mercoledì 2 maggio 2007

Dal passato


Continua il recupero dei vecchi scritti.


Ad una domanda rispondo, se proprio non vi va di leggere tutte le trame, date un'occhiata alle frasi che mi hanno colpito e che vi riporto in corsivo (e sopratutte l'ultima di J-C Izzo).


Buona giornata


In questo primo di aprile senza pesci, ritornano a galla dal passato autori noti o meno che da non molto ci hanno lasciato.


Forse solo il primo ha una vecchia storia, ma poco noto in Italia solo da poco Adelphi comincia a pubblicarne le pagine


Glenway Wescott "Il falco pellegrino" Adelphi euro 7


Racconto ben scritto, anche se d'annata (ambiente Francia anni Trenta, tra Fitzgerald e Hemingway). I misteri dell'amore attraverso chiacchiere da salotto, per arrivare a domandarsi come si fa ad amare qualcuno assolutamente non-amabile! L'io narrante, guardando il volteggio d'amore, pur giovane, ripensa al passare degli anni e rivive i suoi sentimenti:


"la vita amorosa continua indefinitamente, con sempre minori probabilità di essere amati, sempre minore capacità di amare e i patimenti d'amore più acuti che mai. Il vecchio scapolo somiglia a un vecchio falco".


E conclude i suoi pensieri con "se hai poco giudizio ti innamori di chi non può assolutamente amarti" . Ma sarà vero?


Il secondo viene dall'America, ma si trapianta e diventa interamente irlandese


Bartholomew Gill "L'assassino ha letto Joyce?" Guanda euro 7,50


L'Irlanda, anzi Dublino esce ben disegnata. Un po' di filologia tra Joyce e Beckett. Ma gridare come la quarta "misurarsi con il capolavoro joyciano" è il solito specchietto. Forse, se inserito nel ciclo delle avventure dell'ispettore McGarr ha più senso. L'ispettore McGarr, capo della Squadra Omicidi, è, insieme alla città di Dublino, protagonista dei sette romanzi firmati da Gill, un autore del quale la critica apprezza soprattutto la capacità di delineare i caratteri, rappresentare gli ambienti e restituire la musicalità del parlato quotidiano. E forse riletti nel complesso diventerebbero una lettura più gradevole. Così è un divertimento un po' stanco.


"non si chiedeva spesso se amava sua moglie. non l'avrebbe sposata se non l'avesse amata"


Il terzo, invece, è uno dei grandi di Israele


S. Yizhar "La rabbia del vento" Einaudi euro 8,50


Racconto del 1949, finalmente edito in italiano. Fece scalpore, ed ancora suscita discussioni. L'esercito israeliano sgombra un villaggio arabo. Ed il narratore, soldato, comincia ad avere dubbi sul comportamento da tenere verso persone che vivono momenti che da ebrei hanno appena vissuto:


deportazione, esilio. Fino alla domanda di quanto si debbano eseguire ordini militari che contrastano la propria coscienza. Veloce ma un bel cazzotto (da leggere sempre insieme a "Ritorno a Haifa" del palestinese Khanfani). "C'è sempre chi rinfocola la propria fiducia con la forza della volontà"


E finisco con uno dei miei grandi amori


Jean-Claude Izzo "Aglio, menta e basilico" E/O euro 9


Appunti e ricordi del grande marsigliese Jean-Claude. Marsiglia come si dovrebbe conoscere: unione di Mediterranei. Un po' di genesi del suo personaggio principale, il detective Fabio Montale, ed il rimpianto di un autore morto troppo presto.


"Se si riconosce che Beirut è latina, si capisce che Marsiglia è mediorientale"


"Flaubert: ho acquisito la certezza che le cose previste accadono di rado"


"seminate menta intorno a voi. scoprirete allora che ci sono sempre mille e una notte per i vostri sogni"


Per le bio-trame


Glenway Wescott (1901-1987) fu uno dei grandi romanzieri americani tra 1920-1940 e figura di spicco tra gli americani espatriati a Parigi negli anni '20. Nacque a Kewaskum, Wisconsin nel 1901. Studia a Chicago. Comincia la sua carriera come poeta, ma deve il successo sopratutto ai racconti brevi. Come "The Grandmothers (1926)". Vive in Germania (1921-2), e in Francia (c.1925-33), dove si unì agli espatriati di Gertrude Stein. Ritorna in America e si stabilisce vicino Hampton, New Jersey. Il grande successo arrivò con il racconto "The Pilgrim Hawk: A Love Story (1940)" ed il romanzo "Apartment in Athens (1945)". Da quel momento cessò di scrivere romanzi. Pubblicò saggi e fece da editor per altri scrittori.


Bartholomew Gill (1943 - 2002) pseudonimo di Mark McGarrity, fu Irlandese dentro e laureato al Trinity College in Dublin. McGarrity nacque in Massachusetts. Giornalista scrisse sul Newark Star Ledger. Come romanziere scrisse 17 storie imperniate sul poliziotto Peter McGarr. McGarrity passò la sua vita tra Dublino e Cranberry Lake, New Jersey.


