lunedì 17 settembre 2007

E altri 3 saggi

Un settimana ancora dedicata a quella che gli anglosassoni chiamano “non fiction”. Forse non sono proprio tutti saggi, ma sicuramente non sono neanche romanzi, racconti o poesie.

Cominciamo da quello che ho letto un po’ di tempo fa, e che non trovavo ancora il modo di incasellare.

Rhiannon Guy “Portala al Cinema” Einaudi euro 10

Un libro verso cui nutro odio profondo e passione. Cominciamo con la passione: è pieno di spigolature cinefile che molti sanno farmi giuggiolare (dai Martini di James Bond ai maialini di Babe, dalle parentele di Christopher Lee ad Archibald Leach). Ma molti sono i punti neri: il titolo (perché tradurre “La banda dei cinefili” con “Portala al Cinema”? E perché Portala? Forse che le donne non sono capaci di andare al cinema da sole?), la visione anglocentrica (nel senso che tutto si basa su la visione del mondo anglosassone, incluso il pocorn e la coca-cola, forse una introduzione “italiana” ne avrebbe mirato meglio la lettura), gli errori (uno per tutti, visto che J.P.Ballard dovrebbe essere J.G.Ballard), la disorganicità (sembra uno dei libri di Schmitz sulle enumerazioni di cose futili, senza la sua verve, e senza un filo conduttore, e senza un io narrante che riesca a guidarti). Insomma una tipica operazione commerciale all’italiana per un prodotto che potrebbe essere meglio confezionato               .

Passando invece ad argomenti più “ponderosi”, ho anche gustato la lettura di

Stephen Hawking “La grande storia del tempo” Rizzoli s.p.

Un gradito regalo. Scorrevole e gradevole passeggiata sui fondamenti del concetto di tempo. E sulle domande di fondo (chi siamo? Da dove veniamo?) alla ricerca della GUT (Great Unified Theory). Ma esiste o potrebbe esistere? Alcuni passaggi poco elementari, ne rendono ostiche delle parti, ma nel complesso si può leggere.

Infine, una bellissima serie di articoli sull’Africa, quella un po’ più a sud di quella che conosco meglio, del grande e rimpianto maestro polacco

Ryszard Kapuscinski “Ebano” Feltrinelli euro 7,50

Africa, africa, africa. Non sbavata, non osannata, ma sempre presente, con molto, molto su come ci si arriva al presente attuale. Bellissime le pagine sul Ruanda.

Tre citazioni

“per la maggior parte delle persone che vi abitano il mondo finisce sulla soglia di casa” 

“il nostro mondo … non è che un pianeta di migliaia di province che non si incontrano mai”

“l’acqua è tutto. Il deserto ti insegna una verità: esiste qualcosa che si può desiderare più di una donna:l’acqua”.

Per le bio, di Rhiannon Guy non si trova traccia (persona? Nome collettivo? Altro?).

Stephen William Hawking (Oxford, 8 gennaio 1942) è un fisico britannico, fra i più importanti e conosciuti del mondo. Pur essendo condannato all'immobilità dalla sclerosi laterale amiotrofica, occupa oggi la cattedra lucasiana di matematica all'Università di Cambridge (la stessa che fu di Isaac Newton) ed è membro della Royal Society. Noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri, è oggi uno fra i cosmologi più autorevoli. Nel 1974 ha dimostrato che dal punto di vista termodinamico i buchi neri sono corpi neri e obbediscono alle leggi della termodinamica: posseggono una temperatura e un’entropia definite dal loro campo gravitazionale e dalla loro superficie. Sicché i buchi neri dovrebbero irradiare particelle con una temperatura e un’entropia definite, questa irradiazione però, può portare in un tempo finito alla progressiva diminuzione di massa e quindi alla cosiddetta “evaporazione” completa del buco nero, anche se ancora non è chiaro il possibile risultato finale dell'evaporazione. Ad oggi questa resta ancora una teoria da verificare.

Ryszard Kapuściński (Pinsk, 4 marzo 1932 – Varsavia, 23 gennaio 2007) è stato un giornalista e scrittore polacco. Nato a Pinsk, oggi in Bielorussia ma all'epoca in Polonia, dopo gli studi a Varsavia lavorò fino al 1981 come corrispondente estero dell'agenzia di stampa polacca Pap. Inviò corrispondenze, tra l'altro, da vari paesi dell'Africa, dall'Iran, dall'Urss. Nel 2003 ha vinto il Premio Principe delle Asturie per la categoria Comunicazione ed umanità. Nel 2006 ha ricevuto una laurea honoris causa in traduzione e mediazione culturale presso l'Università di Udine.

Nessun commento:

Posta un commento