lunedì 25 dicembre 2006

UNO

Dopo 16 mini-recensioni, finalmente Chiara mi ha donato il titolo di questo blog: trame (tra me) e voilà (voi là). Perciò continuerò a scrivere, anche se non so chi, come e con quali sensazioni mi legge


Ritorno all’ultimo periodo “tedesco”, citando Irene Nemirovsky Il ballo Adelphi euro 7.

In effetti è un raccontino, ma un “bel” raccontino. Ci porta con lievità negli anni ’20-’30, e ci fa vivere il dramma del crescere, il rapporto con i genitori, la ribellione (vero o immaginata). La famiglia arricchita organizza un ballo per dimostrare all’aristocrazia parigina ricca di esserci. E la figlia quindicenne vive tutto il dramma di essere nella famiglia ma di non essere partecipe dei suoi valori. Mi piace anche l’accenno a quello che ci sarà dopo la fine del racconto. Una delle mie più grandi fantasie, immaginarmi cosa succede dopo che ho chiuso l’ultima pagina alle persone che ho fin lì amato (e forse per questo sono molto attratto dai romanzi seriali, che propongono diverse avventure di un nucleo di personaggi principali).

Buona settimana a tutti

Giovanni

Recupero di un blog saltato


Poiché leggo anche un po’ più velocemente di quanto riesco a scrivere, ho accumulato una overdose di libri che non sono risucito a citare. Ve li porgo per l’estate. C’è una collana da dimenticare (quella di Repubblica sull’onda “templaresca”). E ci sono puntate in Oriente. Ci sono le tante evasioni giallo-avventuruse. E c’è il blocco di scrittori italiani. Ci sono alcuni (as-)saggi. E ci sono (nel bene e nel male) i miei “immortali”.

Per ogni libro, riporto autore, titolo, editore e prezzo.

A volte sono schematico, queste sono più che altro citazioni estive, ma dove fossi carente o criptico, datemi un segno. Ne parlerò/spiegherò di più (ah, questi logorroici…).

RICORDO A CHI NON LO HA FATTO CHE QUESTO E’ L’ULTIMO INVIO “NON SOLLECITATO”. CHI DOPO L’ESTATE GRADISCE LE MIE PUNTATE, MI DEVE DARE UN SEGNO E LO LASCRO’ NELLA LISTA.

Buona estate a tutti

Negativi (cioè l’inutile Biblioteca di Repubblica)

Ian Caldwell & Dustin Thomason Il Codice del Quattro Biblioteca di Republica 6,90

Finalmente qualcosa che non sa di Templari, ma di ‘500 italiano. Un po’ involuto ed ammiccante a Dan Brown (ma chi è uscito prima?)

Paul Doherty Gli assassini del Graal Biblioteca di Republica 6,90

Ennesimo libro della serie “alla Dan Brown” con variazioni interessanti. Narrato in prima persona nel 1500, trattando i personaggi del tempo di Enrico VIII come fratelli commensali. Storia “scontatella” sulla sopravvivenza di templari dopo la distruzione dell’Ordine, eccetera eccetera. Ma qualche rigo sopra la media delle altre

Robert Harris Pompei Biblioteca di Republica 6,90

Avevo apprezzato il primo Harris (quello di Fatherland), questo, a parte ricostruzioni più o meno ben fatte sui tempi dell’eruzione, scivola senza lasciare segni

Valerio Massimo Manfredi L’ultima legione Biblioteca di Republica 6,90

Romanzo storico, mescola la caduta di Roma con Artù. Impianto solito di VMM (buona scrittura, ma coinvolgimento da film)

Julia Navarro La fratellanza della Sacra Sindone Biblioteca di Republica 6,90

Scorrevole misteriata sui soliti templari e sui tentativi di rubare la Sindone. Buono l’impianto storico. La Torino misteriosa ed il finale non consolatorio.

