mercoledì 20 dicembre 2006

LIBRI DIECI

Questa settimana mi dedico ad un piccolo saggio (circa 60 pagine) che molta fortuna ha avuto nei paesi anglo-sassoni, ma che, tradotto, perde la sua efficacia.

Si tratta di “Stronzate. Un saggio filosofico” di Harry G. Frankfurt Rizzoli, 5 euro.

In lingua inglese BULLSHIT (à stronzate) ha una lunga tradizione, soprattutto in un contesto in cui il puritanesimo anglo-sassone crea “castelli di verità” e dove mentire ha una valenza anche socio-politica.

Fatta questa premessa, il saggio rimane “debolino”. L’unica parte che, personalmente, mi ha fatto riflettere è proprio quello sulla differenza tra “bugia” e “stronzata”. Il primo concetto, infatti, implica la conoscenza della verità e quindi dire qualcosa che crea un castello di “verità alternativa”, per ingannare il destinatario della menzogna. La stronzata invece è un castello allegorico, fantasioso, che non crea nulla, se non discredito in che viene scoperto a dire stronzate. Ma come cita da Ambler di “Storie sporche”, “Mai dire una bugia, quando puoi cavartela a forza di stronzate”.

Nessun commento:

Posta un commento