martedì 9 ottobre 2007

Delle scrittrici…

Una settimana di citazioni più rilassanti, dopo giorni di fatica e pensieri.

Tre (o meglio quattro) scrittrici diverse. Due scrivono in inglese e due in francese. Tre parlano di gialli ed una di poesia. Tre sono vive.

Cominciamo da quella più atipica

Elizabeth Bishop “Il mare e la sua sponda” Adelphi euro 5,50

Non conoscevo (ma posso dire che ancora non conosco) la poetessa, definita da Josef Brodskij “la Callas della poesia novecentesca”. Mi accosto a questo mini Adelphi più per il prezzo e l’idea di “chicca”. Due racconti, impreziositi da un bel disegno (dell’autrice stessa). I due racconti apparvero direttamente su delle riviste intorno agli anni 1937-38. Del secondo avrei fatto volentieri a meno. Il primo che poi dà il titolo al volume, è invece rimarchevole. Non tanto perché narra di grandi cose. Ma descrive una situazione “banale” (un uomo che di mestiere tiene pulite le spiagge) facendolo protagonista di un breve momento di vita. Poi lo lasciamo lì che continuerà la sua vita e noi la nostra. Ci siamo solo accompagnati per 20 pagine della nostra vita. E non è poco.

La seconda invece è una maestra del giallo, con il suo pantheon di personaggi (tra ispettore, aiuto ed amici vari) che si segue di romanzo in romanzo.

Elizabeth George “Scuola Omicidi” SuperPocket euro 4,90

Ho un mio rapporto strano con la George. Mi piace il suo modo di scavare psicologicamente i personaggi, ed è attirante, come detto, la saga dei suoi protagonisti. Talmente che ho cercato di leggere la sua epopea dall’inizio. Poi ho saltato andando di romanzo in romanzo, trovando così i protagonisti ora vicini ora lontani. Ma torniamo a questo romanzo, pubblicato nel 1990 ed ambientato negli anni ottanta in un college tipicamente inglese. Scorre abbastanza, ma si ingarbuglia, nella parte centrale, non tanto su chi ha fatto cosa ma sui codici comportamentali dei college, argomento che, purtroppo, sta diventando un po’ troppo trattato. Ma chi ha ucciso il tredicenne collegiale? E perché? L’ispettore Lynley (al centro di tutti suoi migliori romanzi), si aggira e si rigira, sembra pensando più al suo amore lontano che a trovare l’assassino. Essendo uno dei primi Lynley si vedono i passi iniziali dell’ispettore e del suo aiuto, il sergente Barbara Havers. Ma io so già dove arriveranno nei capitoli successivi. Intanto la storia è ben congeniata e si regge. Una lettura da ombrellone discreto, forse più da isola che grande spiaggia.

Finiamo invece con le franco-vietnamite, le sorelline autrici di una grande saga ambientata nel Vietnam antico.

Kim & Van Tran-Nhut “La polvere nera di Maestro Hu” Tea euro 8

Una palla megagalattica. O i francesi no sanno cosa leggere o la solita quarta di copertina (“grande successo in Francia”) dice bugie. Storia gialla? Beh, forse perché ambientata in Asia. Vietnam del 16° secolo? Forse, ma con troppe descrizioni “inutili” che non ti portano altrove e non ti tengono legato alla sedia. Può entrarci anche la traduzione? Chissà, comunque credevo meglio. In una piccola provincia costiera del Vietnam amministrata con onestà dal Mandarino Tan, si svolge una strana vicenda: nella baia una giunca è stata assalita dai pirati, che hanno rubato il carico di metalli e spezie. I marinai sopravvissuti raccontano di essere stati aggrediti da cadaveri decomposti. Ma un altro delitto si profila all'orizzonte: il vecchio conte, famoso per i suoi facili costumi, viene ritrovato con la gola tagliata sul balcone di casa sua, la porta chiusa dall'interno. Secondo la vedova sono sparite dal suo collo due collane di grande valore. Come se non bastasse, giunge la notizia di furti di pietre tombali dal cimitero. Detto così sembra un ben congeniato giallo, ma … a voi la lettura. Per ora ho fatto bene a non prendere il seguito della saga del Mandarino Tan.

