mercoledì 14 marzo 2012

Estate e relax - 01 agosto 2010

Ultima trama prima della pausa estiva, ed unica trama agostana. Allora stacchiamo forte i pensieri e le preoccupazioni e ci si tuffa, chi in un mare blu, chi in qualche possente romanzo avventuroso. Certo sarebbe stato più in tema Wilbur Smith, data la destinazione australe, ma Cussler con le sue potenti saghe ed il girovagare tra molte parti del nostro globo ha anche lui il suo perché. Qui in tutte le sue ultime “presentazioni”. Dato che si avvia agli ottanta, ormai è difficile scriva da solo. Ed eccolo allora affiancato da Dirgo per la parte più techno avventurosa, da Kemprecos per le parti più ambientaliste e dal figlio Dirk (omaggio incrociato al suo personaggio migliore) nelle classiche avventure di Pitt e dei suoi epigoni (che per me rimangono sempre le migliori).
Clive Cussler & Craig Dirgo “La pietra sacra” TEA euro 8,90 (in realtà, scontato 6,69 euro)
[in: 04/10/2009 - out: 14/02/2010]
Solita avventurona di Cussler. Continuo però a ritenere che l’influenza di Dirgo sia deleteria. Un po’ di sparate pseudo - politiche. Molta avventura tecnologica. Poca ricerca storica. E assenza della tensione sessuale latente che fa dell’avventura (da James Bond in poi) un cavallo avvincente. Qui, oltre all’acqua della nave ed il vento degli elicotteri, non c’è molto altro che avvince. L’inizio è tipicamente Cussleriano, con quel meteorite che si avvia verso la terra spaccandosi in due palle tonde e compatte, uno a finir tra i Vichinghi, e presa ad adorazione dalla stirpe di Eric il Rosso. L’altra scomparsa nel deserto saudita, per poi (qui un po’ forzata) trovarsi incastonata nella kaaba meccana. Da qui, purtroppo, interviene il non eccelso Dirgo imbastendo una trama spionistica incasinata, con un gruppo di terroristi arabi che vuol diffondere la peste a Londra durante un concerto di Elton John, usando una bomba nucleare ucraina. Ed in parallelo con un magnate a metà tra lo Spectre ed il Goldfinger di Bondiana memoria, che vuole vendicare la morte in Afghanistan del proprio figlioletto ucciso dai talebani. In tutto questo, il gruppo della Corporation di Juan Cabrillo, che, onnipotente e pieno di soldi e di mezzi, trova rimedio a tutte le malefatte, alleandosi un po’ di qua e un po’ di là. Certo sempre eticamente sul filo della correttezza occidentale (anche se poi diventa grande amico dell’emiro del Qatar). Ripeto, quando è da solo, o al limite ora con il figlio a supporto (che non a caso si chiama Dirk…) Cussler ha un suo perché rilassante. Qui pencola troppo verso derive che non mi piacciono tanto, ma ha comunque il merito di scorrere veloce. Nonostante le 500 pagine, tra un piatto di cozze, un dito sanguinante ed una trasvolata aerea sull’Europa innevata, si digerisce in fretta. Senza neanche tanta pesantezza di stomaco.
Clive & Dirk Cussler “Il tesoro di Gengis Khan” TEA euro 8,90
[in: 27/11/2009 - out: 25/04/2010]
Rispetto alle ultime uscite in coppia del vecchio Clive, qui padre e figlio mi sembrano una coppia più affiatata. Niente voli letterari a toccar le alte vette. Ma un buon filmone, tante scene (qualcuno un po’ scontata), niente sorpresone finali, ed alcuni tocchi qua e là di umanità interna (la visita di Pitt alla tomba di Summer) ed esterna (alcuni tocchi ecologisti che non guastano). Il plot è l’ormai classico delle avventure che ruotano intorno alle pattuglie del NUMA. Si parte sempre da lontano, un avvenimento (in genere un disastro, ma non sempre) che fa sparire qualcosa di prezioso (per qualcuno o per l’umanità). Poi ci si cala nel presente, dove il cattivo di turno cerca di utilizzare e/o trovare la preziosità scomparsa, e la pattuglia dei buoni che cerca di impedirlo, salvando (quasi) tutti. Qui il presente è calato nella realtà della penuria possibile degli approvvigionamenti energetici. Il cattivo mongolo cerca di ridurre alla disperazione l’emergente Cina tagliandole i rifornimenti petroliferi, per far tornare la Mongolia agli antichi splendori dei tempi di Timujin e di Kublai. Questo consente agli autori di fare quelle digressioni ecologiche che non guastano sia sul fabbisogno di energie alternative, sia sui guasti che l’attuale economia produce asservendosi al dio petrolio. E poi grandi spazi, quelli che mi fanno piacere il dipanarsi di queste avventure. Prima il lago Baikal, poi il deserto di Gobi, per finire sugli atolli hawaiani. Senza dimenticare vari e bei passaggi nella descrizione della un dì da visitare Ulan Bator. Forse questo mi ha poi inchiodato alle 500 pagine attuali, questo “bisogno di Mongolia” che da un po’ di tempo mi porto appresso. Sarà un segno? Sarà un sogno? Certo le parti alla James Bond sono un po’ stanchine, anche se ben congegnate, come ben congeniati sono tutti i meccanismi tecnologici. Ma l’azione pura non è nelle mie corde, anche se ben fatta. Comunque alla fine arrivano tutti. Un posticino lo prendono pure i due gemelli Pitt jr, simpatici e da cui ci aspettiamo altre future avventure. E l’alter ego Al, sempre pronto alla bisogna. Una buona lettura in vista del prossimo ritorno in Belgio.
Clive Cussler & Paul Kemprecos “Oro blu” TEA euro 8,60 (in realtà, scontato 7,31 euro)
[in: 03/04/2010 - out: 16/05/2010]
Vecchia uscita, una delle prime della coppia, e tutto sommato più equilibrata. Grande saga basata sul controllo delle riserve idriche mondiali. Come nei primi e ben orchestrati Cussler si spazia in diversi punti di tempo e luogo (anche se meno dei classici) per seguire da una parte la vicenda di Francesca Cabral, scopritrice di un metodo rivoluzionario per la desalinizzazione dell’acqua. Dall’altra l’ascesa e l’immancabile caduta di Brynhild e del suo tentativo (attraverso vie legali o meno) di accaparrarsi l’uso privato dell’acqua pubblica. Farcite dalle imprese dei due sotto alter-ego degli eroi della saga (qui, niente Dirk Pitt e compagnia, ma Kurt Austin e Joe Zavala, altrettanto tipici anche senza la fortuna del buon Dirk) e dei sempre presenti super-scienziati della NUMA (in particolare i coniugi Trout, già presenti cross in molte storie). Dalla frase sotto riportata nasce una riflessione che trascende i limiti del romanzone d’avventura, che venne scritto ben dieci anni fa. Ed ora la privatizzazione delle acque è sotto gli occhi di tutti, ma tutti (o molti) la lasciano scorrere come fosse un sotto-prodotto della modernità. Ma se ci si riflette, si può ben ricordare che (a parte tutte le connotazioni ideologiche) il maggior peso dei conflitti nell’area israelo-palestinese derivano proprio dal controllo delle acque del Giordano. E tanti altri conflitti nascono per il controllo di questo bene che non è aumentato negli ultimi 2000 anni, mentre i consumatori sono diventati, quanti miliardi? Ma torniamo alla storia, scorrevole e piacevole, anche se con alcuni nei nelle parti finali: la fine dei cattivi, soprattutto dei gemelli bosniaci è un po’ affrettata, e poi ad un certo punto alcuni giornalisti scompaiono e non si sa più nulla di loro. Un po’ più di attenzione ci vorrebbe, anche in queste prove semi-industriali. Appuntamento alla prossima saga dei super-eroi dell’acqua.
“Un bene prezioso come l’acqua non dovrebbe essere controllato da imprese che non devono rendere conto all’opinione pubblica” (89)
Essendo la prima trama del mese riporto l’elenco dei libri letti in maggio, mese che ci ha dato una grande messe di libri (anche se molti erano sulle 100 pagine, quindi veloci). Mese cominciato con alcune letture poco gradite, ma che si è andato rimpolpando, con alcune punte di assoluta eccellenza.

