lunedì 12 febbraio 2007

Veloci letture italiane

Dati gli impegni del momento, una veloce citazione infrasettimanale per tre autori italiani di diversa natura. Del primo, tra l’altro, non riesco a trovare tracce biografiche.

Si tratta di Lorenzo De Angelis “Il giusto affanno” Arlem euro 7,75

Arlem è una casa editrice che produce edizioni di autori a scarsa tiratura. Questo libro me l’hanno regalato alla mostra “Più Libri Più Liberi”. Ho voluto quindi vedere com’era una raccolta di racconti italiana di autore pressoché ignoto. L’autore ha un certo gusto nel racconto breve che si perde quando tenta di dare più corpo alla scrittura. Un velocista, che si perde nella nebbia della media distanza.

Il secondo è invece un cantante prestato allo scrivere

Luciano Ligabue ”La neve se ne frega” Feltrinelli euro 8

Devo dire che ho sempre difficoltà quando i cantanti scrivono (forse riesco a leggere bene solo Guccini). All’inizio ho faticato molto. Poi un po’ prende l’idea di percorrere la vita a ritroso, sapendo che avrai a disposizione un certo numero di anni per essere quello che sei. Infarcito da riflessioni un po’ ecologiste, comunque non lascia un segno indelebile. Una sola frase d’amore che mi rimane, quando i due protagonisti al primo incontro sanno che si ameranno per sempre. Ma hanno 80 anni, e lui dice “Sei sempre stata bellissima. Anche quando eri così brutta”

Il terzo è invece oramai un classico, e non è stata una sorpresa.

Andrea Camilleri “La prima indagine di Montalbano” Mondadori euro 5

In effetti sono tre romanzi brevi o racconti lunghi. Il migliore è quello del titolo, dove (pur se scritto dopo) troviamo le basi della “montalbanità”. Gradevole

 

Passiamo alle bio.

Luciano Ligabue, noto semplicemente come Ligabue, (Correggio, 13 marzo 1960) è un cantautore rock italiano, nonché scrittore, regista e sceneggiatore cinematografico. Dopo aver svolto i lavori più disparati, tra cui il bracciante ed il metalmeccanico, quindi ragioniere, conduttore radiofonico, commerciante, promoter e persino consigliere comunale a Correggio per il Partito Comunista Italiano, nel 1987 fonda insieme ad alcuni amici il gruppo musicale amatoriale Orazero con il quale partecipa a diversi concorsi provinciali e nazionali con brani originali come Sogni di rock'n'roll, Anime in plexiglass, Sarà un bel souvenir, Bar Mario e Figlio di un cane. La prima "traccia ufficiale" di Ligabue risale al 1987, anno di incisione di Anime in plexiglass/Bar Mario. Essendo una bio-letteraria tralascio tutte le sue vicissitudini canore, nonché l’attività cinematografica (anche se importante). Nella scrittura ottiene grande successo di critica e pubblico con la raccolta di quarantatrè racconti Fuori e dentro il Borgo (1997) vincendo tra l'altro il "Premio Elsa Morante" e il "Premio Città di Fiesole". Altri racconti vengono pubblicati ogni anno sul diario della Smemoranda. Il suo primo romanzo, invece, arriva nel 2004: La neve se ne frega, presentato a Torino, Milano e Roma da Alessandro Baricco e Fernanda Pivano. Il libro, che riscuote autorevoli consensi e conferma le doti narrative dell'artista emiliano, balza subito in testa alle classifiche di vendita e, complessivamente, si attesta a quasi 200.000 copie vendute. La neve se ne frega, inoltre, vince il "Premio speciale Fregene 2004", il "Premio Fernanda Pivano" e il "Premio Giuseppe Giacosa". Anno da ricordare, il 2004, per il Liga: il 28 maggio viene insignito dall'Università di Teramo della laurea honoris causa in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Per l'occasione tiene un'interessante lezione dottorale dal titolo Il tempo dell'emozione, nella quale spiega il significato che egli attribuisce al proprio modo di comunicare attraverso musica, scrittura e cinema. Il 3 ottobre 2006 esce Lettere d'amore nel frigo, raccolta di 77 poesie scritte nel 2003, con cui Luciano cerca di dar sfogo a quello che è stato un periodo particolare della sua vita senza l'obbligo di dover coniugare parole e musica o di essere comprensibile a ogni costo. Da subito il libro entra ai primi posti nelle classifiche di vendita e riscuote molti consensi sia tra il pubblico (alcune di queste poesie, infatti, sono lette dall'autore durante il tour teatrale), che tra la critica.

