giovedì 11 gennaio 2007

Da tre continenti

Oggi lo spazio è dedicato a tre diversi luoghi, trattati, visti da autori locali, che nei propri paesi ambientano i propri scritti (mi verrebbe in mente un paragona con il film “Babel”. L’avete visto?). Ma solo l’ultimo a me ha rimandato pienamente la sensazione non solo del luogo ma del viverci.

Primo, il Sud America con

Roberto Ampuero[1]  “Bolero all’Avana” Garzanti euro 8,50

Questa è la seconda avventura imperniata sulle inchieste del detective Cayetano Brulé. Un buon intreccio tra Chandler e noi. Avventure tra Cile e Cuba. Qualcosa si intuisce, ma è piacevole. Tuttavia è solo un libro “da treno”, non lascia grossi segni.

Poi il Medio Oriente con

Etgar Keret[2] e Samir El-Youssef[3] “Gaza Blues” Edizioni e/o euro 8,50

Veniva sbandierato come un libro di racconti di un israeliano ed un arabo. In effetti, ci sono i racconti brevi di Keret, pieni delle nevrosi ebraiche, ed il racconto lungo di El-Youssef. Ma sono solo riuniti in un libro, non mi sembra che ci sia un progetto non dico comune ma almeno condiviso. Anche il racconto arabo è pieno di arabitudine. Ma poi? C’è altro? Poco mi sembra      

Infine il Giappone con

Inoue Yasushi[4] “Amore” Adelphi euro 8,50

Tre piccoli racconti brevi, molto rigorosi, senza sbavature, anche se non con la forza de “Il fucile da caccia” (di cui ho parlato tempo fa). Racconti dove tutto comunque ruota intorno all’amore ed alla forza (o debolezza) che ci da. E che ci danno i luoghi. Un giardino, una roccia, se ascoltati, hanno la forza di torrenti di parole. Parole che rimangono come: “ho capito che dovevo seguire il mio modo di vivere, dovessi pagarlo con l’infelicità”, “Una persona che non conosce l’amore non può capire il dolore di chi lo ha perso”, “e se tornassi a vivere?”.






[1] Roberto Ampuero (Valparaíso, 1953) dopo aver studiato letteratura all’Avana e alla University of Iowa ha lavorato per quindici anni come giornalista a Bonn e ha esordito con enorme successo nel 1993 con il romanzo “Chi ha ucciso Cristián Kustermann?” (Premio de Novela «El Mercurio»); protagonista del romanzo, il primo di una serie di grande successo, è il detective Cayetano Brulé. Roberto Ampuero ha pubblicato anche il romanzo autobiografico “Nuestros anos verde olivo” (2000), ambientato tra gli esuli cileni a Cuba, e i racconti “El hombre golondrina”. È scrittore, giornalista e collaboratore della University of Iowa. Vive attualmente negli Stati Uniti.



[2] Etgar Keret è nato a Tel Aviv nel 1967 da genitori sopravvissuti allo sterminio nazista. Ha pubblicato la sua prima raccolta di racconti “Pipelines” nel 1992. Scrive per la televisione israeliana e lavora per la Tel Aviv University School of Film. Il suo film “Skin Deep” è stato premiato in vari festival internazionali. Keret è il creatore di un genere letterario nuovo rappresentato da racconti brevi, a volte crudeli, altre più umoristici, scritti in uno stile rapido che non è mai superficiale. Keret ha creato uno stile, un modo di concepire la letteratura estraneo a ogni tipo di ideologia e retorica. In Italia la traduzione di “Mi manca Kissinger” (1997) è passata quasi inosservata, mentre “Pizzeria Kamikaze”, appena pubblicato, che contiene una raccolta di racconti tratti dai suoi libri “Tubi”, “Nostalgia per Kissinger” e “La colonia estiva di Kneller”, ha attirato l’attenzione del pubblico e della critica su questo originale rappresentante della nuova letteratura israeliana.



[3] Samir El-Youssef è nato in Libano nel 1965 e vive a Londra. Saggista e critico, collabora regolarmente con le maggiori riviste arabe. La sua prima raccolta di racconti è stata pubblicata a Beirut nel 1994.



[4] Yasushi Inoue (井上 靖 Inoue Yasushi, Asahikawa 6 maggio 1907 - Tokyo 29 gennaio 1991) scrittore giapponese, autore di romanzi storici, racconti, saggi e poesie. La maggior parte della sua produzione è dedicata a romanzi storici ambientati alla fine del cinquecento, sia in Giappone che in altri paesi dell'Asia. Durante l’infanzia viene allevato dall’amante del nonno, una anziana geisha (芸者) da lui chiamata nonna, benché non avessero legami di parentela. Nato in una famiglia dedita alla professione medica, fallì l'esame di ammissione alla facoltà di medicina. Iscrittosi in seguito alla facoltà di lettere, si laureò nel 1936 con una tesi su Paul Valéry. Dopo il matrimonio avvenuto nel 1935 intraprese la carriera giornalistica. Lo stile scorrevole acquisito in quegli anni, diverrà in seguito una caratteristica delle sue opere. Nel 1937 prestò servizio militare nel nord della Cina. Iniziò tardivamente, nel 1947, la carriera di scrittore con due racconti “Ryoju” e “Togyu” (“la corrida”), vincendo il prestigioso premio letterario Akutagawa nel 1950. Fu eletto nel 1964 all’Accademia delle Arti e diresse l’Associazione Letteraria Giapponese dal 1969 al 1972. Nel 1976 ricevette l’Ordine Nazionale al Merito. Dal suo libro “Honkakubō ibun” (本覚坊遺文, 1991) fu tratto un film, con la regia di Kei Kumai, conosciuto in Italia col titolo "Morte di un maestro del tè", Leone d'argento alla Mostra del Cinema di Venezia del 1989, forse l'opera cinematografica di maggior rilievo che sia stata dedicata alla cerimonia del tè e alla vita del maestro Sen no Rikyu.


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