lunedì 5 dicembre 2011

Italians - 02 febbraio 2009

Di quelli venuti dal Sud. Non si parla né del libro di Severgnini né del film di Verdone, ma di tre scrittori, mi veniva da dire a sud di Roma, poi mi domando se Nuoro è sopra o sotto. Due mi sono piaciuti, uno un po’ meno, lo trovo un po’ montato. Ma prima di cominciare, mi scuso (anche se solo con me) del ritardo. Non sono giorni facili, la mamma malata, il primo anniversario della morte di papà, il (presunto) lavoro e via discorrendo. Ma cominciamo subito con il lucano (non l’amaro!).
Gaetano Cappelli “Parenti lontani” Marsilio euro 9,90
Ne avevo sentito parlare. Libro insignito del fregio di top five del 2000. Affabulatore lontano dai centri del potere. Beh, alla fine il romanzone l’ho letto. E non è che mi sia tanto piaciuto. Certo, struttura narrativa forte, personaggi pieni. Storia dell’infanzia e della giovinezza di Carlino di Lontrone, con una trama che si snoda dai primi ’60 ai tardi ’80. Unisce alti e bassi. Basilicata e Stati Uniti. Personaggi a tutto tondo, che rimangono nella mente: Nonnilde, Pit, Incoronata, Cybil. Sottolineiamo anche, per noi coetanei, la descrizione del grande concerto dei primi anni settanta, con un’esibizione magistrale dei New Trolls. E poi? Poi tutto avanza, le storie si aggrovigliano alle storie, verso una conclusione (ma forse più di una tra finali, sottofinali e riprese narrative) in cui beh direi che almeno il 90% delle storie trova una sua chiusura. Certo questo non è poco, indice di sapienza e perizia. Ma serve anche qualcosa che tocchi il cuore. Rimane freddo, anche se popolare. Distante con alcuni tentativi di ammiccamento che mi fanno pensare ad un Baricco nazional-popolare (o meglio da Eva Express). La prima parte giovanile, in un certo senso, si riesce a sopportare. Ma da quando gira la boa dei quindici anni il buon Carlino mi risulta antipatichello. Insomma, l’ultimo 25% del libro mi è sembrato inutile. Ripeto, bravo nella tecnica. Ma Flaubert diceva che dopo aver scritto, bisogna rileggere, e togliere, togliere e togliere.
“sto vivendo il decorso di ogni storia tra un uomo e una donna: all’inizio ti sembra un sogno che vorresti non finisse mai; dopo, non molto dopo, le cose si complicano, ci sono regole, imposizioni, divieti ed eccoti il sogno bell’e trasformato in incubo da cui vuoi sloggiare”
“è una gran donna: ha un corpo statuario e un talento naturale da geisha… è bravissima in cucina quanto a letto!!”
Qualche notizia su Gaetano Cappelli vive a Potenza, dove e' nato nel 1954, ripresa dalla rete. Si e' occupato di rock e minimal music, Ha curato l'edizione degli scrittori del romanticismo tedesco Jean Paul e Adalbert von Chamisso. Ha scritto un ritratto di Mario Schifano per le edizioni i Campi dell'oblio, stampato in venticinque copie e ripreso nel catalogo della mostra a Spoleto, curata da Achille Bonito Oliva (Charta, '98), dopo la morte dell'artista. Suoi racconti sono apparsi un po' dovunque su  riviste e antologie. Ha pubblicato i romanzi: Floppy disk (Marsilio, '88), Febbre (Mondadori, '89), Mestieri sentimentali (Frassinelli, '91), I due fratelli (De Agostini, '94), Volare basso (Frassinelli, '94), Errori (Mondadori, '96), Parenti lontani (Mondadori, '00) giudicato da Bookcrossing uno dei migliori cinque romanzi usciti dal 2000, Il primo (Marsilio, '05), Storia dell’Aglianico… 
Passiamo invece a quelli che mi sono piaciuti, un romanzo e un saggio.
Antonio Pennacchi “Il fasciocomunista” Mondadori euro 9 (in realtà, scontato 6,30)
Non è il film, è qualcosa di altro. Sembra molto, pur nella traslazione del romanzo, un’auto-biografia dell’autore. Dico che è altro, perché il film si basa molto sul titolo diverso che gli viene dato (“Mio fratello è figlio unico”), sottolineando tutta una serie di momenti che nel libro sono minori. E dando un senso alla fine, che il libro non da. In fondo il libro è molto più duro e meno consolatorio. Avendo visto il film, sono tornato indietro, all’inizio, quando Accio ha 12 anni. È in seminario - sognava di fare il missionario - ma ora s'è stufato e vuole tornare a casa, a Latina. Lì, però, non lo accolgono troppo volentieri: sette tra fratelli e sorelle, più un padre operaio e una madre in crisi di nervi. E allora scappa da casa, non va più a scuola, s'iscrive al MSI. Gira con la catena sotto l'impermeabile, entra ed esce dalla questura, lo espellono dall'MSI, entra nel Movimento Studentesco, diventa maoista... E tutto questo percorso, visto dal di dentro di Accio, è vissuto con tutto il dolore di una persona di grande intelligenza, che non ha trovato una sua via positiva, costretto dalle parole della madre («Hai fatto metà del tuo dovere.»). Nulla si salva dalla dura legge della vita, che impone di trovare un modo di (sopra-)vivere. Nel libro Manrico è meno fascinoso del bel Scamarcio, ma forse questo lo rende più reale. Non vediamo il bello prendere coscienza e decidere di entrare in clandestinità. Mentre per Manrico è un naturale evolversi delle proprie posizioni di gioco estremistico. Ed Accio non lo segue, non può seguirlo lì, perché la sua pulizia interiore lo può portare ad essere sconfitto, ma sempre coerentemente dentro un riferimento sano. Comunque, mi è piaciuto.
Salutiamo l’ex-operaio Antonio Pennacchi (di cui da poco si è festeggiato il compleanno, essendo nato il 26 gennaio 1950 a Latina) soprattutto perché è riuscito a laurearsi durante la cassa integrazione all’Alcatel (monito per i mobilitati). 
Infine, il buon sardo di cui tanti gialli ho letto, ed in fondo apprezzo (quasi) sempre.
Marcello Fois “In Sardegna non c’è il mare” Laterza euro 9
Altra bella prova dei librini Laterza tra racconto e viaggio. Ogni tanto ne compro qualcuno, fin dal primo, molti anni fa, che parlava di Roma, anzi di un quartiere di Roma, anzi di un paio di isolati all’interno di San Giovanni. Questa, invero, è un’ottima prova del barbaricino Fois, che tanto seguo in tutti i suoi gialli o pseudo, ma sempre umani. Perché dice una cosa che mi ripeto da quando trent’anni fa andai per la prima volta in Sardegna. Cioè che non è un’isola. Perché un’isola ha un rapporto con il mare per collegarsi ad altro. Lì, il mare serve per tenere fuori gli altri. Anche se tutto ciò ingenera equivoci e stereotipi, che il buon Marcello, didascalicamente, analizza e sfata. Terra da sempre usata come conquista, senza tener conto di chi là è nato e cresciuto. Inoltre, la parte finale mi ha preso (di testa e di cuore) lì dove si parla degli scrittori sardi. Ma sardi in quanto nascita, e scrittori scrittori come direbbe Fois. Con il pregio in più di usare la propria localizzazione per scriverne e non per farne un ghetto. Della Deledda, ovviamente, ma anche di Satta, di Fiori (sulla cui Vita di Gramsci preparai la maturità), e di Atzeni (con quel bellissimo “Passavamo sulla terra leggeri”, che mirabilmente epitaffia come auspicio e non come affermazione). Dovendo però trovare qualche neo (e che, mica siamo dalla parte dei capolavori, ma solo delle belle cose do ottimo gusto), mi domando: perché ripetere due volte le stesse frasi su nani e ballerine in due punti diversi? Distrazione? Sottolineatura? Non lo so. Peccato veniale, ma godiamoci un bel mirto bianco gelato.
“come Seneca dice a Lucillo: non è spostandosi che si risolvono i problemi”
Essendo il primo del mese, inoltre, riporto l’elenco dei libri letti nel mese di novembre 2008.