Andrea Camilleri nasce a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925, Andrea Camilleri vive da anni a Roma. Regista, autore teatrale e televisivo, ha scritto saggi sullo spettacolo. Negli anni 1945-50 ha pubblicato racconti e poesie, vincendo anche il Premio St Vincent. Ha insegnato Istituzioni di Regia all'Accademia d'Arte Drammatica. E' sposato, ha tre figlie e quattro nipoti. La mattina, appena alzato, gli piace "tambiasare" per una "mezzorata" circa, facendo tutte quelle cose inutili come raddrizzare un quadro, scorgere la copertina di un libro, etc. Non ha mai sostenuto l'esame di maturità perché a metà maggio del 1943 il preside del liceo classico di Agrigento, frequentato da Camilleri, decise che sarebbe valso il solo scrutinio a causa dell'imminente sbarco in Sicilia delle forze alleate. A giugno infatti inizia, come ricorda lo scrittore, "una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere di sangue, di paura". Durante lo sbarco degli alleati in Sicilia Andrea Camilleri in compagnia di alcuni amici d'infanzia ha assistito ad un episodio che lo ha colpito profondamente. Un soldato americano che aveva i gradi nascosti da fiori alla vista di una tomba tedesca, con un gesto inconsulto, con molta rabbia e odio, spezzò la croce che era stata posta lì con un gesto caritatevole. Quel soldato, si scoprì più tardi, era il generale Patton, militare di alto ingegno e coraggio ma definito dai suoi stessi sottoposti (di chiara origine siciliana) "un uomo fituso". Sin dal 1949 Camilleri lavora come regista e sceneggiatore; in queste vesti ha legato il suo nome ad alcune fra le più note produzioni poliziesche della TV italiana, come i telefilm del Tenente Sheridan e del Commissario Maigret, e a diverse messe in scena di opere teatrali, sempre con un occhio di riguardo a Pirandello. Col passare degli anni ha affiancato a questa attività quella di scrittore; è stato infatti autore di importanti saggi "romanzati" di ambientazione siciliana nati dai suoi personali studi sulla storia dell'isola. La scrittura prende finalmente il sopravvento al momento dell'abbandono del lavoro come regista/sceneggiatore per sopraggiunti limiti di età (mai pensione fu più opportuna!). Del 1978 è l'esordio nella narrativa con "Il corso delle cose" (Lalli), pubblicato gratis presso un editore "a pagamento" con l'impegno di citare l'editore stesso nei titoli dello sceneggiato TV tratto dal libro, "La mano sugli occhi"; il libro però non viene notato praticamente da nessuno. Nel 1980 esce da Garzanti "Un filo di fumo" (riedito poi, come il primo, da Sellerio), primo di una serie di romanzi ambientati nell'immaginaria cittadina siciliana di Vigàta a cavallo fra la fine dell''800 e l'inizio del '900. Ma è nel 1992, con l'apparizione (sempre da Sellerio, che pubblica la gran parte delle sue opere) de "La stagione della caccia", che Camilleri diventa un autore di grande successo: i suoi libri, ristampati più volte, vendono ora mediamente intorno alle 60 mila copie. Oltre alle opere ambientate nella Vigàta di un tempo, dal "Birraio di Preston" (1995) -il libro ai suoi tempi più venduto con quasi 70 mila copie- a "La concessione del telefono" (1999), ci sono i gialli della Vigàta odierna del Commissario Montalbano, con l'invenzione del quale arriva il grande successo. Montalbano è il protagonista di romanzi (il primo è "La forma dell'acqua", del 1994) e racconti che non abbandonano mai le ambientazioni e le atmosfere siciliane e che non presentano alcuna concessione a motivazioni commerciali o a uno stile di più facile lettura. Da anni ormai le indagini del sarcastico Commissario, nonché le atmosfere e il divertente e azzeccato linguaggio italo-siculo dei romanzi e dei personaggi di Camilleri, affascinano migliaia di lettori. Nei suoi romanzi l'intreccio poliziesco e' fondamentale, ma in fondo è solo il pretesto per la creazione dei personaggi. L'aspetto e il carattere di questi è la parte del lavoro di creazione che Camilleri privilegia. I protagonisti delle sue storie sono spesso infatti molto divertenti ed ironici; ma anche molto malinconici, e questo vale in misura maggiore per il Commissario Montalbano.

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