Altro piccolo aggiustamento, il resoconto dei libri letti dei mesi precedenti ve lo prendete insieme alla prima domenica del mese. Ma in più vi aggiungo un commento in più, come un bonus track nei CD in offerta.
Questa settimana, direi un tripudio di belle recensioni (cioè di recensione di cose che mi sono, per una ragione o per l’altra, piaciute). Un festival straniero, visto che ci avviciniamo agli Oscar e facciamo finta di dimenticarci che esiste anche Sanremo. (p.s. vi prego di notare anche le citazioni in corsivo, che a volte sembrano sfuggirvi).
Cominciamo dalla Spagna con
Carlos Ruiz Zafon “L’ombra nel vento” Mondadori euro 12 (pagato con sconto 10,20)
Si legge finalmente anche Zafon, il caso spagnolo nato dal tam-tam dei lettori. E si legge d'un fiato. Una favola adolescente. Un libro di formazione, sul passaggio all'età adulta avendo uno scopo, un'idea che determinerà tutta la vita. A Barcellona una mattina d'estate del 1945 il proprietario di un negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto dove vengono sottratti all'oblio migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo e chiede a Daniel di scegliere un libro che dovrà però impegnarsi a proteggere per il resto della sua vita, un libro di Juliàn Carax . Si mescolano diversi generi: thriller, romanzo (amore e passione), saga familiare e una riflessione sulla letteratura e sul ruolo dei libri nella vita delle persone. Volendo si scopre ben presto chi è Juliàn, ma forse è meno importante dei rapporti tra le persone. Tra genitori e figli, tra giovani amanti, tra amori della vita e sesso. C'è un lato a volte buonista che forse avrei ridotto. C'è la felicità di leggere una bella storia, con castagne e vino caldo.
“Sembri un altro uomo. - Lo sono. ... mi ha fatto desiderare di essere migliore di quello che sono ... per meritarla... Lei è nata per essere madre... e a me quella donna piace più delle pesche sciroppate”.
Parlando un po’ dell’autore (anche se non dei suoi libri infantili), diciamo che Carlos Ruiz Zafón è nato a Barcellona il 25 di settembre del 1964 (un Bilancia!). Autore di libri per ragazzi esordisce nella narrativa per adulti con questo suo quinto romanzo, uscito in sordina in Spagna, ha conquistato con il passaparola il vertice delle classifiche letterarie europee, diventando un vero e proprio fenomeno letterario. Vive a Los Angeles dal 1994, dove è impegnato nell'attività di sceneggiatore. Collabora regolarmente con le pagine culturali di "El País" e "La Vanguardia".
Facciamo ora un salto in Medio Oriente, anche se l’autrice più lì non vive.
Azar Nafisi “Leggere Lolita a Teheran” Adelphi euro 10
Duale il sentimento verso questo spaccato di 18 anni iraniani. Bello, dolente e intellettuale. Si passa dal ritorno di Khomeini al ritorno in America, incespicando in decine di romanzi americani che fanno la punteggiatura della crescita di una generazione dall'illusione alla disincanto. Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, Azar Nafisi spiega ai suoi studenti la letteratura occidentale. Il risultato è uno dei più toccanti atti d'amore per la letteratura mai professati. La professoressa Nafisi decide di interrompere il suo insegnamento all'università Allameh Tabatabei, a causa delle continue pressioni della Repubblica islamica dell'Iran sui contenuti delle lezioni ed in generale sulla sua vita di donna. Tuttavia non lascia totalmente l'insegnamento, e decide di indire un seminario da tenersi ogni giovedì mattina presso la sua abitazione. Partecipano al seminario le sue sette studentesse migliori: Manna, Nassrin, Mahshid, Yassi, Azin, Mitra e Sanaz. Al seminario si discute di letteratura, in particolare di romanzi americani come Lolita, Il grande Gatsby, Cime tempestose e altri. Tutti vengono analizzati alla luce delle esperienze che le ragazze e la professoressa vivono nella repubblica islamica dell'Iran. Con il passare del tempo le ragazze fraternizzano e scopriamo i dettagli delle loro vite. Manna è una poetessa sposata per amore con un ragazzo anch'esso appassionato di letteratura. Azin, una ragazza molto bella, è sposata con un uomo molto ricco che la picchia. Sanaz è fidanzata con un ragazzo che vive in Inghilterra e che ha visto pochissimo. Yassi è l'allegra del gruppo. Nassrin ha passato cinque anni in prigione. Ognuna espone le difficoltà di essere donna nella repubblica islamica dell'Iran. La parte di testa è questo citare, recitare e voler a tutti i costi ricondurre il presente romanzante al passato romanzato. Certo che in alcuni momenti c'è rabbia. Ed in altri, per chi ne è lontano, un raccontare di cose che poco si sanno. Dolente è il tentativo di rimanere all'interno della logica islamica. Ma complessivamente 400 pagine che si bevono di carriera. Per gli intellettuali, poi, un ripasso veloce e dotto del romanzo di lingua inglese, da Jane Austen a Nabokov.
