lunedì 1 gennaio 2007

Letture leggere (29 ottobre)

Questa è una settimana strana, piena di lavoro e di assenze.

Allora, letture più leggere per rilassare la testa affaticata. Di scrittrici.

La prima è

Paola Mastrocola[1]

“Una barca nel bosco” SuperPocket 5 euro    

Un libro che, alla fine, ha tirato fuori qualche lacrima dai miei occhi. Comincia piano, con un registro sorridente. Poi va più in fondo. A volte sembrano diversi “libri” accostati per farne una storia. Ma non dimentico la società che uccide la creatività, e la forza di questa che, quando è veramente forte, si manifesta, magari in forme diverse da come ci si aspettava. Certo, sentire qualcuno che parla di alberi come fossero suoi fratelli e che riconosce i pioppi è grande. Una frase, tra l’altro, mi rimane: “L’esattezza delle cose che ti aspetti, la perfetta coincidenza di ciò che hai immaginato con ciò che è, la felicità di vedere che le due cose si sovrappongono esattamente… Non è facile. Quasi sempre ti fai un’idea delle cose che poi non è mai quella”

La seconda è francese, un po’ il fenomeno degli ultimi tempi. Scrittrice di gialli a tempo perso. Come molti degli scritti in francese, per le mie note manie/stranitudini l’ho letto in lingua. Mi riferisco a

Fred Vargas[2]

« Ceux qui vont mourir te saluent » J’ai lu 6,30 euro

Il romanzo più antico della Vargas che ho trovato. Anche se non il primo. Ho trovato un francese piano, molto scorrevole, per nulla gergale. Come tutti i gialli, è sempre un gioco di scatole cinesi, e come tutti i gialli non ne racconto nulla. Ti porta comunque verso lo scioglimento del mistero con un’idea che a me è piaciuta: affrontare il primo finale già a metà libro, per poi lasciare tutta la seconda parte per altri finali tutti ugualmente credibili, fino allo scioglimento. Consistente. A quando in italiano?

Buona settimana







[1] Paola Mastrocola è nata nel 1956 a Torino dove tuttora risiede. Insegna in un liceo scientifico. Dopo la Laurea ha insegnato Letteratura Italiana all’Università di Uppsala, in Svezia. Fino al 1992 ha scritto commedie per ragazzi per la Compagnia del Teatro dell’Angolo; ha inoltre pubblicato due raccolte di poesie, La fucina di quale Dio, Genesi 1991, e Stupefatti, Caramanica 1999, nonché saggi sulla letteratura italiana del Trecento e del Cinquecento. Il suo esordio narrativo è avvenuto con La gallina volante, col quale ha vinto il Premio Italo Calvino per l’inedito 1999, il Premio Selezione Campiello 2000 e il Premio Rapallo Carige per la Donna Scrittrice 2001. La sua fatica letteraria più recente, dopo Palline di pane, Guanda 2001, è Una barca nel bosco, Guanda 2004.



[2] Fred Vargas è nata a Parigi nel 1957 ed è lo pseudonimo di Frédérique Audouin-Rouzeau. Nata da madre chimica e da padre surrealista, Fred è il diminutivo di Frédérique; Vargas, è lo pseudonimo usato da sua sorella gemella, Joëlle (Jo Vargas), pittrice contemporanea che a sua volta lo ha mutuato dal cognome del personaggio interpretato da Ava Gardner nel film La contessa scalza. È ricercatrice di archeozoologia presso il Centro nazionale francese per le ricerche scientifiche (CNRS), ed esperta in medievalistica. Ha lavorato a lungo sui meccanismi di trasmissione della peste dagli animali all'uomo. Scrive romanzi gialli in ventuno giorni, durante il periodo di vacanza che si concede annualmente. Vargas ricerca innanzi tutto la precisione e la "sonorità" delle parole. Poi sviluppa i suoi personaggi. Atipici, logorati dalla vita, ma sempre là, pronti a battersi. Fred Vargas ama dipingerli con cura, tanto fisicamente che psicologicamente. Offre loro un vissuto, un passato, e una consistenza, che rendono credibili i loro intrecci. I suoi romanzi sono senz'altro atipici nel panorama "giallo" francese poiché l'azione si svolge essenzialmente in Francia (principalmente a Parigi) e non contiene che pochissime pagine di sangue e di sesso


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