 Paul Sussman L’armata perduta di Cambise Biblioteca di Republica 6,90

Thriller alla Cussler travestito da romanzo storico. Effettacci, ma niente sostanza Giulio Leoni I delitti della luce Biblioteca di Republica 6,90

Ultima avventura del priore Dante Alighieri in veste di detective. Solita ambientazione accurata, ma storia pretenziosa, contorta. E volendo toccare tutto, fa un enorme guazzabuglio. Due frasi: “Curiosare nei libri di un uomo non era come curiosare nella sua anima?” “Tu vuoi essere solo perché hai paura di essere abbandonato”

Giulio Leoni I delitti del mosaico Mondadori 8,40

(accomunato per l’autore) L’idea sembrava promettente (Dante Alighieri detective) ma il tutto è un po’ moscetto. La trama flebile, i personaggi senza dimensione. Si salva l’atmosfera del Trecento e qualche ammicammento intellettuale

La Cina e l’Oriente

Yu Miri Oro rapace Feltrinelli 8

Un lungo racconto manga. Tutto “irreale”, molto giapponese, fantastico. Per me lontano ed irrisolto. Desolazion? Forse. Ed anche altre citazioni che sfuggono (coreani, ecc.)

Su Tong I due volti del mondo Neri Pozza 6,90

Posso continuare a dire che la letteratura cinese mi lascia perplesso? Bella scrittura formale, qualche tocco di “comunicazione”. Ma le vicende (almeno la maggior parte) mi lasciano “freddo”. Anche di uno scrittore peraltro dignitoso come l’autore di “Lanterne rosse”

Dai Sijie Balzac e la Piccola Sarta cinese Adelphi 7

Questo mi riconcilia con i cinesi, che in genere non vanno né su né giu. Forse perché è vicino al film, ma scorre, anche se tratta di periodi crudi (la rieducazione durante la rivoluzione culturale), dove possedere un libro diventa uno dei pochi modi per resistere. E per inventare storie. Si sorride (quando si fanno passare sonate mozartiane solo perchè vengono intitolate “Mozart pensa al comandante Mao”), ed una bella frase “Balzac mi ha fatto capire che la bellezza di una donna è un tesoro inestimabile”.

Evasioni (buone ma anche deludenti)

Clive Cussler Odissea TEA 8,50

Ulteriore, ma forse tra le ultime, avventura di Dirk Pitt e della NUMA. Cussler inizò scrivendo “da film”, per poi costruire attraverso romanzi e romanzi, la saga di un personaggio “dalla parte dei buoni”. Facendolo evolvere e crescere in coerenza. In questa fatica si barcamena tra parte “archeo-filologica” interessante (vogliamo aprire un dibattito sul’Omero celtico?) e parte avventurosa ormai un po’ di maniera. Da citare comunque in blocco con tutta la sua produzione

Juan Manuel De Prada La tempesta E/O 8,26

Giovane spagnolo, prima sembra un libro giallo, poi un libro “alla maniera di..”, ma alla fine è un po’ deludente. Anche l’intreccio (seppur veneziano) non si risolve compiutamente.

Dave Eggers Conoscerete la nostra velocità Mondadori 8,40

Meglio il primo (quello del Diario di un genio). Qui c’è qualcosa di ripetitivo, certo fa piacere un po’ di affabulazione, qualche momento sull’americano che si confronta con l’altro da sé, ma moscio

Jeffrey Eugenides Middlesex Mondadori 8,40

Grazie Luana di avermelo suggerito. Molto intrigante l’accavallarsi delle storie famigliari greco-turche-americane sull’ermafrodito, sulla sua scoperta di sé, sul sentire donna - sentire uomo.. Mi sarebbe piaciuto un po’ più di partecipazione su Cal adulto.

Alicia Gimenez-Bartlett Il caso del lituano Sellerio 9

Casi brevi dell’ispettrice Petra Delgado. Si avverte la sana atmosfera barcellonese del post Carvalho. Ma i racconti sono troppo brevi per entrare completamente nel personaggio. Sufficiente, da rivedere nelle altre prove.

Sue Grafton P come Pericolo TEA 8

P-esima avventura di Kinsey. La Grafton cominciò anni ed anni fa un suo progetto (“L’alfabeto del crimine”) scrivendo gialli con la stessa protagonista (la Kinsey) partendo da “A come Alibi” per arrivare prima o poi alla Z. Ora siamo alla P, e le avventure sembrano un po’ stanche. I due fratelli cattivi mi sembra di averli già incontrati in altre storie. Si mescolano avvenimenti temporali. Vicenda principale invece è ben oliata, da vero giallo.

