Speriamo che si sia portato via tutte le tristezze che si erano accumulate.
Diamo avvio, quindi, ad un nuovo anno di letture. Con qualche novità (o ritorno all’antico). Infatti, stavo disperdendo un po’ le forze tra tutte le vie di farvi arrivare le trame. Quindi basta palindromi (e trame … e marte) e ritorno alle vecchie e collaudate mail (tra…me e voi…là) ed abbandono quindi del blog di Splinder. I commenti li ritroverete su aNobii (www.aNobii.com/giogio53).
Visto che si torna all’antico per andare al futuro, cominciamo questo 2009 con ritornare ad una selezione italiana. Cominciamo con
Roberto Alajmo “1982 Memorie di un giovane vecchio” Laterza euro 9
Ulteriore prova di Alajmo, sempre sul filo tra mi piace e no. Certo, di fondo sono positivo, ma un po’ meno del Repertorio. Bella la storia dell’annus mirabilis, sul filo della memoria tra pubblico e privato. Un anno per diventare adulti, incanutire, perdere la fidanzata, fare il militare, avere un esaurimento nervoso, scoprire che fare della propria vita. Un anno di grande storia mondiale e piccola storia personale, rivissuto con l’intento di scoprire quand’è accaduto esattamente, che tutto ha cominciato a girare senza più fermarsi. Roberto Alajmo invita a trascorrerlo sotto la sua pelle, seduti sul suo «giovanile strapuntino di osservazione» a guardare le trame del mondo. Come in altre prove, si lascia prendere la mano dal lato pubblico, e sul privato si salta qui e là. Una conclusione arriva, anche perché l’anno finisce e la storia privata ha una svolta. Rimangono le tante cose di quell’anno, che non è solo il Mundial, ma anche Calvi e le Malvinas, la nascita di Rete 4 ed Italia 1 e la morte di Villeneuve. Fino al canestro della vittoria dell’universitario Michael Jordan ed alla scalata alle classifiche dei dischi del proto-rap di Falco (qualcuno lo ricorda?). Una scrittura da approfondire, forse per citare qualche altro anno.
"Poi come è andata a finire? Dipende. Per me, per l’Italia o per l’umanità nel suo complesso?"
Roberto Alajmo è nato a Palermo il 20 dicembre 1959 (oddio, un Capricorno? Ma no, è ancora Sagittario!).
Saliamo la penisola, fermandoci a Napoli, con
Maurizio de Giovanni “La condanna del sangue” Fandango euro 12,50
Ho derogato un po’ dalla mia regola sui libri economici, ma, dopo aver letto la prima prova di de Giovanni, non potevo saltare la seconda. Questa, infatti, è la seconda avventura del commissario Ricciardi, l'uomo che possiede il dono (o la condanna) di sentire le ultime parole pronunciate da chi muore di morte violenta. Migliore della prima, e spero che le prossime siano all’altezza. Siamo sempre a Napoli, ed è aprile, aprile 1931. Il vento di primavera si annuncia nella notte di una giornata fredda e cupa: in un appartamento del popolare rione Sanità un'anziana donna, Carmela Calise, verrà trovata morta il giorno dopo, ridotta a un mucchio di ossa e sangue, barbaramente colpita a bastonate. Accorso sul luogo del delitto insieme al fedele brigadiere Maione, il commissario Ricciardi interroga la gente del palazzo e, nonostante il clima di omertà, scopre la doppia attività di Carmela, cartomante e usuraia. Al centro della vicenda è il decrepito appartamento dove la cartomante riceveva i suoi clienti, per predire in modo ingannevole il loro futuro o per garantirglielo, prestando denaro. Sono parecchi quelli che avrebbero avuto un motivo per ucciderla - strozzati dai debiti, succubi delle sue menzogne, delusi o disperati. Tante le donne che passano vicino al Commissario, ed una buona dose di scrittura che un po’ lascia sospesi, ma che prende, non di ritmo ma di atmosfera. Alla fine dispiace un po’ lasciare solo il Commissario, ma spero che con l’estate anche lui trovi la sua via.
“più ancora di baciarti e stringerti tra le braccia, vorrei essere nei tuoi sogni. E custodirli per te”
“se due strade sono destinate ad unirsi, prima o poi si uniranno, anche se dopo molti chilometri”
“è facile stare insieme quando va tutto bene. Il difficile è quando si devono superare le montagne, fa freddo e tira vento. Allora, forse, per trovare calore, uno si deve fare un po’ più vicino”
“c’è un momento in cui si muore. No, non quello della morte, intendo: un momento in cui si innesca un processo irreversibile che porta alla morte in modo inevitabile… chi può dire quando si comincia a morire?”
Maurizio de Giovanni è nato nel 1958 a Napoli, dove vive e lavora. Nel 2005, con il racconto "I vivi e i morti", protagonista il commissario Ricciardi, vince il premio nazionale Tiro Rapido per giallisti esordienti. Il senso del dolore è il suo primo romanzo, pubblicato nel 2006 con il titolo Le lacrime del pagliaccio, ora rivisto e aggiornato per Fandango Libri. È anche il primo di una serie dedicata alle stagioni del commissario Ricciardi, di cui Fandango Libri pubblicherà i prossimi tre titoli.
