domenica 30 settembre 2007

Il primo libro non si scorda mai…

… ma il secondo è più bello ancora. Almeno si spera.

Per ora parliamo di alcuni “primi libri”, cioè libri di esordio di autori di cui, come si dice tra coloro che scrivono bene, aspettiamo la seconda prova per una (ri-)conferma. Anche se queste prime uscite non sono tutte ri-uscite. Anzi hanno suoni e sentimenti diversi. Ed io, da cattivello, le vado enumerando in ordine inverso al mio piacere.

Cominciamo da

Roberto Varese “La piccola dea” Fazi euro 9,50

Un sognatore, un perdigiorno, un uomo incatenato a una perenne adolescenza si trascina per Roma, senza orologio e senza meta. Sono vent'anni che scrive un libro. Finalmente si è deciso a spedire le prime trenta pagine al Sublime Editore, colui che ha avuto l'onore di stampare Rilke, Hesse e Robert Walser, i suoi idoli. In attesa della risposta, continuerà a vagare per le strade di Roma, a prendere appunti, a spalancare gli occhi davanti al mondo meraviglioso e tremendo. Citato come opera di una vita, continuamente aggiunstata, rimaneggiata, senza una vera struttura di romanzo/racconto/poesia/biografia, debbo dire che non mi è piaciuto tanto.  Scorrevole la prima parte biografica con spunti. Non sono entrato in sintonia con le poesie. Alcuni (pochi) elementi nei racconti. Ma alla fine ne sono uscito dicendomi: ho aperto uno spiraglio di porta sulla vita di Varese, ma ne valeva la pena?

“hai voluto sapere, perciò non lamentarti… nessuno ti può aiutare. Sei solo. Auguri”.

Il secondo l’ho trovato più “vero”, anche perché il testo sembra aderirti alla pelle con tutto il suo dolore.

Alessandro Scotti “Tempo” Neon! Euro 10

Un controllo medico, prima di partire per le vacanze. Poi la realtà che si dissolve, giorno dopo giorno. Il sospetto, la certezza. Lei è malata. Una malattia che non si può dire: l’aids. Da un giorno all'altro l'inferno è il passare del tempo, il paradiso l'attimo in cui il tempo si sospende nell'atto di un bacio, nella banalità di un gesto quotidiano. Un grande inno alla vita, quello di Alessandro Scotti nato dal disperato bisogno di capire il mistero dell'amore e della morte. I viaggi, le paure, le attese di una coppia che si ritrova ai margini del mondo ma che proprio per questo trattiene la vita con tutte le sue forze. Il grido di un'esistenza che non vuole finire perché è troppo bella, perché non vuole non vuole uscire dal tempo. Un amore che cambia la vita, per sempre. Narrato in prima persona, Tempo è la cronaca di un’ossessione: prima, dopo e durante la malattia. Una malattia che ti scaraventa fuori dalla società e ti mina in fondo. Un libro forte, anche se a volte un po’ compiaciuto.

“non credo di conoscerti. Tu sei l’immagine sulla mia retina. Sei il calore che provo. Sei la pelle che mi sfiora. Sei un mio colore e una mia forma. Sei parte della mia memoria e mio sogno. Sei mia. Sei la mia tu. Non conosco una te diversa. Tu sei quello che sei per me”

Il terzo, che sicuramente è più una operazione commerciale, almeno mi ha fatto ridere.

Pulsatilla “La ballata delle Prugne Secche” Castelvecchi euro 10

Questa è una guida pratica a tutti gli aspetti più ambigui della vita, dalla messa in piega alla consultazione degli oracoli, dalla lotta ai chili superflui al rimorchio su Internet, con tanto di beceri espedienti a letto. L'idea dell'opera nasce da una semplice indagine: non si è mai sentito un uomo che vorrebbe rinascere donna, non si è mai sentita una donna che vorrebbe rinascere donna. Che dire della giovane pugliese? Che indubbiamente scrive scorrevole, con alcune punte di autentico divertimento, in particolare sulla foggianità. A volte sembra essere troppo contenta di mostrare la propria libertà morale e sessuale. Va bene, ma lascia un po’ “radical-chic”? Sera d’estate, con thè freddo accanto.

