giovedì 10 maggio 2007

Post-pasquali


La ripresa post-pasquale è stata dura ed allora mi sono ri-preso i miei italiani, insieme ad un libro psicologico da cui mi aspettavo di più. Tra l'altro in questa selezione ben 2 libri su 4 non mi sono piaciuti. Dovremmo approfondirlo.


Claudio Magris "Un altro mare" Garzanti euro 6


"il servizio militare gli è insopportabile per gli stivali, lui appena può gira scalzo" "pretendere di vivere è da megalomani" "si porta . una provvista di vecchi abiti così non occorrerà mai più comprarne altri. In casa niente orologi, solo una meridiana là fuori, infilzata nel muro grigiastro. Due sedie accanto al letto sono più che sufficienti per appoggiare i vestiti quando si va a dormire" La storia di un sodale di Carlo Michaelstadder che si rifugia nel proprio ombelico perché il mondo è un'illusione (cfr. Buddha) ma che non riesce a strapparsene come l'amato Carlo. Gira per mari, va e torna. Asciutto, ma corposo come una grappa giovane.


Loriano Macchiavelli "Sarti Antonio fra gente perbene" Mondadori euro 8,40


Non mi è piaciuto. La dimensione del racconto nuoce alla costruzione della storia. Così LM lascia molte cose in sospeso, quasi interessandosi di altro. Non è più giallo. Non è ancora sociologico. Ibrido un po' palloso.


Pino Roveredo "Mandami a dire" Bompiani euro 9


"Io ho dalla mia una speranza che vince mille a zero sulla pazienza, così so e ho sempre saputo che un giorno . Un giorno arriverà il tramonto e si siederà sopra il sole, ma in quel momento il sole si rifiuterà di scendere giù, giù in fondo al mare, allora succederà che ci sarà luce tutto il giorno, . e tu non sarai astratta come il sogno. Sarà un giorno senza numero, senza mese e senza anno, . Ci credi? Se sì, mandami a dire". Una serie di racconti, abbastanza brevi, di gente "disperata". La scrittura regge, i caratteri abbastanza. Molto altalenante. Ci sono momenti che mi lasciano freddo (quello sui quarantenni) e pagine di una forza terribile (quella del titolo)


Nicole Fabre "La solitudine" Edizione Magi euro 8


"a 50 anni si rende conto che il tempo è passato, che anche la sua gioventù è passata e che la sua libertà non è più così piacevole" "vivere da soli significa davvero essere soli? Vivere da soli permette di rendere più profondi legami che a volte chi vive in coppia rischia di trascurare". Pensavo più un libro alla Schoppy con qualche riflessione, ed invece è il solito, pur ben fatto, libro del filo psicologico, che prende spunto da pazienti per trarre idee e considerazioni. Un po' didascalico, ma scorrevole. Da rivedere


E per le mini bio.


Claudio Magris (Trieste, 10 aprile 1939) è uno scrittore e germanista italiano. Si è laureato all'Università di Torino dove è stato ordinario di Lingua e Letteratura tedesca dal 1970 al 1978. È ora docente alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Trieste. Collabora al "Corriere della Sera" e a diversi altri quotidiani e riviste. Ha contribuito con numerosi studi a diffondere in Italia la conoscenza della cultura mitteleuropea e della letteratura del "mito asburgico". Traduttore di Ibsen, Kleist e Schnitzler, ha pubblicato numerosi saggi, fra i quali: "Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna" (Torino 1963), "Wilhelm Heinse" (Trieste 1968), "Lontano da dove, Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale" (Torino 1971), "Dietro le parole" (Milano 1978), "Itaca e oltre" (Milano 1982), "Trieste. Un'identità di frontiera" (in collaborazione con Angelo Ara, Torino 1982), "L'anello di Clarisse" (Torino 1984), "Illazioni su una sciabola" (Pordenone 1986), il testo teatrale "Stadelmann" (1988) "Un altro mare" (1991) e "Microcosmi"che ha ricevuto il Premio Strega 1998. Nel 2001 pubblica per Garzanti "Utopia e disincanto", libro che raccoglie un'ampia scelta della produzione saggistica di Claudio Magris tra il 1974 e il 1998. E' un itinerario che percorre territori ben conosciuti dai lettori de "Il mito asburgico", "Lontano da dove", "Itaca e oltre", "Dietro le parole" e "L'anello di Clarissa", ma attraversa anche zone nuove e inesplorate. Vincitore del Premio Principe delle Asturie nel 2004 nella sezione Letteratura. Fu senatore dal 1994 al 1996