Risalendo ancora, fermiamoci a Firenze, dove incontriamo
Marco Vichi e Leonardo Gori “Bloody Mary” Verdenero euro 10
Solito sentimento su questi libretti di Verdenero. Ottimo l’intento di parlare di miserie e guasti italiani. Forzata la dimostrazione di una tesi. Certo si sa molto dello sfruttamento, in tutti i sensi, ma un certo andamento è già fin troppo prevedibile sin dalle prime righe. Righe che nella prima parte ben si intrecciano. Righe che parlano di due strade opposte, dal sud del mondo e dall'est più disperato: Cracovia è il punto di partenza di Marek, educato, bravo figliolo, con un diploma appeso al muro che ha voglia di prendere a sputi, per quanto è inutile. Da un villaggio della Nigeria parte Aleya, ragazza di una bellezza sconvolgente e inconsapevole. Marek parte di propria volontà, attratto dal miraggio di un lavoro sicuro: raccogliere pomodori, nel sud d'Italia. Aleya è violentata, rapita, scaricata sulle nostre coste come merce, bestiame da piacere. Marek scopre la sopraffazione, lo sfruttamento estremo, il lavoro che distrugge, i traffici più nauseanti. Aleya passa dai bordelli di lusso alla strada. La violenza segna ugualmente i destini di Aleya e Marek. Il loro incontro casuale farà scoccare prima una poi molte scintille. Avevo già letto di Vichi, ed il suo Commissario Bordelli lo attendo ad altre prove. Non conoscevo Gori, ma mi sembra di scrittura interessante, immediata (forse l’eco dei fumetti?).
Marco Vichi e Leonardo Gori sono nati entrambi a Firenze nel 1957 (un anno foriero di buone promesse).
Come i miei affezionati lettori sanno, infine, le prime trame del mese portano dei consuntivi. Essendo anche le prime dell’anno, facciamo il punto sul 2008: sono entrati 228 libri (tra acquisti, prestiti e regali) e sono stati letti 172 libri.
Per quanto riguarda il mese di ottobre, queste le letture effettuate
# | Autore | Titolo | Editore | Euro |
1 | Antonia S. Byatt | Zucchero | Repubblica Short Stories | 4,50 |
2 | Luciano De Crescenzo | Monnezza e libertà | Corti di Carta | 3,50 |
3 | Diego De Silva | Le donne più belle si vedono negli aeroporti | Corti di Carta | 3,50 |
4 | Paolo Di Stefano | La catastrofa | Corti di Carta | 3,50 |
5 | Antonio Pennacchi | Il fasciocomunista | Mondadori | 9 |
6 | David Leavitt | Ballo di famiglia | Repubblica Short Stories | 4,50 |
7 | William Faulkner | Fumo | Repubblica Short Stories | 4,50 |
8 | Paola Mastrocola | La narice del coniglio | Corti di Carta | 3,50 |
9 | Simona Vinci | Un’altra solitudine | Corti di Carta | 3,50 |
10 | Enzo Striano | Il resto di niente | Mondadori | 8,40 |
11 | Brigitte Giraud | L’amore è sopravvalutato | Guanda | 10 |
12 | Joyce Carol Oates | Riccioli rossi | Repubblica Short Stories | 4,50 |
13 | Fabio Volo | La mela rossa | Corti di Carta | 3,50 |
14 | Daniele Scaglione | Centro permanenza temporanea vista stadio | E/O | 12,50 |
15 | J.M.G. Le Clézio | Il continente invisibile | Instar | 11 |
16 | Corrado Augias | Quel treno da Vienna | Repubblica Noir Italia | 7,90 |
17 | Federica Bosco | SMS Storie Mostruosamente Sbagliate | Corti di Carta | 3,50 |
18 | Graham Greene | Assassinio per la ragione sbagliata | Repubblica Short Stories | 4,50 |
19 | Antonio Scurati | La città eterna | Corti di Carta | 3,50 |
20 | Michel Faber | Una torma di donne dai cappelli enormi, in marcia | Repubblica Short Stories | 4,50 |
21 | Alice Munro | Ortiche | Repubblica Short Stories | 4,50 |
22 | Valerio Massimo Manfredi | Midget War | Corti di Carta | 3,50 |
23 | Fred Vargas | Sous les vents de Neptun | J’ai lu | 7,60 |
24 | Virginia Woolf | La signora Dalloway in Bond Street e altre storie | Repubblica Short Stories | 4,50 |
25 | John Fante | Uno di noi / Casa, dolce casa | Repubblica Short Stories | 4,50 |
Allora, di nuovo, buon anno a tutti. Con l’augurio per ognuno di non trovarsi ancora in gabbia a parlar, ma sfidare soli l’andar (beh, un po’ di poesia non guasta, e ci si può sempre trovare qualcosa).
Un bacio
Giovanni
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