Per le bio:

Roberto Varese è nato a Roma nel 1958. Come giornalista free lance ha collaborato con varie testate, tra cui «la Repubblica». È autore di recensioni letterarie e inchieste. È stato titolare di una rubrica d’informazione libraria in onda su RadioTre. Per la stessa rete ha scritto radiodrammi. È autore di poesie e racconti pubblicati su «Nuovi Argomenti» e altre riviste letterarie.

Alessandro Scotti è nato a Varese nel 1968. Vive a Milano, dove lavora come programmatore di software. Questo è il suo primo romanzo.

Valeria Di Napoli pseudo Pulsatilla (Foggia, 1981) ha vissuto in Puglia finché, raggiunta con un certo ritardo l’età della ragione, ne è fuggita a gambe levate. A Milano ha fatto la copywriter, poi ha perso la testa per un tizio che abitava sulla Prenestina e si è trasferita a Roma, dove attualmente vive. Ora è single e senza lavoro.

lunedì 17 settembre 2007

E altri 3 saggi

Un settimana ancora dedicata a quella che gli anglosassoni chiamano “non fiction”. Forse non sono proprio tutti saggi, ma sicuramente non sono neanche romanzi, racconti o poesie.

Cominciamo da quello che ho letto un po’ di tempo fa, e che non trovavo ancora il modo di incasellare.

Rhiannon Guy “Portala al Cinema” Einaudi euro 10

Un libro verso cui nutro odio profondo e passione. Cominciamo con la passione: è pieno di spigolature cinefile che molti sanno farmi giuggiolare (dai Martini di James Bond ai maialini di Babe, dalle parentele di Christopher Lee ad Archibald Leach). Ma molti sono i punti neri: il titolo (perché tradurre “La banda dei cinefili” con “Portala al Cinema”? E perché Portala? Forse che le donne non sono capaci di andare al cinema da sole?), la visione anglocentrica (nel senso che tutto si basa su la visione del mondo anglosassone, incluso il pocorn e la coca-cola, forse una introduzione “italiana” ne avrebbe mirato meglio la lettura), gli errori (uno per tutti, visto che J.P.Ballard dovrebbe essere J.G.Ballard), la disorganicità (sembra uno dei libri di Schmitz sulle enumerazioni di cose futili, senza la sua verve, e senza un filo conduttore, e senza un io narrante che riesca a guidarti). Insomma una tipica operazione commerciale all’italiana per un prodotto che potrebbe essere meglio confezionato               .

Passando invece ad argomenti più “ponderosi”, ho anche gustato la lettura di

Stephen Hawking “La grande storia del tempo” Rizzoli s.p.

Un gradito regalo. Scorrevole e gradevole passeggiata sui fondamenti del concetto di tempo. E sulle domande di fondo (chi siamo? Da dove veniamo?) alla ricerca della GUT (Great Unified Theory). Ma esiste o potrebbe esistere? Alcuni passaggi poco elementari, ne rendono ostiche delle parti, ma nel complesso si può leggere.

Infine, una bellissima serie di articoli sull’Africa, quella un po’ più a sud di quella che conosco meglio, del grande e rimpianto maestro polacco

Ryszard Kapuscinski “Ebano” Feltrinelli euro 7,50

Africa, africa, africa. Non sbavata, non osannata, ma sempre presente, con molto, molto su come ci si arriva al presente attuale. Bellissime le pagine sul Ruanda.

Tre citazioni

“per la maggior parte delle persone che vi abitano il mondo finisce sulla soglia di casa” 

“il nostro mondo … non è che un pianeta di migliaia di province che non si incontrano mai”

“l’acqua è tutto. Il deserto ti insegna una verità: esiste qualcosa che si può desiderare più di una donna:l’acqua”.

Per le bio, di Rhiannon Guy non si trova traccia (persona? Nome collettivo? Altro?).