S. Yizhar (Yizhar Smilansky, 27/9/1916- 21/8/2006) è nato a Rehovot, Israele, ad una famiglia degli immigranti russi che erano membri del intelligentsia pionieristica sionista. Ha combattuto nella guerra di indipendenza israeliana del 1948, era un membro del partito politico diretto da David Ben Gurion ed ha tenuto un seggio nella Knesset, il Parlamento israeliano, per 17 anni. Yizhar era un professore di education all'università ebraica di Gerusalemme e un professore di letteratura ebraica all'università de Tel Aviv. Ha pubblicato 17 romanzi, compreso racconti e short-stories, sei saggi e sei libri per i bambini. S. Yizhar è considerato il più rappresentativo scrittore Israeliano. Ha ricevuto il premio Israele nel 1959 per il suo capolavoro "Days of Ziklag". Inoltre ha ricevuto il premio Brenner, il Bialik Prize (1991) ed il premio Emet per l'arte, la scienza e la coltura (2002).


Jean-Claude Izzo nacque a Marsiglia il 20 giugno 1945 da padre italiano, emigrato giovanissimo in Francia, e da madre francese (ma il nonno materno era spagnolo). Frequentò una scuola professionale e nel 1963 iniziò a lavorare come commesso in una libreria e a militare nel movimento cattolico Pax Christi. Nel 1964 partì militare e venne destinato a Gibuti. Durante la leva pubblicò alcuni articoli su un giornale dell'esercito; ma nel complesso fu per lui un periodo decisamente brutto: venne infatti condannato ad un mese di carcere militare e perse 15 chili. Nel 1966, rientrato a Marsiglia, riprese la sua militanza in Pax Christi e si iscrisse al Partito Socialista Unificato (PSU) nelle cui liste fu candidato alle elezioni legislative nel collegio di Marsiglia (giugno 1968). Nell'agosto dello stesso anno aderì al Partito Comunista Francese (PCF). Nel 1969 si sposò con Marie Hélène Bastianelli, conosciuta tre anni prima, e iniziò a collaborare con "La Marseillaise Dimanche", rivista del quotidiano comunista della regione. Nel 1970 insieme alla moglie lasciò Marsiglia per stabilirsi in un piccolo paese a una cinquantina di chilometri di distanza. Qui iniziò a lavorare come bibliotecario, pur continuando la sua collaborazione con "La Marseillaise Dimanche" e, a questo periodo, risale anche la pubblicazione della prima raccolta di poesie: "Poèmes à haute voix". Nell'anno successivo scrisse un testo teatrale, poi messo in scena da César Gattegno e la Compagnie du Rocher. Nel 1972 oltre ad essere assunto come giornalista da "La Marseillaise", pubblicò la sua seconda raccolta di poesie e diventò padre. Nel 1974 divenne caporedattore e pubblicò una nuova raccolta di poesie, "Etat de veille". I suoi libri si fecero più frequenti: "Braises, brasiers, brûlures", un'altra raccolta di poesie, venne pubblicata nel 1975; lo stesso anno vide la luce anche "Paysage de femme" e, l'anno successivo, "Le réel au plus vif". Nel 1978, pubblicò "Clovis Hugues, un rouge du midi". Ma il '78 fu soprattutto l'anno della rottura con il PCF e della separazione dalla moglie. All'inizio del 1979 lasciò anche "La Marseillaise" e per un certo periodo visse di piccoli lavori. Nel 1980 iniziò a lavorare per il giornale "La Vie Mutualiste" di cui sarà redattore dal settembre 1982 all'aprile 1985 per diventare poi caporedattore quando il giornale cambiò il proprio nome in "Viva". Si tratta comunque, nonostante la stasi nella produzione libraria, di un periodo di grande attività; diventò infatti animatore di una radio e partecipò alla fondazione di una rivista di poesie. All'inizio del 1987 si trasferì a Parigi e, a fine luglio, lasciò "Viva". Anche gli anni successivi furono anni di multiformi attività: collaborazioni con numerosi giornali e riviste, organizzazione di grandi eventi letterari, scrittura di sceneggiature cinematografiche e di testi di canzoni. Nel 1993 pubblicò sulla rivista Gulliver un racconto che costituirà la base del suo primo romanzo "Casino totale" (Total Khéops) il quale, su insistenza di Michel Le Bris e Patrick Raynal, venne pubblicato nel 1995 nella Série Noire di Gallimard. Il libro si rivela presto un grande successo vincendo numerosi premi. È l'inizio della trilogia marsigliese, con protagonista Fabio Montale. L'anno successivo, pubblicò "Chourmo. Il cuore di Marsiglia" (Chourmo), il secondo episodio della trilogia, e lasciò Parigi per Saint-Malo con la sua nuova compagna Laurence Rio. Furono questi anni di intensa produzione letteraria. Nel 1997 infatti, oltre alla raccolta di poesie "Loin de tous rivages" e a numerosi racconti in varie antologie, pubblicò anche il romanzo "Marinai perduti" (Les Marins Perdus) e tornò a vivere definitivamente in Provenza andando ad abitare a Ceyreste. Nel 1998, pubblicò "Solea" (Soléa), l'ultimo capitolo della trilogia, nonostante le insistenze dell'editore che avrebbe voluto allungare la serie. Iniziò inoltre la stesura de "Il sole dei morenti" (Le soleil des mourants). In maggio terminò anche il suo rapporto con Laurence Rio. Pochi mesì dopo conobbe la fotografa Catherine Bouretz che sposò nel febbraio 1999. Fu lei ad illustrare la raccolta di poesie "L'Aride des jours". I segni della malattia (un cancro al polmone) si fanno sempre più forti; nonostante questo Izzo non solo portò a termine "Il sole dei morenti" (pubblicato in settembre), ma partecipò a numerosi avvenimenti letterari. Neppure la morte - il 26 gennaio 2000 - ha interrotto il successo dei suoi romanzi che, anzi, continuano a trovare sempre nuovi estimatori.


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