lunedì 25 dicembre 2006

DUE

In questa giornata di fine Pasqua, tra riposi e “viaggetti”, mi è viene naturale portare l’accento sul viaggio. E quale miglior viaggiatore di Ulisse? Ho ancora nell’orecchio Benigni che recita “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virutute e canoscenza”. Io che (come recita il titolo) sono un giocatore di parole cito allora un vecchio saggio ripubblicato da poco tempo.

Jean   Giono "Nascita dell’Odissea" Guanda euro 7,50

Giono si diverte a rovesciare tutta l’epica omerica. Ulisse è solo un abile mentitore, che racconta “credibili fandonie” che un cantante cieco travisa e trasforma in cantata immortale. Penelope non lo ha aspettato, Telemaco è un fannullone. Perfino l’uccisione del nemico ben accolto nel letto della fedifrega è frutto di casualità.

Su ogni pezzo di verità si cristallizza una scintellante menzogna. Che alla fine rende tutto più bello e più degno di essere vissuto.

Bisogna sempre dire la verità?

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