Vorrei cominciare con una scritta che ho trovato sul segnalibro regalatomi (insieme ad un libro) da Paola. Da Flaubert: “Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come fanno gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere”.
E questa vita mi riporta ad una scrittrice di cui ho iniziato a leggere i romanzi (noir, come dicono in Francia). Ma di un nero intrigante, non violento. Con i personaggi che si richiamano da un romanzo all’altro, costruendo un micro-cosmo parigino, che solo chi sa maneggiare la penna riesce poi a far funzionare senza cadute di tono.
Proseguendo nella lettura di Fred Vargas, dopo “Ceux qui vont mourir te saluent” e “Debout les morts”, ho affrontato
« L’homme aux cercles bleus » J’ai lu euro 6,30
Finalmente compare Adamsberg!! E tutti i personaggi che andranno a disegnare l’universo poliziesco-zen della Vargas. Danglard, Camille, i comprimari, ma soprattutto lui, il poliziotto che fatica a ragionare, ma con il suo pensiero altro e la sua mancanza di fretta ci porta al termine della vicenda contenti di averlo seguito. Come primo romanzo della serie ben fatto, ben scritto, da seguire.
« Un peu plus loin sur la droite » J’ai lu euro 6,80
“…il donnait l’impression d’être clame, fort même et Marc aurait aimé savoir faire, ça devait mieux marcher avec les femmes”. Altra galleria di personaggi. Questa volta Adamsberg è di passaggio e si ritorna ai Vandoosler del primo romanzo. E si incontra Kehlweiler che da una cacca di cane risale e risolve un omicidio plurimo. Ben scritto, con momenti di assoluta distensione. Mi aspetto che prima o poi Vandoosler incontri Adamsberg.
“Sans feu ni lieu” J’ai lu euro 7,30
Ancora Kehlweiler ed il trio dei Vandoosler. I personaggi sono ormai solidi, ognuno ha il suo spazio. E la storia scorre alla ricerca di un assassino non seriale, ma con un programma ben chiaro: l’uccisione di un certo numero di donne. Quante? Perché? Come al solito Vargas gira qua e là, poi alla fine risolve e spiega. Penso solo che questi personaggi abbiano però un respiro più corto ora, non sembrano dotati della potenza maratoneta di Adamsberg. Vedremo.
Della biografia della Vargas ho già parlato a lungo e non mi ripeto.
Poiché mi rendo anche conto che sono un po’ snob sui francesi, ovviamente esistono alcune traduzioni di quasi tutta la produzione vargasiana.
Di quelli che ho letto vi indico
Anno | Titolo originale | Titolo tradotto | Casa Editrice |
1994 | Ceux qui vont mourir te saluent | ||
1995 | Debout les morts | Chi è morto alzi la mano | Einaudi |
1996 | L'Homme aux cercles bleus | ||
1996 | Un peu plus loin sur la droite | ||
1997 | Sans feu ni lieu | Io sono il Tenebroso | Einaudi |
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