Ellis Peters Ballata di morte Tea 7,50

La Peters (ormai purtroppo defunta) ha scritto due saghe. Questa è quella dell’ispettore Felse, tranquillo detective della campagna inglese. Plot normale, senza sussulti, si legge e si rilassa.

Ellis Peters La tomba dimenticata Tea 7,80

Enne+unesima avventura dell’ispettore Felse, anche se lui è in “ombra”. Scrittura distensiva della grande giallista inglese. Intreccio un po’ “a cavolo” (qui indaga su di un morto che scompare) ma linearmente condotto fino alla fine. Rilassante.

Ellis Peters Un sacrilegio per fratello Cadfael Tea 7,80

Questa è l’altra grande saga. Un frate detective dell’Inghilterra post-crociate. Fratello Cadfael, dopo aver combattuto in Terrasanta, diventa uomo di pace e di erboristeria. Ma non rinuncia ad indagare, se qualche mistero appare. Questa 19-esima indagine comincia ad essere un po’ ripetitivo, cioè senza troppe novità. Solo la scrittura si salva.

Ivan Putilin Memorie del capo della polizia di San Pietroburgo Sellerio 8

Le premesse erano buone. Ricordi dello Sherlock Holmes russo, il capo dell’investigativa, ecc. ecc. Alla resa dei fatti, emerge un po’ di Russia fino Ottocento, ma intrecci pochi, e capacità deduttive vicino allo zero assoluto (senza collaboratori sarebbe stato un … carabiniere). Forse, cercando cercando, rimane la costatazione che i crimini sono solo una parte della vita

Sandra Scopettone Tu, mia dolce irragiungibile E/O 9

Ultima pubblicata (ma vecchia di 10 anni) avventura dell’investigatrice lesbica Laureen Laurano. Risente molto degli anni passati. Buona atmosfera da 1994 ma scarsa ora. Intreccio poliziesco decente, ma il resto è rimasto nella penna degli altri romanzi

Italiani

Carmine Abate Tra due mari Mondadori 7,80

Una storia un po’ tedesca ed un po’ italiana, storia di un sogno multi-generazionale tra Calabria e Amburgo. Pieno di luci, suoni, odori. A volte sembra scontato, ma l’intreccio è carino ed alcuni sotto-finali non scontati da apprezzare.

Dino Buzzati Il panettone non bastò Mondadori 8,40

Una raccolta di scritti sul Natale. Non conosco molto Buzzati, ma qui (e altrove, lì dove è superfluo) sto imparando a capire la concisione di una parola, quando va dritta allo scopo. Mitico il Natale eritreo, abeti e deserti.

Giancarlo De Cataldo Il padre e lo straniero Edizioni e/o 8,50

È il primo libro che leggo di GDC. La scrittura è piacevole. Però la prima parte prende coinvolge. Pone domande: è se avessi un figlio minorato? E se quello non fosse uno straniero, quello anche lui con un figlio pieno di problemi, ma solamente un uomo? Per arrivare a conoscere i due stranieri (l’uomo e il figlio). la seconda parte la trovo macchinosetta.

Michele Giuttari Scarabeo Mondadori 4,90

Molta atmosfera, buon protagonista, finale un po’ scontato (tanto si sapeva che c’erano gay e stupri) con sottofinale non consolatorio.

Giuseppe Montesano A capofitto Mondadori 7,23

Salutato come uno dei nuovi scrittori, autore di epica narrativa urbana, ed altri bei concetti, a me non è piaciuto. Si, forse dietro tante parole ci sono idee, modi di stravolgere la realtà e rappresentarla per dire e meta-dire. Ma a me non è piaciuto.

Fabio Pittorru Il caso Vittoria Accoramboni NET 8

Romanzo giallo-storico come ce ne sono tanti. Girato a Venezia (ed anche qui una buona scuola). Buona scrittura dello sceneggiatore. Scorrevole ma niente più.

