venerdì 16 dicembre 2011

...e gli ultimi Corti - 19 aprile 2009

Infatti, dopo aver terminato la serie di Repubblica, ora diamo il fondo agli ultimi Corti del Corriere. La critica di fondo è la stessa: una buona collana, per far conoscere scritti brevi ed aumentare il giro dei lettori, con la solita fase finale di stanca, dove per riempire i 5-6 mesi di pubblicazioni, gli ultimi pubblicati sono a tirar via. Questi erano sparsi, ma per motivi diversi li avevo lisciati. Tre donne ed un collettivo, ma la più titolata è quella che meno mi ha convinto, una storia inutile, un po’ a tirar via. Le altre tengono (bella scrittura, spunti interessanti) ed al solito a me è piaciuta la storia ed il modo narrativo di Wu Ming.
Ma andiamo in ordine.
Dacia Maraini “Il poeta-regista e la meravigliosa soprano” Corti di Carta euro 3,50
L’inutile racconto dell’inutile amore tra Pasolini e la Callas. Questo è veramente poco da segnalare. Certo la Maraini sa buttare giù le parole, sembra riuscirle facile, anche se qui non c’è molto da narrare. Un episodio marginale della vita di Pasolini e della Callas, un’inutile gita in Africa, con animali feroci e qualche affanno. Ma tutto teso intorno all’impossibile amore. Fu di sicuro uno strano rapporto, tra personalità molto al limite. Tuttavia ritengo che le scarse pagine poco riescano a sollevare dei misteri del rapporto tra persone, soprattutto se come in questo caso libri e libri hanno stilato fiumi di inchiostro e poco si è risolto. E che dire dell’artificio letterario di chiamare Pasolini il poeta-regista e Callas la meravigliosa soprano? Anche questo mi sembra degno di una scrittrice meno dotata. Ho letto suoi romanzi, ho visto suoi spettacoli nel teatro delle donne a Calenzano, ma se così tanto ho amato il padre, così poco mi affascina la figlia. Minore. Molto minore.
Passiamo ora ad un’autrice che tanto nei suoi primi racconti mi ha scaldato il cuore.
Valeria Parrella “Il premio” Corti di Carta euro 3,50
Non è la mitica di minimum fax, ma la storia scorre. Ed un Corto recuperato è andato bene. In effetti, è un super-corto, una cinquantina di pagine, dove non succede granché, qualcuno muore, una bimba rimane sola, un padre si risposa. Forse per questo sembra un po’ inutile. Ma a me ha restituito in due parole il rapporto tra una madre ed una bimba che non è figlia sua, di cui si vedono i guasti e i potenziali. E la dolcezza che ci vuole per entrare in confidenza e fare “fronte comune”. Anche non direi il riscatto, ma la presa di posizione “sociale” di qualcuno che ha visto solo miseria e pianto, senza chiedere nulla, riesce a trovare un proprio spazio nel mondo. Mi viene da collocarla come prologo ad un qualche romanzo della Agnello Hornby. Poi quando si vuole bene a qualcuno, ed alla sua scrittura, si passa un po’ sopra anche a qualche prova meno felice, anche se convincente.
La sorpresa che non conosceva è la terza donna.
Chiara Gamberale “Una passione sinistra” Corti di Carta euro 3,50
Scorrevole e sinistro come la vittoria di Berlusconi. Direte che c’entra? Beh, in un certo senso c’entra e di molto. La Gamberale junior tratteggia la convergenza di due storie neanche tanto parallele. Il mondo sinistrorso un po’ radical-chic, sempre un po’ pieno dell’arroganza dell’intelletto, dove seguiamo Nina e Bernardo, in un andirivieni di flash-back, crescere, conoscersi e mettersi insieme. Il mondo solo arrogante di Giulio, dedito solo a cercare il piacere (suo) in ogni attività, pubblica e privata. E quale maggior piacere quello di andare appresso a tutte le donne che gli viene in mente di seguire. Due mondi diversi, antitetici, ma se incontrandosi succedesse qualcosa? Racconto ironico di passioni travolgenti, contrappuntate da momenti storici alti (la caduta del muro di Berlino, la vittoria di Prodi, la discesa in campo del divino Silvio). Certo, alla fine lascia interrogativi, anche amari. Dove termina la coscienza del se inserito nel mondo? Dove va a finire, in questo mondo degradato, la volontà di vedere la storia lì dove nasce, e di seguirla. E quanti dubbi vengono alla fine. Ma, al solito, c’è chi i dubbi li ha per macerarsi, e chi li guarda, e poi volta pagina, per andare a vedere una partita su Sky. Se ci lavora, potrebbe venirne fuori anche un romanzo più corposo. Vai, Chiara.
Ps: infatti, ora esce il libro con il racconto ma credo senza troppi rifacimenti, purtroppo.
E finiamo con il collettivo di scrittori.
Wu Ming “American Parmigiano” Corti di Carta euro 3,50
È sempre piacevole e pieno di stimoli uno scritto del Wu Ming. Per chi non li conoscesse, Wu Ming è un nome collettivo dietro al quale si celano 5 (ma ora 4) scrittori che hanno da sempre cercato di “scardinare” la logica economica dietro al mondo librario, anche mettendo online e gratis molti loro scritti. Questo corto, inoltre, si innalza ai vertici dei Corti del Corriere, risultando discretamente gradevole. Adombra lotte di potere dietro ai marchi registrati, e tratteggia, in poche righe, il mondo marketing americano come meglio non si può appunto in così poche pagine. La storia è anche gradevole. Gli americani tentano di sfruttare il marchio Parmigiano a seguito di alcune lettere di Benjamin Franklin. Alcuni colpi di scena e disvelamento che molti eroi americani, non solo non erano eroi ma non erano nemmeno americani. In certi punti forse troppe frecce vengono caricate sul solo arco, lasciando un po’ in ombra (o tratteggiando svogliatamente) l’ambiente universitario italiano ed i suoi rapporti con l’industria. O l’ambito squalistico degli uffici legali. Ma il racconto scorre, come un bel formaggio che fonde.
Il Wu Ming è Roberto Bui, Giovanni Cattabriga, Riccardo Pedrini, Federico Guglielmi e Luca Di Meo (quest’ultimo ora uscito).
Ora si potrà tornare a letture meno seriali, a tempi distesi, anche se non armoniosi. Si avvicina un altro maggio, ed altri tempi, forse si spera meno cupi. Sorridere, allora, e mostrare che si continua ad andare. C’è sempre una meta da raggiungere, con o senza accenti.

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