“un romanzo non è un'allegoria... è l'esperienza sensoriale di un altro mondo. È così che so legge un romanzo: come se fosse qualcosa da inalare”
“viva più pienamente che può; non vivere è un errore. Non importa quello che fa in particolare, purché lei abbia la sua vita.”
“c'è un modo di dire persiano: la pietra paziente, che si usa nei momenti di difficoltà e smarrimento. Se un uomo riversa tutti i suoi problemi e i suoi guai sulla pietra, questa lo ascolterà, ne assorbirà i dolori e i segreti, e allevierà la sua pena.”
Anche qui ci vuole una bella digressione bio: Azar Nafisi, (dicembre 1955, Teheran) è figlia di Ahmad Nafisi, ex sindaco di Teheran, e Nezhat Nafisi, prima donna ad essere eletta al parlamento iraniano. Nasce in Iran nel dicembre del 1955. All'età di 13 anni viene mandata dai suoi genitori in Inghilterra per continuare gli studi. Porta a compimento i suoi studi superiori e universitari negli Stati Uniti, dove si laurea in letteratura inglese ed americana presso la University of Oklahoma. Nafisi ritorna in Iran nel 1979 divenendo Professoressa di Letteratura Inglese presso l'Università Allameh Tabatabei di Teheran; incarico che terrà per 18 anni, eccetto che per il periodo 1981-1987, nel quale sarà espulsa per non aver rispettato le norme vigenti sull'abbigliamento. Testimone della rivoluzione islamica e della presa di potere dell' Ayatollah Khomeini, Nafisi, proveniente da un educazione fortemente occidentale, diverrà presto un oppositrice del regime. Nafisi lascia l'Iran nel 1997 trasferendosi con il marito ed i figli negli Stati Uniti, dove ha ricominciato a insegnare letteratura Inglese.
E finalmente un sempre alcolico
Paul Auster “La notte dell’oracolo” Einaudi euro 9,80 (pagato con sconto 6,86)
Ogni volta che leggo un Auster non posso che ringraziare mentalmente Luana che me lo ha fatto conoscere. Anche questo prende totalmente. Il lavoro ricorda quello di Vladimir Nabokov, ed il romanzo tratta di un autore chiamato Sidney Orr (una versione americanizzata del nome di famiglia polacco Orlowski), che, dopo il suo ristabilimento miracoloso a partire dai danni quasi mortali compera un nuovo taccuino ed inizia a scrivere una storia su un uomo che ha completamente cambiato la sua vita quando ha realizzato quanto la sua esistenza è stata guidata dalle coincidenze. Poi le storie tra finzione, realtà e finta realtà si intrecciano. Il protagonista ha molte similitudini con Paul Auster, tutti e due risiedono a Brooklyn, sono di mezza età, sono sposati, e naturalmente, sono scrittori. Alcune similarità ci sono anche tra Auster e l’alter-ego del racconto, John Trause. Trause un anagramma di Auster, ed entrambi hanno abitato a Parigi. Trovo meglio riuscita la prima parte, con il gioco delle matrioske di racconti, che si intrecciano con la realtà, e con il mitico taccuino blu, su cui la scrittura scorre anche troppo. Poi bisogna trovare un uscita, e non tutte le parti si incastrano benissimo. Forse la più convincente è proprio la storia personale di Sid e Grace. Comunque bello ed energetico come un martini cocktail.
