domenica 4 novembre 2007

Ritornano i saggi

In questa fine estate che sembra già inizio primavera ritorno sui saggi, letture che accompagnano in genere gli spostamenti in treno e le mattine davanti al caffelatte e marmellata.

Questi saggi poi mi hanno calamitato per due motivi opposti. Il primo si è concretizzato nei due saggi di Odifreddi sulle vicissitudini del pensiero. Rispetto alle diverse penne di Repubblica a volte Odifreddi mi lascia un po’ distante per i suoi furori che a me sembrano non dico sbagliati ma inutilmente sbraitati. Ognuno può e deve dire la propria (come dicevasi “non sono d’accordo con le tue idee, ma mi batterò sino alla morte perché tu possa dirle”).

Si parla qui, quindi di

Piergiorgio Odifreddi “Le menzogne di Ulisse”Tea euro 8

Storia della logica dall’antichità a (quasi) oggi. La logica è lo studio del logos, vale a dire del pensiero e del linguaggio. E poiché le più alte vette del pensiero e gli esiti più raffinati del linguaggio trovano espressione, tra l'altro, nella filosofia e nella matematica, P.O. ci guida tra i sentieri ininterrotti di questo paese delle meraviglie. Un viaggio fra le trappole del pensiero che non si nega il piacere dell'aneddoto e in cui, attraverso le pieghe e le suggestioni del passato, si compie anche un'analisi critica del presente. Molto interessante per gli spunti. Ondivaga la loquacità di Odifreddi. A volte divulgativa e coinvolgente. A volte tecnica e un po’ saccente. La logica dei giorni nostri è obiettivamente più complicata e difficile e non sempre si segue bene. Ma su tutti più che il plurinominato Ulisse, ai erge Eubulide ed il suo “In questo momento, sto mentendo”

e

Piergiorgio Odifreddi “Il matematico impertinente” Tea euro 8,60 (in realtà 6 euro perché preso in occasione).

Come al solito, anche qui sono rimasto rispetto ai suoi scritti come il suo cognome: un po' li sento ed un po' li trovo distanti. Qui ho trovato un po’ troppo eccessivo il suo furore anti-religioso ma stimolanti le riflessioni sulle vicissitudini del pensiero. Anche se qui la sua impertinenza un po' si ripete ed un po' troppo si autocita. Impertinente, in senso letterale, è chi "non appartiene", e non appartenendo, suscita i risentimenti e le stizze di coloro che, appartenendo, lo tacciano di arroganza o insolenza. Il matematico impertinente è una specie del genere, caratterizzata dal fatto di non appartenere non per partito preso ma per motivi mutuati dalla più pura razionalità esistente: quella matematica. E qui il matematico impertinente nei saggi raccolti in questo volume su politica, religione, letteratura, filosofia e scienza - dispiega l'arsenale della ragione per argomentare che non è affatto vero che siamo tutti americani, o che la cultura è solo quella mitologica e (pseudo) filosofica sulla quale vive l'informazione. Ed è invece vero che non possiamo non dirci tecnologici, che siamo tutti africani, e che la cultura è anche quella matematica e scientifica che informa la vita (bellissimi anche gli spunti su matematica e arte). Ma infondo gli spunti sulla letteratura della fantasia rimangono per me in quest'ambito i migliori.

L’altro invece è il buon americano, ma soprattutto conoscitore del mondo arabo

Ross E. Dunn “Gli straordinari viaggi di Ibn Battuta” Garzanti euro 10

Che bel viaggio quello del marocchino del 1300! Da molti considerato il Marco Polo arabo, Ibn Battuta si differenzia dal viaggiatore veneziano per l'orizzonte culturale in cui si inscrivono i suoi viaggi: non esplorazioni in un mondo mal conosciuto quando non completamente ignoto, bensì visite in terre già percorse dal vento dell'Islam. Il suo racconto si muove infatti nella dimensione internazionalistica che fu propria della civiltà islamica medievale. Le sue avventure offrono una visione ampia delle forze che fecero della storia dell'Eurasia e dell'Africa del XIV secolo un complesso e unitario sistema di interconnessioni. Dunn rende con maestria i passaggi e gli itinerari, senza parafrasare un libro sicuramente datato. Notevole lo sforzo anche di interconnessione con narrazioni e viaggi coevi. Personalmente, mi viene voglia di prendere un blocco, una macchina e partire da Tangeri per arrivare a Pechino. Si può fare?       

Di Dunn, non ho trovato notizie biografiche mentre del piemontese Odifreddi molto si sa. Nasce a Cuneo il 13 luglio 1950, ed è matematico, logico, saggista e storico della scienza italiano. Laureato in matematica a Torino nel 1973, dal 1983 al 2002 ha insegnato in Italia (Torino, Alessandria, Siena, Milano), negli Stati Uniti (Cornell University) e nella allora Unione Sovietica. Dal 2001 è professore ordinario di logica matematica presso il Dipartimento di matematica dell'Università di Torino. Vivace polemista, è noto in particolare per la contestazione (espressa nel suo libro "Zichicche") delle tesi e degli interventi di Antonino Zichichi, dal quale è stato anche querelato per diffamazione. In primo grado Odifreddi è stato assolto. Ha scritto come opinionista/recensore per La rivista dei libri e vari articoli divulgativi per Le Scienze (testata nella quale cura la rubrica Il matematico impertinente, omonima di un suo libro), oltre ad aver collaborato con vari quotidiani come la Repubblica, La Stampa e con il settimanale L'espresso. Radio Tre, Radio Due, Raidue e Raitre hanno ospitato alcuni suoi interventi in varie rubriche scientifiche. Nel 2007 si è candidato alle primarie del Partito Democratico in una lista a sostegno di Walter Veltroni. Nello stesso periodo partecipa spesso al programma Crozza Italia su La7.

 

Buona settimana

G.

1 commento:

  1. ciao. Volevo chiederti se il libro di Odifreddi "Le menzogne di Ulisse" riesce ad essere esaurientemente esplicativo sulla logica, cioè se dispiega sufficientemente i risvolti teorici della disciplina... La logica mi mette soggezione ma per forza di cose mi devo accostare ad essa... Saluti e grazie

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