domenica 13 aprile 2008

Un po’ di leggerezza

Dopo settimane passate a parlare di libri “pesanti” e coinvolgenti, questa sarà una settimana all’insegna della leggerezza. Anzi anche un po’ di più, forse spensierata noncuranza, per leggere e parlare di qualche libro da passeggio. Da leggere così, per rilassarsi un po’ come ascoltando qualche compilation anni ’70. Un po’ di buona musica, anche se i testi lasciano a desiderare (i testi delle canzoni anni ’70, ovvio). Allora parliamo di due più o meno gialli, e di un libro di avventura, che lascio per ultimo perché meno di tutti mi è piaciuto.

Cominciamo con l’americana

Sandra Scopettone “Cattivo sangue” edizioni E/O euro 9,50 (in realtà, scontato 7,70)

Un giallo è un giallo, ma la Scopettone non è (più) quella della detective Laurano. Il mistero è chiaro dopo circa 30 pagine su 410, la fine si immagina. Rimane qualche dubbio sullo scioglimento finale, ma si conserva solo per lunghe serate autunnali intorno ad un camino a Soriano. Lo scenario è quello della cittadina americana di Jefferson, in Virginia, stato del sud in cui divisioni di classe e di razza sono ancora radicate. A Jefferson è sparita una ragazzina: Julie, sedici anni. Si occupa del caso Lucia Dove, che in quanto donna è costretta ad affermare e difendere quotidianamente le proprie capacità di fronte allo scetticismo e alle critiche di un mondo profondamente maschilista. Ma come detto, non c’è più quell’aria scanzonata della serie con la detective lesbica e bassina, che afferma sì se stessa nel lavoro maschile, ma con un sorriso in fondo alla punta della penna.

Poche le notizie bio: Sandra Scopettone, italo americana, vive a Long Island con la scrittrice Linda Crawford. Le Edizioni e/o hanno pubblicato la serie che ha per protagonista Lauren Laurano, una giovane donna carina, capricciosa, lesbica, femminista, piena di fobie per insetti, computer e soprattutto verso il sangue, fobie che non l'aiutano certo con il suo lavoro di detective. Sandra Scopettone ha vinto il premio Shamus per il miglior romanzo d'investigazione ed è stata candidata due volte al premio Edgar Allan Poe per il miglior romanzo giallo.

Proseguiamo con l’italiano

Gianluca Durante “Altravita” Giallo Mondadori euro 3,90

Vincitore del premio Giallo opera prima 2007. Così così. L’impianto (l’idea) non sarebbe poi neanche tanto male. Una specie di serial killer che viaggia su SecondLife. Così come gradevole è l’innesto di situazioni “informatiche” da parte di qualcuno che ne sa. Però poi si lascia prendere la mano. E' possibile provare l'esperienza del sogno lucido, cioè di un sogno in cui si sa che si sta sognando? Ed è possibile che la ricerca di questa possa scatenare la follia omicida di un serial killer? Sarà Stefano Mombelli, un giornalista d'assalto, a cercare di scoprire quale è la chiave che porterà alla soluzione del caso. Accanto a Stefano la bella Sara e il doloroso ricordo di una storia finita. Un viaggio tra sogno e realtà, tra le stanze di una chat e i meandri della mente umana, dove il sogno è una componente fondamentale. Il mistero per sé stesso lascia il tempo che trova. Rimane la voglia di “stupire”. Il tutto verso una soluzione che non si capisce e se si capisce si vorrebbe non capire.

Gianluca Durante è nato a Salerno il 25 ottobre 1980. E’ dal 2000 giornalista pubblicista. Ha lavorato per quotidiani locali, agenzie di stampa e radio nazionali, occupandosi di cronaca, arte e spettacolo, sport. Windsurfer, appassionato di regia cinematografica e scrittura narrativa, attualmente è coordinatore del palinsesto e conduttore di trasmissioni radiofoniche di unis@und, la webradio dell’Università degli Studi di Salerno, dove è iscritto al corso di laurea in Scienze della Comunicazione.

E finiamo con la svizzera

Corinne Hofmann “La Masai bianca” BUR euro 8 (in realtà 5,60 scontato)

Mi ha fatto infuriare: certo vedere una persona (di colore per di più) e cadere in deliquio amoroso è possibile, succede. E succede di buttare il cuore oltre l’ostacolo, abbandonare la sicurezza svizzera ed andare a vivere nelle praterie Masai, unica bianca nel raggio di chilometri.  Corinne infatti è una giovane donna con una boutique avviata, dei progetti e un fidanzato. Con lui decide di trascorrere una vacanza in Kenya. Ma l'incontro con Lketinga, un guerriero masai, cambierà la sua vita per sempre. I due non hanno nulla in comune, si capiscono a stento. Eppure, senza esitare, Corinne abbandona tutto e si trasferisce in quella che per quattro anni sarà la sua nuova patria. Lascia il suo fidanzato, la sua casa, i suoi soldi, per inseguire il suo amore, per vivere in una manyatta (capanna di sterco di vacca), senza acqua, senza cibo, senza letto, alla mercé delle malattie che inevitabilmente si prende, la malaria su tutte. Ma nemmeno l’amore più puro, nemmeno questo sentimento forte che la porta ad abbandonare tutto può vincere l’enorme divario che c’è tra due mondi troppo lontani. Quello che mi storce è che, passato il momento di follia, Corinne non fa mai (se non forse verso la fine) un bagno di realtà. Non si chiede mai quali prospettive ci siano. E soprattutto, non vede mai tutti i segnali che dovrebbero portare a dire: lo scontro tra due civiltà si può superare se c’è una volta comune di farlo. Altrimenti, si ritarda solo il momento della resa dei conti, in cui uno dei due si deve arrendere all’altro. E questo arrendersi non potrà mai essere perdonato. In fondo sembra non interrogarsi mai sulla cultura Masai. E sembra che in quattro anni non impari manco mezza parola. Come fare a vivere in una cultura diversa se non ci si sforza di entrarvi? Se siamo diversi ci sarà un perché! Spacciato per romanzo etnico, alla fine mi sono trovato una storia d’amore squilibrata. Boh!

La bio, è ovvio quella del libro. Corinne Hofmann nasce il 4 giugno 1960 da padre tedesco e madre francese. Studia nel cantone di Glarus ed all’età di 21 anni apre un negozio di abbigliamento. A 26 anni intraprende un viaggio in Kenya con il suo fidanzato Marco. E da lì parte la storia narrata nel libro. Dopo lunghe peripezie (che rimandano al libro di cui sopra), torna a casa dopo circa 6 anni e scrive il libro sulle sue avventure. Solo dopo altri 10 anni torna in Kenya per salutare Lketinga e la sua famiglia Masai. Oggi Corinne Hoffmann vive in Svizzera con Napirai, la figlia che ha avuto la Lketinga.

 

Spero che abbiate riflettuto e ponderato il voto di oggi, così come ho fatto io.

E che ognuno abbia il meglio

Gio.

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