E visto che oggi è il suo compleanno, celebriamo quindi Paul Auster (Newark, 3 febbraio 1947). Nato da famiglia benestante di origini tedesche, cresce nei sobborghi di Orange e Maplewood a Newark e durante l'adolescenza inizia a scrivere le prime poesie. Il suo ultimo anno di liceo è anche quello in cui la famiglia si smembra. Non partecipa alla consegna dei diplomi e per due mesi e mezzo vive a Parigi, in Italia, in Spagna ed in Irlanda, in cui si reca solo per “ragioni che c’entravano unicamente con James Joyce”. Nel 1966 inizia a frequentare Lydia Davis che sposerà alcuni anni dopo e da cui avrà un figlio. Si laurea nel 1969 alla Columbia University e parte a bordo di una petroliera, arricchendosi di storie per un anno. Tra il 1971 e il 1974 vive in Francia. Al ritorno in patria pubblica il volume di versi Unearth (1974) e Wall Writing (1976). La sua carriera di scrittore di romanzi inizia nel 1979 con L'invenzione della solitudine (romanzo autobiografico generato dalla morte del padre e incentrato sul rapporto problematico che ha sempre vissuto con questi), ma è solo nel 1985 che arriva la consacrazione a livello internazionale con la Trilogia di New York. Da questo momento Paul Auster diviene uno scrittore di culto e dalle poliedriche attività: scrive per il cinema (Smoke e Blue in the face) e diviene regista (Lulu on the Bridge). Dopo aver divorziato dalla Davis, sposa nel 1982 la scrittrice di origini norvegesi Siri Hustvedt, oggi nota scrittrice, da cui ha una figlia, Sophie.
Il bonus track di questo mese invece è …
Laszlo E. Almasy “Sahara sconosciuto” Nutrimenti s.p.
Un libro frutto di un inaspettato regalo, con una citazione-ringraziamento per le grafie arabe alla mia amica-maestra Paola.
“il deserto è terribile e spietato, ma chi lo ha conosciuto è costretto a ritornarvi”
E noi siamo costretti a ritornarci... Certo il conte Almasy è più interessante dello scritto in questione, ma questo Sahara, tra l'Egitto e la Libia, mi riporta ad anni passati (anzi a capodanni passati), quando si arrancava per le piste verso Cufra. E tanto di Cufra si parla, e dei Senussi, e dei graffiti. Belle le immagini sia dei voli sia delle auto sfreccianti tra le dune (con i problemi anche tecnici da affrontare per girare nel deserto). Una bella storia di sabbia fuori dal corso del tempo (con qualche nota storica sugli italiani in Libia).
