sabato 23 dicembre 2006

LIBRI SEDICI

Riprendo con due citazioni.

La prima è leggera, diciamo del mio filone italiano-poliziesco.

Annamaria Fassio[1] “Maria Morgana” Mondadori euro 3,60

Ritengo sempre interessante la scrittura poliziesco-noir italiana, l’unica che negli ultimi anni riesce a volte a dare un’immagine reale del mondo che stiamo vivendo. In particolare, mi piace leggere i libri della Fassio, ambientati a Genova (c’è n’è uno anche ai tempi del G8) e con il principale interprete una donna, il commissario (o commissaria) Franzoni. Anche qui ci sono i soliti punti fermi, oltre a Genova, l’ispettore Maffina, l’amica Annalisa. E l’ambiente delle immigrazioni di attualità. Scrittura scorrevole, che un po’ mi ricorda quella della svedese Marklund. In una parola piacevole.

Il secondo libro rientra in quello che in questi mesi è stato per me il filone della letteratura di lingua tedesca.

Elfride Jelinek “L’addio. La giornata di delirio di un leader populista” Castelvecchi euro 6

Le premesse c’erano tutte: buon argomento (ricalcato tra Heider e Berlusconi), buona scrittrice (che dire, premio Nobel). Risultato deludente: non mi piace la scrittura, non mi coinvolge, per fortuna è breve. In effetti il leader populista impiega sessanta pagine a dare l’addio alla politica, in quanto sconfitto (non si capisce se moralmente o per davvero), e lo fa ammiccando, dicendo e non dicendo. Ma la Jelinek sembra più a suo agio quando parla del personale (per quello che ho letto io). Ribadisco, l’unico pregio è che è breve. Certo, immaginandolo come monologo teatrale, potrebbe essere diverso?

 






[1] Questi i titoli degli altri romanzi della Fassio “Tesi di laurea”, “I delitti della casa rossa”, “Biglietto di sola andata”, “Una città in gabbia” e “Povera Butterfly…”


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