mercoledì 20 dicembre 2006

LIBRI UNDICI

Come molti miei amici sanno, non sono stato mai un grande lettore di poesie. Si mi piace ricordarmele, ma quelle del liceo. Da pochi hanno sto modificando questa tendenza. Anche in uno dei primi "libri" ne parlavo.

Ora vorrei parlare di un poeta arabo. Ho finalmente letto

ADONIS - Memoria del vento - Tea - 7 euro.

Adonis è un poeta siriano vivente che ora vive in Francia. Ne avevo sentito parlare spesso, anche come candidato al Nobel. Finalmente sono riuscito a leggerlo. E devo dire di aver intuito (non dico compreso) a valle dello studio della lingua araba, la potenza innovatrice e talvolta "eversiva" delle sue poesie. Sono poesie dove c'è vita, vita con le sue parole, senza travestimenti. Capisco anche la difficoltà che a volte si ha perché intuisco che nella traduzione queste parole perdono parte della loro forza.

Permettetemi di chiudere con qualche "citazione" che mi risuona nella testa:

“Quale luce piange sotto le tue ciglia?” da Dialogo.

“Prendi una rosa, stendila per farne un guanciale … prendi una rosa, chiamala canto / e canta per l’universo” da La rosa.

“Il nostro silenzio – non ha una strada / così come il nostro amore” da Origine della strada.

Nessun commento:

Posta un commento