Ma ben più interessante è la vita del conte László Ede Almásy de Zsadány et Törökszentmiklós (22 agosto 1895 – 22 marzo 1951). Almásy nacque a Borostyánkő, nell'Impero austro-ungarico (oggi Bernstein, Austria), in una famiglia dell'aristocrazia ungherese. Dal 1911 al 1914 studiò a Eastbourne (Regno Unito) con un insegnante privato. Durante la prima guerra mondiale servì nell'esercito austro-ungarico; alla fine del conflitto tornò a Eastbourne e intraprese studi tecnici, appassionandosi all'aeronautica e diventando membro del club di aviatori di Eastbourne. La sua amicizia con il re Carlo I d'Austria-Ungheria gli valse il titolo non ufficiale di conte. Dopo il 1921 si dedicò all'automobilismo, vincendo diverse gare come rappresentante dell'industria austriaca Steyr. Nello stesso decennio si recò spesso in Nordafrica (Egitto e Sudan), dapprima come organizzatore di visite turistiche. Nel 1929 si dedicò a una spedizione nel Sahara su automobili Steyr, e a partire dal 1932 intraprese una serie di viaggi nel deserto alla ricerca della leggendaria città di Zerzura. Queste spedizioni (in cui fu affiancato anche da alcuni esploratori inglesi, fra cui Robert e Patrick Clayton) non raggiunsero mai lo scopo di trovare Zerzura (la cui esistenza è tuttora considerata solo una leggenda) ma portarono comunque altri risultati importanti, tra cui la realizzazione della prima mappa dettagliata dei siti di arte rupestre preistorica di Uweinat e Gilf Kebir e la scoperta della più alta montagna del Sahara orientale (Jebel Uweinat) e di una precedentemente sconosciuta tribù nubiana (i Magyarab). In quegli anni Almásy si costruì una grande reputazione di esploratore, e si guadagnò l'appellativo di "padre delle sabbie", datogli dai Beduini che lo accompagnavano nei suoi viaggi. Durante gli ultimi anni '30 Almásy rimase in Nordafrica, partecipando a nuove spedizioni archeologiche e lavorando come istruttore di volo. All'inizio della seconda guerra mondiale tornò in patria. Pur non simpatizzando per il nazismo, mise i propri servizi a disposizione dell'Asse per lealtà verso la monarchia ungherese. Fu reclutato dalla Abwehr (l'agenzia di intelligence tedesca). In seguito, date le sue conoscenze di aeronautica, fu assegnato alla Luftwaffe, e mandato in Africa con gli Afrika Korps. Fra il 1941 e il 1942 lavorò sotto Erwin Rommel, distinguendosi per la conoscenza del territorio e portando a termine missioni di spionaggio come l'Operazione Salaam, in cui riuscì a penetrare nelle linee nemiche e infiltrare due spie tedesche. Per queste imprese Rommel lo promosse al grado di maggiore e gli conferì l'onorificenza della Croce di ferro. Quando la guerra in Africa volse al termine, Almásy rientrò in Europa. A Budapest, mise a frutto i suoi contatti con le gerarchie della Chiesa cattolica per salvare numerose famiglie di ebrei dalla deportazione nei lager nazisti. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Almásy fu arrestato e finì in una prigione sovietica, da cui riuscì a fuggire probabilmente con l'aiuto dell'intelligence britannica. Tornò in Egitto e per qualche tempo lavorò al servizio del re Faruk. Nel 1951, mentre si trovava in Austria, si ammalò gravemente, morendo di dissenteria in un ospedale di Salisburgo
Ed ora finalmente si può passare alla parte di schedature, con la citazione degli ultimi libri letti nel mese di dicembre del 2007, che portano ad un totale di 144 libri letti durante tutto l’anno, con una spesa di acquisto di circa 800 euro.
Autore | Titolo | Edizione |
Marcello Fois | Sheol | Noir – la biblioteca di Repubblica |
Fabio Volo | Esco a fare due passi | Mondadori |
Roberto Ampuero | Chi ha ucciso Cristian Kustermann? | Garzanti |
Massimo Lugli | La legge di Lupo Solitario | Newton Compton |
Grazia Verasani | Quo vadis, baby ? | Noir – la biblioteca di Repubblica |
Clive & Dirk Cussler | Vento Nero | Tea |
Laszlo E. Almasy | Sahara sconosciuto | Nutrimenti |
J.M. Coetzee | Aspettando i barbari | Einaudi |
Andrea Camilleri | La pista di sabbia | Sellerio |
Roberto Vecchioni | Le parole non le portano le cicogne | Einaudi |
Mario Quattrucci | E’ Novembre, commissario Marè | Robin |
Maj Sjowall e Per Wahloo | Un assassino di troppo | Sellerio |
Buon Carnevale a tutti
G.
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