Per questa fine del mese di Aprile vorrei parlare di un solo autore, che ho gustato a lungo in questo mese.
André Brink “La polvere dei sogni” Feltrinelli euro 9
Molto bello, una saga al femminile che tra sogni e realtà (ri-)costruisce l’atmosfera della fine aparthaid in Sud Africa. Potente il ritratto delle due Kristein. Da leggere assolutamente.
E pieno di frasi che mi sono rimaste attaccate, e che vi regalo:
“Ma tu non hai mai dipinto … o si? Non da quando mi conosci. Ma tu di me cosa sai in realtà?”
“Com’è sconcertante scoprire che nel presente non c’è nulla di reale, che il presente può essere afferrato solo dopo che è già scivolato nel passato”
“Mi scelgo un vestito per oggi… ci metto sempre un po’… (per) il bisogno di trovare un io per la giornata, di appropriarmene… finché qualcosa prende forma e la giornata diventa un po’ più facile”
“Sono andato a trovare i miei morti… finché ci sono loro io posso sempre tornarci, solo per sedermi e guardare il mare di lassù. Per questo so di appartenere a questo paese, è la mia casa.”
“Non si può tornare a quelli che si sono amati e illudersi che sarà tutto come prima”
“Sei così vecchia? L’età non è una questione di anni, ma di stile”
“Sono belle persone. Sono proprio come dei bianchi, solo che sono neri”
“Io sono una che crede, solo che non ha ancora trovato qualcosa in cui credere”
“Immagino che avessimo commesso il vecchio errore di confondere l’essere innamorati con la capacità di vivere insieme”
E la sua mini-bio
André Philippus Brink (nato il 29 Maggio 1935 a Vrede) è uno scrittore Sud Africano. Scrive le sue opere contemporaneamente in Afrikaans e in Inglese ed è professore di Inglese all’Università di Cape Town. Nel 1960 lui e Breyten Breytenbach erano le due figure di spicco nel movimento letterario in Afrikaans conosciuto come Die Sestigers ("I sessantini"). Questi scrittore pensarono di usare l’Afrikaans come lingua per parlare contro l’apartheid e portare nella letteratura locale le influenze degli scrittori Inglesi e Francesi contemporanei. Il suo racconto “Kennis van die aand” (1973) fu il primo libro Afrikaans messo al bando dal governo SudAfricano. Le sue prime opere erano molto incentrate sull’apartheid, mentre le più recenti sono viste come “post-coloniali”.
E come ogni fine mese, ecco la tabellina dei libri letti in marzo
Nome | Cognome | Titolo | Editore | € |
Richard | Yates | Undici solitudini | Minimum fax | 10 |
Alicia | Gimenez-Bartlett | Morti di carta | Sellerio | 11 |
Marcello | Fois | Ferro recente | Granata Press | 3,50 |
Marco | Belpoliti | Crolli | Einaudi | 7 |
Ian | Mc Ewan | L’inventore dei sogni | Einaudi | 9,50 |
Annamaria | Fassio | Una vita in prestito | Mondadori | 3.60 |
Fred | Vargas | L’homme aux cercles bleus | J’ai lu | 6,30 |
Pierre | Magnan | Il segreto dei vicoli oscuri | Robin | 9 |
Pablo | Tusset | Il meglio che possa capitare a una brioche | Feltrinelli | 7,50 |
Daniele | Soffiati | Lupu ululà e Castello ululì | Comix | 7,50 |
Daniele | Soffiati | Lupu ululà e Castello ululì 2 | Mondadori | 10 |
che te n'è parso di Undici solitudini? io adoro Yates.
RispondiEliminaGrande Yates come ho già scritto commentando le solitudini...
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