domenica 24 febbraio 2008

ItalNoir

Torniamo allora sui binari dei resoconti noti. E per massimo di rilassatezza, ad alcuni esempi di giallo italiano. Non sempre, ma con una discreta frequenza il cosiddetto “genere” riserva spaccati di un mondo che poi è quello che viviamo ogni giorno. E forse, il fatto di essere protetti da regole e canoni, fa in modo che alcuni autori riescono così ad esprimere moti e sentimenti che in romanzi meno canonici con più difficoltà escono fuori. Inoltre qui mi rivolgo a due collane che hanno (o stanno) pubblicato cose egregie. La prima è il Noir di Repubblica che in una decina di titoli ha presentato una buona selezione di libri a prezzo contenuto. La seconda è il VerdeNero di EcoAmbiente, dove (ma forse l’ho già detto) lo sforzo di parlare di ambiente a volte rende troppo “prevedibili” gli scritti, ma le utili pagine finali fanno in genere un resoconto dei guasti ambientali da far rizzare i capelli.

E dopo questa (lunga) intro, come in un bel concerto jazz, passiamo ai due scrittori di questa settimana (infatti, data la mole, vi beccate un doppi Sandrone).

Allora:

Sandrone Dazieri È stato un attimo” Noir – la biblioteca di Repubblica euro 7,9

Abbandonato per un po' il Gorilla e il suo doppio, Sandrone si cimenta in un giallo dove comunque la memoria (o la sua mancanza) ha il suo peso. Scrittura incalzante, per 2/3 si lascia seguire, cercando di aiutare il povero Santo a ritrovar se stesso. Trovo un po' didascalico il finale, dove i cattivi sono di nuovo cattivi e la speranza latita. Non dico che il lieto fine sia d'obbligo, anche perché anche qui il finale è lieto. Tuttavia mi è sembrato come se ci fosse un salto nelle ultime 50 pagine. È la vigilia di Natale. Santo si risveglia in uno dei bagni della Scala di Milano dopo essersi fulminato con l'interruttore difettoso. Manager di successo, direttore della filiale milanese di una multinazionale della pubblicità, ha costruito la sua fortuna su un mix di spregiudicatezza personale e abilità politica. Ma ora non si ricorda più nulla. La scarica elettrica gli ha bruciato gli ultimi dodici anni di vita e i suoi ricordi risalgono a quando era ancora un ventenne impegnato nel sociale, che viveva in una casa occupata cercando di sbarcare il lunario come giornalista free lance. Un uomo che non ha mai visto un telefono cellulare, che non ha mai sentito parlare di Euro o della guerra in Iraq, che non sa come usare Internet o le carte di credito che scopre di avere in tasca. Un uomo assolutamente inadatto a vivere nel presente. Recuperare la memoria significa essere di nuovo il cinico, ma Santo sembra restio. Tuttavia nei suoi anni perduti si nasconde un buco nero che è costretto ad affrontare: la tragica morte di quello che era il suo capo, caduto in mare dal suo yacht e annegato. E qualcuno sembra convinto che Santo non sia estraneo a quell'incidente... Tutto sommato, preferisco il Gorilla.

Sandrone Dazieri “Bestie” VerdeNero euro 10 (in realtà comprato alla fiera del libro a 6,66 euro)

Non è Sandrone al top, che per me rimane sempre e comunque il gorilla, ma è discretamente gradevole. La storia è un po’ esile, ma il Killer ha lo spessore dei suoi personaggi (con quel tocco in più da cuoco che non guasta). Come detto, la storia si piega alla bisogna della collana, e rimane sotto media. Ma la collana (soprattutto in questi tempi di discariche) ha un suo interesse. Gialli ambientali (da cui l’edizione) per denunciare alcune delle tante malefatte italiche. Ne sono usciti un po’ ed io ne ho molti; aspettiamo di leggerne altri per un giudizio. Dopo i primi due, siamo sulla sufficienza. Un piccolo albergo nel bergamasco. L’omicidio di un ragazzo di passaggio. Un cuoco con trascorsi da rapinatore costretto a reinventarsi investigatore. L'ombra delle Triadi cinesi e della criminalità organizzata. Tra oscuri rimedi orientali e ambientalisti arrabbiati, Sandrone Dazieri costruisce un noir che racconta uno dei traffici più orrendi e redditizi del nostro presente: il traffico di animali esotici o protetti. Il protagonista non è tanto l’eroico ecologista morto ammazzato nelle prime pagine, ma un losco e ombroso avanzo di galera, che prova a ricominciare da una polenta taragna eseguita alla perfezione la sua strada verso una vita da “regolare”. E il Killer, prendendo tante botte, infrangendo un po' di leggi, arriverà a risolvere il caso. Scorrevole. E ottima la polenta!

E diamo un po’ di spazio allo scorpione. Sandrone Dazieri infatti nasce a Cremona il 4 novembre 1964. Dopo studi tecnici alberghieri, si è trasferito a Milano dove ha iniziato a lavorare, alternando diversi lavori all'attività di giornalista freelance. Con il regista Gabriele Salvatores e il produttore Maurizio Totti ha fondato nel 2004 la casa editrice Colorado Noir. Dal 2000 al 2004 è stato direttore editoriale dei Gialli Mondadori e dei Libri per Ragazzi Mondadori. Ha raggiunto il successo editoriale nel 1999 con il libro Attenti al gorilla (il primo di una felice serie), dove il protagonista è una sorta di doppione dell'autore che vive la notte di Milano e le sue contraddizioni. I libri di Dazieri si contraddistinguono per le rocambolesche avventure in cui il protagonista si trova coinvolto, mitigato dalla sua anima razionale (il Socio) che trova i bandoli della matassa.

Del secondo autore invece ho già parlato della sua bio di scrittore e di sardo, quindi si parla solo di

Marcello Fois “Sheol” Noir – la biblioteca di Repubblica euro 7,9

In genere mi erano più piaciuti gli ambienti sardi puri, mentre questo sardo-romano-ebreo, pur ben fatto, è un po' “freddo”. Non sono entrato a fondo nell'umanità dei personaggi. La trama sembra (e forse lo è) già scontata dalle prime battute. Mistero quasi zero. E per finire alcuni passi vengono lasciati ad interventi “non spiegati” e questo (nell'economia di un giallo che se lascia ombre, le lascia a ragion veduta) mi è sembrata la pecca maggiore. Ruben Massei è un ispettore, ha 50 anni ed è ebreo. Poliziotto attento e metodico, ha parecchi conti aperti con se stesso, con un vissuto ambivalente e contraddittorio. Così quando un omicidio lo catapulterà nel cuore della Comunità ebraica di Roma, per Massei venirne a capo significherà non solo scovare il colpevole, ma anche e soprattutto affrontare i nodi irrisolti della sua anima. Sarà un'investigazione sospesa tra gli orrori del passato e le ambiguità dei nostri giorni, fino alla soluzione finale, dove l'assassino avrà un volto e un nome. Si legge, ma poco ne rimane.


Buona setimana a tutti

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