Loriano Macchiavelli è nato a Pioppe di Salvaro presso Vergato (Bologna) il 12 marzo 1934, e si è diplomato a Bologna nel 1954. Scrittore di pièces teatrali, racconti e romanzi polizieschi. I più famosi di questi raccontano delle investigazioni di Sarti Antonio, poliziotto, ambientate a Bologna e dintorni. Macchiavelli ha frequentato l'ambiente teatrale come organizzatore, come attore e, infine, come autore; sue opere teatrali sono state rappresentate da varie compagnie italiane: In caso di calamità, Viva la Patria (1969/70), Una storia teatrale con prologo tragico e finale comico (1969/70), Ballate e moti rivoluzionari? (1970/71), Hanno dato l'assalto al cielo (1971/72/73), Voglio dirvi di un popolo che sfida la morte (1973/74), I pioli di Bach Dang (1973/74), Cinema hurra (1981/82), Aspettando Altman (1995). Suoi testi sono stati segnalati in vari premi teatrali: Una guerra finita male (Premio teatrale Riccione 1963), I dieci a uno (Premio Reggio Emilia città del tricolore, 1964), Solo un lungo silenzio (finalista al premio teatrale Riccione, 1975), Jacopo da Valenza, scolaro (finalista al premio teatrale Riccione, 1978). Dal 1974 si è dedicato al genere poliziesco e ha pubblicato numerosi romanzi divenendo uno degli autori italiani più conosciuti e letti. Da un suo romanzo (Passato, presente e chissà) è stato tratto lo sceneggiato televisivo per Rai2 Sarti Antonio brigadiere (regia di Pino Passalacqua) in quattro puntate e andato in onda nell'aprile del 1978. In seguito ha curato il soggetto e la sceneggiatura del film per la TV L'archivista (regia di Guido Ferrarini), girato a Bologna nel 1985 e andato in onda su Rai Uno nel settembre del 1988. Il film porta sul piccolo schermo uno dei suoi personaggi letterari più riusciti: Poli Ugo, interpretato per la TV da Flavio Bucci. Il film presenta una Bologna attuale e viva, ben lontana dalla solita vecchia iconografia, e anticipa drammaticamente le mutazioni successive della città. A fine '87 e primi mesi del 1988 è andata in onda una lettura radiofonica in 13 puntate dei suoi racconti, dal titolo I misteri di Bologna. Dai suoi romanzi e racconti sono stati tratti numerosi radiodrammi trasmessi dalla RAI. Nel 1988 Rai Due ha prodotto una serie di 13 telefilm, tratta da suoi romanzi e racconti, (regia di Maurizio Rotundi, protagonista Gianni Cavina) i cui esterni sono stati girati interamente a Bologna e dintorni. La serie ha per titolo L'Ispettore Sarti - un poliziotto, una città ed è andata in onda su Rai Due a partire dal 12 febbraio 1991 e replicata nel 1993. La serie televisiva di Sarti Antonio è proseguita (sempre su Rai Due) con una coproduzione italo tedesca (Rai-NDR) di sei film di un'ora e trenta, ancora tratta dai suoi romanzi, e andati in onda nell'aprile e maggio del 1994. Regista dei film è Giulio Questi, protagonista sempre Gianni Cavina. Il suo personaggio più conosciuto, Sarti Antonio, è entrato anche nel fumetto (Orient Express) con una serie di avventure tratte dai romanzi. Numerosi romanzi sono stati tradotti all'estero: Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Ungheria, Cecoslovacchia, Unione Sovietica, Giappone, Romania. Nel 1974 ha vinto, con il romanzo Fiori alla memoria, il premio Gran Giallo Città di Cattolica; nel 1980, con il romanzo Sarti Antonio, un diavolo per capello, ha vinto il Premio Tedeschi; nel 1992 ha vinto la XIV edizione del Premio di letteratura per l'infanzia con il romanzo Partita con il ladro; nel 1997, con il romanzo Macaronì (scritto assieme a Francesco Guccini), ha vinto il Premio Letterario Alassio, Un libro per l'Europa, dopo essere stato nella rosa dei finalisti nel Premio Ennio Flaiano e nel Premio Città di Ostia. Lo stesso romanzo ha vinto l'edizione 1998 del Police Film Festival. Ha pubblicato e pubblica con i maggiori editori italiani: Garzanti, Rizzoli, Mondadori, Einaudi, Rusconi, Cappelli. Ha collaborato e collabora con numerosi quotidiani e periodici. Assieme a Marcello Fois e Carlo Lucarelli ha fondato il "Gruppo 13" e con Renzo Cremante ha fondato e dirige la rivista Delitti di Carta che si occupa esclusivamente di poliziesco italiano


Pino Roveredo (Trieste, 16 ottobre 1954) è uno scrittore e giornalista italiano. Nato a Trieste da una famiglia di artigiani, dopo varie esperienze di vita disordinata (è stato in carcere e addirittura in manicomio), ha lavorato per anni come operaio in fabbrica. Fa parte di varie organizzazioni umanitarie che operano in favore delle categorie disagiate. Ha esordito nel 1996 con "Capriole in salita", edito dalla casa editrice triestina LINT. Nel 2005 ha vinto la 43^ edizione del Premio Campiello per il miglior romanzo dell'anno ("Mandami a dire", edito da Bompiani). Nel 2006 la Bompiani ha ristampato "Capriole in salita", che ha riscosso un notevole successo fra il pubblico letterario


NICOLE FABRE: psicoanalista e psicoterapeuta dell'infanzia, è impegnata da molti anni nei corsi di formazione rivolti a genitori ed educatori. Autrice di numerosi volumi nei quali affronta temi di psicoanalisi e psicopedagogia. Presso le Edizioni Magi sono stati pubblicati: I discorsi dei grandi nelle orecchie dei bambini (1998), Le ferite dell'infanzia (1999), Sono felici lontano da noi? (2000), Questi bambini che ci provocano (2001), Allo specchio dei sogni (2002).


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