martedì 18 dicembre 2007

Eterogeneità

In realtà questa è una chiave delle mie letture, e per questo ultimo mese dell’anno vado a citarne un campionario esemplare. Sia come varietà sia come piacere.

Iniziamo da quello che meno mi è piaciuto

Autori Vari “QUID Quinta dimensione” Dino Audino editore euro 10

Ripeto: non mi è piaciuto. L’ho trovata un’operazione di nicchia che avrebbe potuto essere, ma che non ha mantenuto. L’idea intriga (tirar fuori dei racconti che rinverdiscano la vecchia serie televisiva "Ai confini della realtà") ma il risultato è una serie di racconti di cui al massimo si può dire ‘volenterosi’. Testi che spaziano dal paranormale al fantastico mantenendo però un dato comune: raccontano vicende quotidiane di personaggi inseriti nella civiltà contemporanea. Questo vuol dire partire dai fantasmi, dalle nostre paure e usare il fantastico per scandagliare in profondità l'animo umano, facendo emergere le manie, i limiti, le debolezze dell'uomo contemporaneo. Tutto ciò attraverso storie che nascono da scrittori di successo che hanno accettato il rischio di uscire dal proprio abituale ambito per cimentarsi per la prima volta in un genere nuovo. De Cataldo racconta di un nipote che il giorno prima di ereditare un impero industriale fa un'esperienza paranormale che... Costa parla di una coppia troppo per bene per sopravvivere in una società di mascalzoni, tanto che... Quello di Bernini è un incontro in una baita di montagna tra un uomo appena uscito di galera e due sue vecchie conoscenze che lo aspettano per… Trame misere, che neanche reggono il confronto ai meno noti epigoni della fantascienza italiana (un Curtoni, un Marafante, o simili). Solo l’ultimo brano di Silvia Napolitano ha un’idea (il viaggio nel tempo attraverso una credenza, con Lola che va avanti ed indietro nella sua vita) stimolante e ben congeniata. Anche se poi rimane l’idea ed il resto è in possibilità. Speravo meglio.

Più stimolante, ma forse non dico incompiuto, quanto un qualcosa di diverso che mi aspettavo

Diego Cugia “Un amore all’inferno” Noir – la biblioteca di Repubblica euro 7,90

Un incontro casuale in un hotel sull'autostrada alle porte di Firenze. Un uomo e una donna soli nella pioggia. Due destini incrociati nella notte, in una storia talmente vera da sembrare un diabolico racconto. Perché lei, Francesca, è la protagonista di una vicenda di cuore, cronaca e sangue della storia recente d'Italia. Otto coppie di giovani amanti cancellate dalla stessa Beretta calibro 22. La signora della pioggia, l'affascinante sconosciuta, sarà inevitabilmente la testimone di un nuovo futuro processo al "Mostro di Firenze". Un racconto nero che non è giallo, non da soluzioni, ma si avvolge in alone di mistero. E “pour cause”. Si parla dei misteri del mostro di Scandicci, di Pacciani e dei compagni di merende. Facendo intravedere possibili soluzioni e connessioni. Non mi sono mai appassionato a tutto ciò. E quindi anche qui ne rimango freddo. Inoltre, dopo il grande Jack avrei preferito qualcosa di meglio dall’uomo di Alcatraz.

Infine una certezza, che ha i suoi alti e bassi ma che ultimamente difficilmente mi delude

Erri De Luca “Montedidio” Feltrinelli euro 6,50 (scontato € 4,90)

Erri in genere mi piace, ed è leggibile. Due pennellate ed eccoci a Napoli. Momento imprecisato, ma non molto dopo la fine della guerra. "Chi salirà nel monte di Dio? Chi ha le mani innocenti e il cuore puro." Un quartiere di vicoli a Napoli: Montedidio. Un ragazzo di tredici anni va a bottega da Mast'Errico, il falegname. E' l'inizio della sua vita nuova, la vita che a sera, a casa, in una casa vuota per l'assenza del padre e per la malattia della madre, il ragazzo va scrivendo su una bobina di carta avuta in regalo dal tipografo di Montedidio. Ha anche un altro regalo, che porta sempre con sé, un "bùmeran", un legno nato per volare che il padre ebbe a sua volta da un marinaio di passaggio. Così passano i giorni: Mast'Errico gli insegna il mestiere e Don Rafaniello, uno scarparo che Mast'Errico tiene ospite a bottega, gli insegna a pensare sugli uomini e sulle cose. Un fanciullo che cresce. Piccole sensazioni. Un’umanità che tira a campà, ma che non si dimentica dell’altro. Un po’ controllata dal mastro falegname (Enrico?). Nozioni di linguismo incrociato (si riflette sulle arance napoletane chiamate portualle e quelle mediorentiali dette al-purtugal). Però alla fine scivola come sabbia tra le dita.

Sarebbe troppo lungo citare tutti gli autori di QUID, quindi rimaniamo con i due maggiolini: il gemello ed il toro:

Diego Cugia di Sant’Orsola (Roma, 24 maggio 1953) è un giornalista e scrittore, nonché regista ed autore radiotelevisivo italiano. Di origini cagliaritane diviene giornalista professionista nel 1974 collaborando con il giornale "Il Globo"; dal 1977 lavora, come collaboratore esterno, con Radiorai e, successivamente, collabora con altre testate giornalistiche (tra le quali, nel 2003, "L'Unità"). Raggiunge una certa notorietà grazie alla trasmissione radiofonica Alcatraz (in onda, dall'ottobre 1999 al maggio 2000, su Radio2 e divenuta, poi, trasmissione televisiva) ed il personaggio di Jack Folla. Dal 26 giugno 2003 ricopre poi la carica di consigliere di amministrazione della SIAE (seppur con una breve interruzione nel 2004). Dopo quattro anni torna in radio grazie a Radio24, ma dopo solo 35 puntate delle 200 contrattualmente stabilite la nuova trasmissione, dal titolo "Zombie - morire sparsi, rinascere uniti", viene inizialmente sospesa: quasi subito la direzione della radio ridà però il via libera alla trasmissione, che continua così senza alcuna interruzione. Separato, è padre di due figli.

Erri De Luca , vero nome Enrico, (Napoli, 20 maggio 1950) è uno scrittore e traduttore italiano. Giovanissimo, a diciotto anni nel 1968 raggiunge Roma, dove entra nel movimento politico Lotta Continua, divenendone uno dei dirigenti attivi durante gli anni '70. In seguito svolge numerosi mestieri in Italia e all'estero, come operaio qualificato, camionista, magazziniere, muratore. Durante la guerra in ex-Jugoslavia è autista di convogli umanitari destinati alle popolazioni. Studia da autodidatta diverse lingue, tra cui l'ebraico antico dal quale traduce alcuni libri della Bibbia. Pubblica il primo libro nel 1989, a quasi quarant'anni: “Non ora, non qui”, una rievocazione della sua infanzia a Napoli. Regolarmente tradotto in lingua francese, tra il 1994 e il 2002 riceve il premio France Culture per “Aceto, arcobaleno”, il Premio Laure Bataillon per “Tre Cavalli” e il Femina Etranger per “Montedidio”. È del 1999 il libro “Tu, mio”. La critica italiana non è stata sempre benevola con lui. La sua opera è stata stroncata duramente da Massimo Onofri in un pamphlet collettivo dal titolo: Sul banco dei cattivi. A proposito di Baricco e di altri scrittori alla moda (Donzelli, 2006). Il critico parla di «eterno dannunzianesimo italiano, aggiornato al rosso dell’ideologia». L'altra accusa ricorrente è quella di "kitsch teologico".

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