Stephen William Hawking (Oxford, 8 gennaio 1942) è un fisico britannico, fra i più importanti e conosciuti del mondo. Pur essendo condannato all'immobilità dalla sclerosi laterale amiotrofica, occupa oggi la cattedra lucasiana di matematica all'Università di Cambridge (la stessa che fu di Isaac Newton) ed è membro della Royal Society. Noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri, è oggi uno fra i cosmologi più autorevoli. Nel 1974 ha dimostrato che dal punto di vista termodinamico i buchi neri sono corpi neri e obbediscono alle leggi della termodinamica: posseggono una temperatura e un’entropia definite dal loro campo gravitazionale e dalla loro superficie. Sicché i buchi neri dovrebbero irradiare particelle con una temperatura e un’entropia definite, questa irradiazione però, può portare in un tempo finito alla progressiva diminuzione di massa e quindi alla cosiddetta “evaporazione” completa del buco nero, anche se ancora non è chiaro il possibile risultato finale dell'evaporazione. Ad oggi questa resta ancora una teoria da verificare.

Ryszard Kapuściński (Pinsk, 4 marzo 1932 – Varsavia, 23 gennaio 2007) è stato un giornalista e scrittore polacco. Nato a Pinsk, oggi in Bielorussia ma all'epoca in Polonia, dopo gli studi a Varsavia lavorò fino al 1981 come corrispondente estero dell'agenzia di stampa polacca Pap. Inviò corrispondenze, tra l'altro, da vari paesi dell'Africa, dall'Iran, dall'Urss. Nel 2003 ha vinto il Premio Principe delle Asturie per la categoria Comunicazione ed umanità. Nel 2006 ha ricevuto una laurea honoris causa in traduzione e mediazione culturale presso l'Università di Udine.

domenica 9 settembre 2007

3 saggi

Alla ripresa d’autunno, e per scacciare l’abbuffata estiva, questa volta non parliamo di romanzi. Saggi diversi e di diverso stampo (anche se uno non è propriamente un saggio). Del primo ho apprezzato la lucidità con cui si narra. Anche se il percorso è tortuoso, ed irto di insidie, chiaro ne esce il suo pensiero: ogni chiesa (anche e soprattutto non religiosa) rischia di limitare la libertà, che può essere limitata solo in vista di una più grande libertà. E per null’altro. Non stiamo parlando di fede, ma di atteggiamento verso l’altro. E sto parlando di

Giulio Giorello “Di nessuna Chiesa. La libertà del laico” Raffaello Cortina Editore euro 7,50

Un pamphlet come quelli di un tempo, in cui si espongono con chiarezza alcuni concetti base: l’elogio della differenza (se fossi tutti uguali che palle), dell’indipendenza, della tolleranza.

Tre cito-citazioni:

Pierce “Tre cose non possiamo mai sperare di raggiungere: la certezza assoluta, l’esattezza assoluta, l’universalità assoluta”.

Einaudi “è preferibile l’equilibrio attraverso discussioni e lotte a quello imposto da forze esteriori”.

Gilgamesh “Se tu aiuti me, io aiuto te. Chi può prevalere su di noi?”

Nel secondo entriamo in pieno nel discorso non affrontato dal primo. La fede. E soprattutto quella dei primi cristiani, attraverso dei racconti (vangeli) di una delle tante correnti iniziali, quella degli gnostici, che tendevano ogni loro azione alla conoscenza.

A cura di Luigi Moraldi “I Vangeli gnostici” Adelphi euro 8

Di questo non si può parlare di trame e racconti, sono solo momenti che mi hanno fatto riflettere su molte cose, ed anche sulla vicinanza delle varie lingue monoteiste (anche se qui si parla quasi esclusivamente ebraico, ma anche aramaico, e le radici sono quelle). Ad esempio viene fatta una breve digressione tra i termini “bapteis e baptleios – immergere nel colore e immergere nell’acqua”, che confluiranno nel “battesimo” cristiano. Mi restano bene impresse alcune mirabili frasi:

“nessuno può dare senza l’amore… giacché se uno non dà per amore non trae profitto da ciò che dà”

“l’ignoranza è la madre di ogni male”

“non faccio il bene che voglio ma compio il male che non voglio”

“l’asino girando intorno alla mola percorse 100 miglia; quando fu sciolto si trovò ancora nello stesso posto. Alcuni camminano molto, ma non arrivano mai da nessuna parte”


