lunedì 11 giugno 2007

Trittico

In questo giugno gemellare (in effetti è un po’ di tempo che mi sento “doppio”, nel senso ambivalente e non nel senso che mi darebbe una bilancia mattutina), indeciso tra il dire e il fare, l’andare e il venire, per rompere il cerchio ed anche esorcizzare le paure, mi dedico a un trittico.

Tre libri che da ben lungi ho letto, ma che non mi sentivo pronto per condividerli.

Tre aspetti diversi ma collegati dell’amore e della visione di vita.

Unificati, comunque dal fatto di essere stati scritti dallo stesso autore, Maxence Fermine.

Forse hanno un senso anche nell’ordine della scrittura. Per me hanno significato nell’ordine della lettura.

Primo venne

“L’apicoltore” Bompiani euro 9

Ambientato nella Francia del Sud, alla fine dell'800. Il giovane Aurèlien si dedica alla raccolta del miele insieme ai due amici Lèopold e Pauline, una ragazza segretamente innamorata di lui. Sconvolto dal fugace incontro con una donna di colore, Aurèlien decide di partire per l'Africa, alla ricerca dell'oro. Sarà un viaggio pieno di avventure e rischi, al termine del quale, ritornato in Francia, il giovane scoprirà il vero oro.

Lieve come un sorriso. Scorrevole come una favola. Dove riusciremo a trovare concreti i nostri sogni? Alla fine, più che un disegno unico mi sono sembrati tanti piccoli quadri che scivolano verso la costruzione della propria vita.

“ebbe l’intuizione che si ha in punto di morte: la vita è appesa a un filo. Un filo d’oro tessuto dai giorni, in cui si capisce che il bisogno di placare la propria sete sarà sempre più forte del piacere di bere.”

Con il secondo passiamo in quel di Giappone con

“Neve” Bompiani euro 9

Fine Ottocento. Yuko, diciassettenne ribelle, lascia la famiglia per diventare poeta. Ma la sua poesia, dedicata interamente alla neve, è troppo bianca, e per imparare a darle colore Yuko deve seguire gli insegnamenti del vecchio poeta Saseki, ormai divenuto cieco. Saseki, attraverso il racconto della sua passione per Neve, una ragazza bellissima venuta dall'Europa e scomparsa mentre cercava di attraversare un precipizio sospesa su una fune, insegna a Yuko la forza e la potenza dell'amore. E con questo insegnamento Yuko diverrà non solo un grande poeta ma - cosa più importante - un essere umano capace di amore.

La poesia come pittura delle parole. Come insegnano gli haiku, eliminare tutto per arrivare all’essenza. Con un finale di speranza, mista ad un velo di tristezza.

Il mio trittico si è chiuso con

“Il violino nero” Bompiani euro 9

Ecco la musica irrompere a Venezia. Johannes, genio musicale precoce, rimane ferito nel corso della campagna napoleonica in Italia. Accolto e curato dal liutaio Erasmus, il giovane apprende nuove notizie su Carla Farenzi, una misteriosa dama fugacemente incontrata tempo prima. Il liutaio gli rivela poi il segreto di un violino nero, da lui stesso costruito, che canta con la voce suadente e incantatrice della donna. Dopo averlo sentito suonare la vita di Johannes, come uomo e come artista, resterà incatenata a quella di Carla Farenzi.

Questa volta c’è solo disperazione, anche se con tanto amore: coltivare il proprio, sempre e comunque, a dispetto delle avversità. E se si rimane solo con il proprio amore, se è amore, è comunque più di molto altro.

“era un grande muscista: sapeva ascoltare e sapeva sentire”

Forse un trittico che finisce in tristezza (ed è per questo che ho impegato quasi un anno a digerirlo). Ma di quella tristezza di cui sono fatti i sogni al mattino, poco prima dell’alba. Tristezza più per il doversi svegliare che per il sogno in sé.

Per la bio, Maxence Fermine nasce nel 1968 ad Albertville, vive prima a Grenoble dove trascorre l'infanzia e poi a Parigi dove frequenta la facoltà di Lettere. Lavora per qualche anno in Africa per un ufficio studi, vivendo per un po’ in Tunisia. Ora trascorre la vita in Alta Savoia con la moglie e un bambino. Si è affermato con il breve romanzo Neve (Neige, 1999; edito da Arléa, pubblicato in Italia da Bompiani nel 1999). Ha scritto inoltre: Il violino nero (Le violon noir, 1999; pubblicato in Francia da Points Seuil, in Italia da Bompiani nel 2001), L'apicoltore (L'apiculteur; pubblicato in Italia da Bompiani nel 2002), Opium (pubblicato in Italia da Bompiani nel 2003), Biliardo blues (Billard blues, edito da Albin Michel nel 2003).

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