#
Autore
Titolo
Editore
Euro
J
1
Massimo Lugli
L’istinto del Lupo
Newton Compton
4,90
3
2
Herta Muller
Lo sguardo estraneo
Sellerio
9
2
3
Vauro Senesi
Il mago del vento
Piemme
6,50
3
4
Muriel Barbery
Estasi culinarie
E/O
8
2
5
Mauro Covacich
Trieste sottosopra
Laterza
9
4
6
Sergio Donati
Il sepolcro di carta
Mondadori
4,20
2
7
Banana Yoshimoto
Presagio triste
Feltrinelli
6,50
3
8
Sapo Matteucci
Q.B. la cucina quanto basta
Laterza
10,50
4
9
Grazia Verasani
Di tutti e di nessuno
Kowalski
15
4
10
Clive Cussler & Paul Kemprecos
Oro blu
TEA
8,60
3
11
Veit Heinichen
Danza macabra
E/O
9
4
12
Håkan Nesser
Il commissario e il silenzio
TEA
8
4
13
Martin Buber
Il cammino dell’uomo
Edizioni Qiqajon
6
5
14
Pietro Citati
Alessandro Magno
Adelphi
9
4
15
Marc Augé
Les formes de l’oubli
Rivages
5,95
4
16
Valeria Parrella
Ma quale amore
Rizzoli
15
4
17
Marco Malvaldi
Il gioco delle tre carte
Sellerio
12
3
18
Benedetta Cibrario
Rossovermiglio
Feltrinelli
7,50
3

Come detto, ora si chiude per ferie e caldo, si cerca di affrettare gli ultimi preparativi, si prepara la borsa e il borsone e ci si avvia prima al gran viaggio e poi ad una bella commemorazione di fine agosto (ma su questa ci si tornerà su).

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