mercoledì 27 dicembre 2006

CINQUE

Oggi vi narro molto velocemente un libro dedicato ad un luogo, ma un luogo che a me è molto caro. Un libro che parla di Venezia, intrecciandone il filo della memoria con il filo dell’acqua che non solo pervade la città ma diventa metafora della vita e del tempo.

Parlo di Iosif Brodskij “Fondamenta degli incurabili” Adelphi euro 7.

Mi ha preso perché anche per me ci sono dei luoghi che, pur essendo di tutti, sono essenzialmente miei. Per me il primo è Parigi, ma Venezia è lì vicino. Sarà l’associarlo alla giovinezza, all’amore, ed all’altrove, chissà. E Brodskij prende e ti porta lì, esterno alla città, ma con tutto l’amore di esserne parte. Il camminare tra le calli, l’odio-amore per le gondole. Ma, su tutto, il rapporto con l’acqua. Che oltre a diventare la vita, ne scandisce il tempo. E l’occhio guarda con amore questa vita-città che scorre nel tempo-acqua. Non ne farà parte, ma una stilla di sé rimane lì, tra San Polo e gli Incurabili, tra l’Accademia e la Frezzeria. E per gratitudine una goccia d’acqua ne suggella il matrimonio. Una lacrima, che scende dall’occhio che guarda e si fonde con l’oggetto guardato.

Buona settimana

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