mercoledì 27 dicembre 2006

OTTO

L’ho letto di un fiato (poi non è neanche lungo, un centinaio di pagine), perché ha mosso in me le corde dei romanzi “di formazione”, ma anche del difficile rapporto con l’esterno. Questa volta cito

Richard Brautigan “American Dust – Prima che il vento si porti via tutto” ISBN euro 10.

Un libro perduto, anche datato se vogliamo. Scritto una ventina di anni fa ma con un piglio ed un percorso interno del piccolo-grande protagonista che non mi ha lasciato. Proprio per questo metto in coda anche una breve biografia dell’autore, per capire meglio questo hippie che attraversa velocemente le scene americane.

Mi rimangono anche due citazioni, una dell’introduzione

Non c'è nessun collante a tenere unite le cose se non il bisogno di vivere e la necessità di morire.”

Ed una di Brautigan “sono ancora alla ricerca … di una risposta anche solo parziale alla mia vita e, man mano che mi avvicino alla morte, questa risposta si fa sempre più lontana

Richard Brautigan è nato a Tacoma, vicino Seattle, nel 1935. Una infanzia travagliata lo spinge a lasciare casa per cercare l'avventura a San Francisco, dove lavora come aiutante di un inventore, studia e si sposa con Virginia D. Adler (nel '57). Scrive poesie e racconti senza successo fino a quando nel 1967 viene pubblicato "Pesca alla trota in America" (scritto nel '61), che lo fa conoscere al grande pubblico. La celebrità improvvisa gli permette di far pubblicare i suoi lavori precedenti. Escono "Il generale immaginario" del '63, "Zucchero di cocomero" del '64, "L'aborto" del '66. Dal 1968 scrive racconti per il Rolling Stone col suo caratteristico stile, storie brevi, più immagini che racconti, titoli che spiazzano e coinvolgono il lettore. Brautigan trova la sua vita ordinaria, priva di episodi degni di nota, per questo la investe con una sfrenata immaginazione che irrompe nei suoi racconti, nelle poesie e nel suo linguaggio.
Lascia S.Francisco, si perde tra alcool e attacchi paranoici, mentre la notorietà svanisce nel nulla. Scrive sottogeneri passando dai western al noir, alla pornografia, senza ottenere più alcun successo. Nel 1980 esce una sua raccolta di racconti brevi "Tokyo Montana Express" (in parte pubblicato in Italia col titolo "102 racconti zen") dove il suo stile incontra la cultura giapponese. Il 26 ottobre 1984 viene ritrovato dalla moglie di Peter Fonda nella sua casa a Bolinas, in California. Si era suicidato un mese prima sparandosi un colpo di pistola.

Buona settimana

1 commento:

  1. Bè, è una cosa bellissima! A me sta piacendo molto, tu come lo trovi?

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