#
Autore
Titolo
Editore
Euro
1
Gaetano Cappelli
Parenti lontani
Marsilio
9,90
2
Georges Simenon
La pazza di Itteville
Adelphi
5,50
3
Saul Bellow
Un piatto d’argento
Repubblica Short Stories
4,50
4
Gabriele Romagnoli
L’unico al mondo
Corti di Carta
3,50
5
Piero Colaprico
Scala C
Corti di Carta
3,50
6
Henry James
Gli amici degli amici
Repubblica Short Stories
4,50
7
Bruce Chatwin
Un colpo di Stato
Repubblica Short Stories
4,50
8
Pascal Mercier
Treno di notte per Lisbona
Mondadori
9,40
9
Maeve Brennan
La visitatrice
BUR
s.p.
10
Gian Antonio Stella
Carmine Pascià (che nacque buttero e morì beduino)
Corti di Carta
3,50
11
Julian Barnes
Controcorrente
Repubblica Short Stories
4,50
12
Luana Vergari e Claudio Calia
Caro Babbo Natale…
Black Velvet
10
13
Massimo Carlotto e Marco Videtta
Nordest
E/O
9,50
14
Ian McEwan
Travestimenti
Repubblica Short Stories
4,50
15
Andrea Vitali
Pianoforte vendesi
Corti di Carta
3,50
16
Maj Sjowall e Per Wahloo
Omicidio al Savoy
Sellerio
14
17
Rudyard Kipling
Toomai degli Elefanti
Repubblica Short Stories
4,50
18
Ernest Hemingway
La breve vita felice di Francis Macomber
Repubblica Short Stories
4,50
19
Elizabeth George
La miglior vendetta
TEA
8,90
20
Edgar Allan Poe
Lo scarabeo d’oro
Repubblica Short Stories
4,50
21
Herman Melville
Bartleby, lo scrivano
Repubblica Short Stories
4,50

Allora, sperando che gli intrecci dei ritardi e delle sovrapposizioni abbiano tempo in questo bel febbraio di dipanarsi e risolversi, una buona settimana a tutti.

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