domenica 16 marzo 2008

In fondo si parla sempre di sbarre

In questa settimana segnata dalle sbarre, si ritorna a parlare di più o meno gialli. Per vedere le sbarre da tutte e due le parti. Da dentro la casa dove aiuto Sara a blindare le finestre. Da dentro e fuori di Rebibbia, dove tengo la mia lezione di musica. Dai tre romanzi di oggi dove qualcuno ci va dietro le sbarre, ma ce ne andrebbero di più.

Cominciamo allora con

Simona Vinci “Rovina” VerdeNero euro 10 (pagato scontato 6,66)

Ulteriore libro della collana ambientale che, ridico e ripeto, ottima nell’impostazione a volte pecca nel dover comunque dimostrare una tesi. Qui in fondo ci si muove meglio di altre situazioni. Si leggono le storie che girano intorno al condominio, e si matura l’idea della speculazione edilizia, senza mai citarla per nome, ma facendola vedere nei fatti. Via Emilia, Tra Reggio e Parma. Subito prima dell’inaugurazione del ponte di Calatrava. Il Villaggio “La Nuova Aurora” non c’era e non ci sarà. Sei palazzine a tre piani con mansarda, giardini e garage privati, parco condominiale con piscina, sei per tre per sei, 108 appartamenti, rifiniture extralusso… possono essere un investimento scommessa per chi aveva il pezzettino di terra, per chi specula sul terreno o sui mutui, per chi costruisce con materiali speciali, per chi ha bisogno di una casa. L’insegnante di educazione tecnica Fabio di 37 anni, l’impiegata comunale Marilena, di 35 e il loro cane Poldo pensavano fosse una buona occasione, ora parlano con l’avvocato, dopo il sequestro giudiziario. L’infermiera Sara, di 33 aveva il 50% del terreno vincolato, ora va dallo psicanalista, dopo il suicidio del padre comproprietario. Il geometra cinquantenne Mario l’aveva circuita per favorire o’Boss, ora cerca di spiegare al magistrato come c’è cascato anche lui. L’operaio Carmine, di 43 racconta il cantiere illegale e la vera capa Candida, morta sparata da killer come testimonia la maestra Annamaria. Tutti ci rimettono, nessuno pagherà. Tortelli e un po’ di Dylan, più il compianto Antonio Cederna. Essendo il primo libro che leggo della Vinci non mi pronuncio sulla differenza di scrittura. Ti fa incazzare e cercare di capire come poter cambiare quest’ennesima Italia che non funziona. E tornano i dubbi sul bene e la bontà.

Mi piace che inoltre, dalla nascita milanese, ora viva vicino a Bologna. Infatti Simona Vinci nasce a Milano il 6 marzo 1970, ma vive a Budrio, in provincia di Bologna. Ha studiato Lettere Moderne all’Università di Bologna e con altri giovani scrittori fa parte della redazione di Incubatoio 16, rivista letteraria in Internet. Il suo esordio letterario risale al 1997 con “Dei bambini non si sa niente” (Einaudi Stile Libero). Il romanzo ha suscitato diverse polemiche, ottenendo un grande successo di pubblico e di critica ed è stato tradotto in dodici paesi, tra i quali gli Stati Uniti. Del 1999 è la raccolta di racconti “In tutti i sensi come l'amore”, sempre per Einaudi. In mezzo due libri per ragazzi: “Corri Matilda” (Edizioni Elle, 1998) e “Matilda city” (Adnkronos Libri, 1998). Concorse al Premio Alassio Centolibri con il libro “Come prima delle madri” (Einaudi, 2003), finalista anche allo Strega e al Campiello.

Per il pezzo forte, invece torniamo al magistrato che a volto ho già letto in altre prove, ma che qui si conferma di grande spessore, con due libri di diverso taglio, ma interessanti.

Giancarlo De Cataldo Romanzo criminale Noir – la biblioteca di Repubblica euro 7,90

Grande affresco, anche nel senso delle quasi 700 pagine. Non ho visto il film di cui bene si è parlato. Ma il libro scorre. Prova d’autore l’affrontare un tema giornalistico, dandone un risalto corale ma “con persone”. E con un pezzo di storia italiana e romana quanto, ancora, non chiarita. Un'Italia segreta, inquietante in un romanzo che ha il ritmo delle saghe noir americane. Un libro dove i protagonisti sono una banda di giovani delinquenti che decide di conquistare Roma, e diventa un esercito quasi invincibile. Politica, servizi segreti, giudici onesti, poliziotti e il più grande bordello della Capitale in un romanzo basato su una minuziosa documentazione. Un'organizzazione nascente, spietata e sanguinaria, dalle periferie cerca la conquista del cielo. Tre giovani eroi maledetti, che hanno un sogno ingenuo e terribile. Un poliziotto molto deciso, un coro di malavitosi, giocatori d'azzardo, criminologi, giornalisti, giudici, cantanti, mafiosi, insieme a pezzi deviati del potere e terroristi neri. Un romanzo epico di straordinaria potenza. La prima parte scorre con un gran piglio. Nella seconda, dove si arriva ai “nodi” a volte si impantana. Ma restano nello scorrere delle pagine il Freddo, il Libanese, il Dandi, il Nero. Unica pecca forse i troppi nomi, quasi che servisse un indice per ricordarli tutti.

Pochi i nomi invece nel romanzo scritto per l’ambiente

Giancarlo De Cataldo Fuoco! VerdeNero euro 10

Certo che dopo aver letto “Romanzo criminale” ci vuole del tempo per il cambio di registro. Ma la scrittura è quella, soprattutto nel tratteggio dei camorristi. Non dispiace la ritrovata coralità, la presenza di buoni che sono soltanto buoni, coma la buona Cecilia o il discreto Daniele. Tratteggiato e ben riuscito anche il Luca ex-machina. Nessuno ha la grazia, la bellezza, la sensibilità di Cecilia: sembra venuta da un altro mondo. Lu invece è apatico e incasinato, non ha più voglia di niente e di nessuno. Adolescenti in fasi diverse dell'esistenza, uno di Roma, l'altra di Napoli. Improvvisamente entrambi vengono costretti dai rispettivi padri ad una gita forzata. I due uomini devono partire, spinti da opposte ragioni. In comune hanno un'unica cosa: la necessità di proteggere i figli. È una calda estate, quella del viaggio in Puglia. Un'estate di fuoco. Si sente anche qui la necessità di scrivere per un fine, di dover arrivare ad un certo punto, ma meglio che in altri romanzi della serie. Che comunque mi fa piacere sostenere con questi miei piccoli contributi.

E sosteniamo anche lo scrittore-magistrato:

Giancarlo De Cataldo (Taranto, 1956) è Giudice di Corte d’Assise a Roma, città nella quale vive dal 1973. Scrittore, traduttore, autore di testi teatrali e sceneggiature televisive, ha pubblicato come autore diversi libri, per lo più di genere giallo. Collabora con «La Gazzetta del Mezzogiorno», «Il Messaggero», «Il Nuovo», «Paese Sera» e «Hot!». Il suo libro più significativo è “Romanzo criminale” (2002), dal quale è stato tratto un film, diretto da Michele Placido. Nel giugno del 2007 è uscito nelle librerie “Nelle mani giuste”, ideale seguito di Romanzo criminale, ambientato negli anni '90, dal periodo delle stragi del 93, a Mani Pulite e alla fine della cosidetta Prima Repubblica.

Buona settimana di Pasqua a tutti

Giovanni

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