Passando alle bio       

Elizabeth Bishop (Worcester, 8 febbraio 1911 – Boston, 6 ottobre 1979) è stata poetessa e scrittrice. La sua poesia ha ottenuto un largo consenso di critica ed è tuttora molto letta e studiata, soprattutto negli Stati Uniti. È considerata unanimemente uno dei più raffinati poeti di lingua inglese del XX secolo. Ha scritto anche opere in prosa e si è cimentata perfino nella pittura. Elizabeth Bishop nasce da William Thomas Bishop e Gertrude Bulmer Bishop. Il padre morì pochi mesi dopo la sua nascita, mentre la madre fu internata in una casa di cura per malattie mentali quando Elizabeth aveva solo cinque anni. Elizabeth trascorre l'infanzia con i nonni a Great Village, in Nuova Scozia (Canada), in un ambiente sereno spesso rievocato nelle sue opere. Nell'autunno del 1929 è ammessa al Vassar College, dove nel 1933 fonda con alcune amiche (tra cui la scrittrice Mary McCarthy) la rivista letteraria Con Spirito. Nel 1934 conosce la poetessa Marianne Moore, che avrà grande influenza sulla sua arte e con cui scambiò negli anni un fitto carteggio (recentemente pubblicato con il titolo One Art). In seguito incontra numerosi altri poeti americani, tra cui Robert Lowell, James Merrill e soprattutto Ezra Pound. L'età adulta è caratterizzata da numerosi viaggi fra l'Europa e le Americhe. A metà degli anni trenta la Bishop è in Francia, ospite di un'amica del Vassar College. Nel 1938 acquista una dimora a Key West, in Florida, dove anche Ernest Hemingway aveva soggiornato. Negli anni tra il 1952 e il 1967 è invece in Brasile, dove si era inizialmente recata per una visita di due settimane. Tutti questi spostamenti hanno contribuito a infondere in molte sue opere un tipico connotato ambientale e geografico (spesso evocato nei titoli: Nord e sud, Interrogativi di viaggio, Geografia III). In Brasile, la Bishop conosce Lota de Macedo Soares, un'esteta proveniente da un'importante famiglia di Rio de Janeiro, con cui intreccia una lunga relazione sentimentale, tragicamente conclusa con il suicidio della Soares. Nel frattempo, la sua opera si era diffusa nell'ambiente letterario statunitense e aveva ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Pulitzer, conferitole nel 1956 per la raccolta North & South - A Cold Spring. Oltre al lavoro letterario, la Bishop si dedica per molti anni all'insegnamento universitario, presso la University of Washington, la New York University e il Massachusetts Institute of Technology. La sua poesia è stata definita "arcaicamente nuova" da Marianne Moore. Secondo il critico Randall Jarrell, tutte le sue liriche «portano scritto in calce: io l'ho visto».

Susan Elizabeth George (nata il 26 febbraio 1949) è un autrice americana di romanzi polizieschi che sono ambientati in Gran Bretagna. Undici dei suoi romanzi che hanno per protagonista l'ispettore Lynley sono stati adattati per la televisione dalla BBC con il titolo “I misteri dell'ispettore Lynley„. Nasce a Warren, Ohio, ma si sposta nella regione della Baia di San Francisco quando ha diciotto mesi. Si laurea in inglese e comincia ad insegnare. Pur mantenendo l’insegnamento, riesce anche ad ottenere un master in psicologia. Il suo primo romanzo pubblicato fu A Great Deliverance nel 1988, il primo dei romanzi che hanno al centro Thomas Lynley, lord Asherton, un ispettore di Scotland Yard di nascita nobile; Barbara Havers, l'aiuto di Lynley, proveniente dalla classe operaia; Lady Helen Clyde, amica di Lynley, anch’essa di nobili natali; e gli amici di Lynley Simon e Deborah St. James. Mentre i suoi scritti sono di buona fattura ed interessanti osservazioni caratteriali, ci sono spesso “sviste„ in termini di abitudini britanniche ed utilizzo insufficiente di parole ed espressioni di gergo, come il “carrello da the di Laura Ashley” (che avrebbe dovuto chiamarsi Cosy), famoso perché manteneva in caldo il the.

Le sorelle Tran-Nhut sono gli autori di una serie di libri sulle indagini condotte dal mandarino Tân e dal suo assistente, il letterato Dinh, nel Vietnam del XVII° secolo. Le sorelle Tran-Nhut sono nate in Vietnam nel 1962 (Thanh-Van) e nel 1963 (Kim). Nel 1968, emigrano negli Stati Uniti con i loro genitori. Tre anni più tardi, arrivano Francia dove faranno il resto dei loro studi. Thanh-Van riparte negli Stati Uniti all’inizio del 1980 per ritornare in Francia alcuni anni più tardi con un diploma di ingegnere in meccanica della California Institute of Technology. Nel 1999 si lanciano nella scrittura a quattro mani. Di qui nasce il mandarino Tân, giovane magistrato di un Vietnam storico. “Una figura mitica della famiglia„, il loro bis-nonno materno, noto per essere diventato molto giovane un mandarino, fungerà da modello all'eroe del romanzo. Nel 2002, Thanh-Van parte per un viaggio attorno al mondo che la porterà del Kenia ai ghiacciai dell'Alaska. Dal 2003, Thanh-Van continua da sola la serie delle indagini del mandarino Tân.

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