Francesco Gesualdi “Sobrietà” Feltrinelli euro 9

. Il libro scorre e spaventa. Dalla fotografia del presente, ci fa vedere da dove stiamo venendo e dove andremo continuando così. Ci sono soluzioni? Forse sì, l’unico limite è che le soluzioni non vengono da sole, non si possono comprare, ma dobbiamo praticarle. In fondo è sufficiente riportare le parole di Gesualdi:

“dai ricordi di un capo indiano: quando l’ultimo albero sarà abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro”

“è possibile vivere bene più sobriamente? Si con 4 rivoluzioni: lo stile di vita, la produzione, il lavoro, l’economia pubblica”

“la funzione del lavoro non è guadagnare un salario, ma soddisfare i nostri bisogni”

“più riesci a fare da te, meno soldi ti servono”

“pensiamo prima di agire e agiamo confrontandoci sempre con i nostri valori”

“cinque parole: ridurre, riutilizzare, riparare, riciclare, rallentare”

Alcune solite note biografiche, anche se di Moraldi non ho trovato nulla.

Giulio Giorello è nato a Milano nel 1945 e si è laureato in Filosofia nel 1968 e in Matematica nel 1971. Ha insegnato in facoltà di Ingegneria (Pavia), Lettere e filosofia (Milano), Scienze (Catania). Attualmente è titolare della cattedra di Filosofia della Scienza all'Università degli Studi di Milano. Dalle prime ricerche in filosofia e storia della matematica, i suoi interessi si sono ampliati verso le tematiche del cambiamento scientifico e delle relazioni tra scienza, etica e politica. Collabora con il Corriere della Sera. Tra i suoi libri: Parabole e catastrofi, intervista a René Thom (in collaborazione con Simona Morini, Milano 1981), Lo spettro e il libertino. Teologia, matematica e libero pensiero (Milano1985), (con Ludovico Geymonat) Le ragioni della scienza (Roma-Bari 1986). Ha curato una nuova edizione dell'Areopagitica di John Milton (Laterza, 1987) e, insieme a Marco Mondadori, del saggio Sulla libertà di John Stuart Mill (1981 e 1991). Presso l'editore Pierluigi Lubrina (Bergamo) é uscita la versione italiana del Giornale di Prigionia dell'irlandese John Mitchell presentato e curato insieme allo storico Pietro Adamo. Ha pubblicato recentemente una Introduzione alla filosofia della scienza, (Bompiani, 1994) e Filosofia della scienza del XX secolo (Laterza, 1995). Dirige presso l'editore R. Cortina di Milano la collana Scienza e idee.

Francesco Gesualdi è nato nel 1949, allievo della scuola di Barbiana, tra altre rilevanti esperienze ha trascorso due anni in Bangladesh per un servizio di volontariato; è uno degli animatori del "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano, che affronta con rigore ed efficacia i temi del disagio economico, sociale, fisico, psichico e ambientale sia a livello locale che internazionale, con particolar attenzione al Sud del mondo. Il Centro ha promosso e sta portando avanti importanti campagne per i diritti umani. È tra i promotori della Rete di Lilliput.

mercoledì 5 settembre 2007

E dopo l’estate….

… riprendiamo a macinare libri e trame.

Certo, quest’anno ho avuto un ulteriore vantaggio: ho deciso di staccare e di “non” andare in vacanza. Cioè, non ho fatto né programmato nulla, ho staccato dal lavoro, sono andato a zonzo, ed ho letto e riposato.

E quindi vi beccate una piccola infornata di libri, equamente divisi tra italiani e stranieri, nessuna opera prima e nessun saggio.

Cominciamo dagli esteri: un bel romanzo e due gialli-thriller,

Amara Lakhous “Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio” E/O s.p. (regalo)

E bravo Amara. Riesce a presentare una serie di personaggi, soprattutto extra-comunitari, con i loro pro ed i loro contro. Non tutti gli extra sono buoni, ma neanche tutti i locali. Con alcuni tratti (soprattutto sulla incomunicabilità romano-extra) da rotolarsi. Una buona prova (anche un po’ amara?).