Carla Sereni Casalinghitudine Einaudi 9

Libro che mi ero segnato 15 anni fa, ma che era passato nell’oblio. Ripreso ora, duro nel rapporto col padre (ed il mio?), dolce e per me pauroso con il figlio autistico, tocco lieve che ripercorre momenti anche della mia vita con qualche anno in più, e tante, tante ricette (ahi quante corde il mio violino…)

Saggi

Elias Canetti La lingua salvata Adelphi 8,50

Bella la scrittura e piacevole seguire il nascere e crescere delle passioni di un uomo interessante. Fulminante, nel bene e nel male, il rapporto con la madre. Tuttavia mi rimane quel fondo di vecchio che non si stacca. Mi commuove ancora, però, chi riconosce che, in fondo, noi siamo i nostri parenti.

Nicola Rossi Mediterraneo del Nord. Un’altra idea del Mezzogiorno Laterza 10

Uno di quei saggi che mi fanno incazzare. Anni e anni di politica meridionale, governi di centro, di sinistra e di destra. E il risultato sempre al punto di partenza. Dati ed esempi di aberrante malfunzionalità, per arrivare all’idea di capovolgerne l’uso. Creare le premesse politiche ad un uso del Sud come Nord di qualche altra cosa.

Luis Sepulveda Il potere dei sogni Guanda 10

Storie e riflessioni di un impegno politico forte, costante, duraturo, da Allende alla Bachelet passando per Greenpeace. E ricordando che per la pace ed il benessere “brindiamo agli uomini ed alle donne che hanno dato tutto ed hanno pensato che non era ancora abbastanza”

Immortali

Nick Hornby Alta fedeltà Guanda 7,50

Il primo Hornby. Mitico per le sue liste. E per la speranza: chi ci farà un regalo che vale il cambiamento della propria vita?

Jean-Claude Izzo Casino totale Edizioni e/o 8

Il marsigliese al meglio. Tristezza. Comicità di poveri. Ed una città vera, come oggi è Marsiglia.

Daniel Pennac Il paradiso degli orchi Feltrinelli 7

Uno dei fondamenti della saga del capro espiatorio. Chi lo ha letto (vero Luana?), lo rilegga. Chi non lo ha letto lo DEVE leggere. Chi può, lo legga in francese, meditando sull’equazione “tradurre = tradire”.

Raymond Queneau I fiori blu Einaudi 9,50

Io lo amo. Aspetto con ansia il terzo volume dell’opera omnia in francese. Intanto, mentre i normanni bevevan Calvados, mi beo delle avventure di chi sogna di essere una farfalla (o viceversa?)

José Saramago Cecità Einaudi 10,50

Non sempre facile il mio rapposrto con lui. Questa volta l’inizio travolge, l’idea è efficace, poi si trascina qualche decina di pagine in più del necessario. Domanda: cosa succede se diventiamo tutti (TUTTI) ciechi? Dov’è il confine dell’utilità della vista? Comunque grazie Rosanna che regalandomelo mi hai obbligato a leggerlo.

Christa Wolf Cassandra Edizioni e/o 7,20

Posso dire di averlo letto, ma “capito”? è una scrittura che non riesco a digerire. Si, il dramma di una donna non compresa, che dice il giusto e ne soffre. E conosce la sofferenza che arriverà. Ma non riesco a sentirlo.

4 commenti:

  1. Quanti titoli. Molti autori li amo anch'io (Queneau, Pennac, Harris, Saramago, Buzzati...).
    Di Harris dico nel mio ultimo post http://menzinger.splinder.com/post/18580516/Fatherland+e+le+ucronie+nazist

    RispondiElimina
  2. Quanti titoli. Molti autori li amo anch'io (Queneau, Pennac, Harris, Saramago, Buzzati...).
    Di Harris dico nel mio ultimo post http://menzinger.splinder.com/post/18580516/Fatherland+e+le+ucronie+nazist

    RispondiElimina
  3. Quanti titoli. Molti autori li amo anch'io (Queneau, Pennac, Harris, Saramago, Buzzati...).
    Di Harris dico nel mio ultimo post http://menzinger.splinder.com/post/18580516/Fatherland+e+le+ucronie+nazist

    RispondiElimina
  4. Quanti titoli. Molti autori li amo anch'io (Queneau, Pennac, Harris, Saramago, Buzzati...).
    Di Harris dico nel mio ultimo post http://menzinger.splinder.com/post/18580516/Fatherland+e+le+ucronie+nazist

    RispondiElimina