Henning Mankell “Muro di fuoco” SuperPocket euro 4,90

Giallo super-balneare. Con la grande pecca di essere rilegato male e di perdere subito le pagine. Mankell è un autore svedese, diviso tra il freddo Nord e l’africa, autore della lunga saga del commissario Wallander. Anche qui, Wallander va bene, ma la storia è un po’ troppo poco spiegata, laddove si basa su una serie di principi tecnici di PC. Per essere divulgativo, sembra lasciare in ombra questi punti. Ed è un male, perché sarebbe più “avvincente”. Bene comunque sotto l’ombrellone con una birra accanto.

Dan Brown “La verità del Ghiaccio” Mondadori euro 5

E finiamo con un “fenomeno” di questi tempi, che a me convince sempre meno. Tipico thrilleraccio americano, già pronto per lo schermo. Potere, sesso, un po’ di mistero. Qualcosa lascia ancora sorprendere, ed è un bene, altrimenti sai che palle. Certo alcuni tratti del “da vincismo” sono già presenti (il bello e tenebroso, una donna buona, una buonabile, il cattivo, il falso cattivo, ecc. ecc.). Molto ombrellone e niente più.

Passiamo agli italiani, che rimangono tutti sul versante “polizia”.

Carlo Fruttero “Donne informate dei fatti” Mondadori s.p. (regalo)

Molto scorrevole, molto Torino, divertente passare da una donna all’altra introno ad un delitto, che, tuttavia, si intuisce dalle prime pagine dove vada a parare. Mi è piaciuto vedere come un uomo cerca di delineare differenti caratteri femminili (non sempre con valenza). Molto faticoso essere senza Lucentini…

Hans Tuzzi “Perché Yellow non correrà” Guanda euro 8,50

Molto datato, anche se indubbiamente ben scritto. Una bella indagine, una Milano che c’è. Personaggi decenti. Forse solo un po’ scontato verso la fine. E non si sa mai bene se c’entra Yellow. E a volte sembrano esserci salti come se dovessimo sapere qualcosa, ma le pagine che ne parlano siano saltate.                     

Gianrico Carofiglio “Ragionevoli dubbi” Sellerio euro 12

Ritorna l’avvocato Guerrieri, con la sua terza avventura. Il personaggio ora è a tutto tondo, con pregi e difetti. E soprattutto con i suoi problemi morali. Difendere o no, un innocente che ti ha fatto del male? O altro. Il giallo in quanto tale è un po’ più sulla falsariga del primo libro che sul secondo. Avrei soltanto evitato il capitolo zero.

Riprendiamo quale mini-bio dei nuovi autori.

Amara Lakhous è nato ad Algeri nel 1970, vive a Roma dal 1995. È laureato in filosofia all’Università di Algeri e in antropologia culturale alla Sapienza di Roma. Sta terminando una ricerca di dottorato nella stessa università dal titolo ”Vivere l’Islam in condizione di minoranza: Il caso della prima generazione degli immigrati musulmani arabi in Italia”. Ha iniziato il suo percorso professionale nel 1994 come giornalista della radio nazionale algerina. In Italia ha lavorato per tanti anni nel campo dell'immigrazione, svolgendo attività di mediatore culturale, interprete e traduttore. Attualmente lavora come giornalista professionista all’agenzia di stampa Adnkronos International a Roma. Ha pubblicato il suo primo romanzo Le cimici e il pirata, bilingue arabo/italiano (Arlem editore, Roma, 1999) con traduzione di Francesco Leggio e nel 2003 il secondo, ambientato a piazza Vittorio, “Come farti allattare dalla lupa senza che ti morda” (edizioni Al-ikhtilaf, Algeri e la seconda edizione presso la casa editrice libanese Dar Al-arabiya lil-ulum, 2006). Questo romanzo è stato ri-scritto in italiano con il titolo “Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio”.

Henning Mankell (Stoccolma, 3 febbraio 1948) è uno scrittore svedese. Presto abbandonato dalla madre, è allevato dal padre, giudice. È genero di Ingmar Bergman di cui ha sposato in seconde nozze la figlia Eva. Divide la sua vita tra la Svezia ed il Mozambico dove ha fondato un gruppo teatrale “Teatro Avenida”. È conosciuto a livello internazionale grazie alla serie poliziesca delle indagini di Kurt Wallander. Questo commissario disincantato è circondato da un gruppo di poliziotti molto accuratamente descritti. Gli omicidi sanguinari affrontati da Wallander lo immergono, romanzo dopo romanzo in uno stato sempre più depressivo; l'aspetto psicologico è anche importante per Mankell che l'intrigo stesso. Tutte le avventure si svolgono nella piccola città di Ystad, in Scania, nel sud della Svezia, anche se Wallander si muove una volta in Lettonia ed indaga su un omicidio le cui origini risalgono in Sudafrica. La sua opera poliziesca è generalmente considerata come una continuità dell'saga di Martin Beck scritto tra il 1965 ed il 1975 dalla coppia Maj Sjöwall/Per Wahlöö. In Africa, la sua vita europea non è conosciuta. Ha ricevuto Prix Nils Holgersson nel 1991.

Dan Brown (Exeter, 22 giugno 1964). Primo di tre figli, Brown cresce ad Exeter, nel New Hampshire. Suo padre Richard insegnava matematica alla Phillips Exeter Academy. La madre di Brown, Connie, era una musicista professionista. Brown riceve un'educazione cristiana e lui con i suoi fratelli frequentarono la Phillips Exeter Academy. Terminati questi studi nel 1982, Brown si iscrive all'Amherst College, dove fu membro della confraternita "Psi Upsilon" e vi si laurea nel 1986. Si trasferisce ad Hollywood per intraprendere una carriera di cantante-autore e pianista. Di questa sua carriera rimangono quattro CD. Lascia Hollywood per studiare storia dell'arte all'Università di Siviglia in Spagna, dove comincia a studiare seriamente le opere di Leonardo da Vinci. Nel 1993 fa ritorno al New Hampshire, per insegnare inglese alla Phillips Exeter ed alla Lincoln Akerman School. Nel 1994, durante una vacanza a Tahiti, legge un romanzo di Sidney Sheldon e si rende conto di poter fare di meglio. Nel 1995 scrive un romanzo a quattro mani con sua moglie intitolato 187 Men to Avoid: A Guide for the Romantically Frustrated Woman e nel 1996 lascia il lavoro di insegnante per iniziare la sua carriera di scrittore a tempo pieno. Brown si interessa in particolare di crittografia, chiavi e codici, infatti, sono un tema ricorrente nelle sue storie. Attualmente vive a Rye, nel New Hampshire. Blythe, sua moglie è una storica dell'arte ed una pittrice, che lo aiuta nelle sue ricerche.

Carlo Fruttero (Torino, 19 settembre 1926) è uno scrittore italiano. Gran parte della sua produzione letteraria è legata al lungo sodalizio artistico e di amicizia con Franco Lucentini. Fruttero ha svolto per molti anni attività di traduttore prima di incontrare nel 1952 Franco Lucentini e costruire con questi un team di scrittura destinato ad un grande successo di critica e di vendite. Con la sigla Fruttero & Lucentini, i due scrittori hanno firmato collaborazioni giornalistiche, traduzioni e romanzi, soprattutto di genere poliziesco, molto amati dal pubblico. Sempre con Lucentini, si è occupato anche di fantascienza, dirigendo dal 1961 al 1986 la collana Urania (Mondadori).

 

E come ogni fine mese, ecco la tabellina dei libri letti in luglio.

 


















































































Nome


Cognome


Titolo


Editore




George


Saunders


Il declino delle guerre civili americane


Einaudi


9,50


Andrea


Camilleri


La vampa d’Agosto


Sellerio


11


Antonio Alberto


Semi


Il narcisismo


Il mulino


8,80


Roberto


Varese


La piccola dea


Fazi


9,50


Stephen


Hawking


La grande storia del tempo


Rizzoli


s.p.


Zadie


Smith


Denti bianchi


Mondadori


8,40


Orhan


Pamuk


Il castello bianco


Einaudi


s.p.


Alicia


Gimenez-Bartlett


Riti di morte


Sellerio


12


Alessandro


Scotti


Tempo


Neon!


10


Ryszard


Kapuscinski


Ebano


Feltrinelli


7,50