Irène Némirovsky “Il calore del sangue”
Adelphi euro 11 (gratis con Feltrinelli +)
Una storia d’amore? Indubbiamente
risente il fatto di non essere stata finita, o quanto meno rivista, limita e
conchiusa. Lascia un po’ di sospeso alla fine. Ma è interessante anche così,
con questa sua costruzione a mano a mano più serrata verso il nocciolo della
questione (quel verso di Ezechiele sotto citato). Si parte da lontano, si entra
nella campagna francese, tra i contadini. Lo scorrere del tempo. La gioventù
furiosa ora passata, il camino acceso, il bicchiere di vino all’osteria. Poi,
si cominciano a mettere delle trappole. La bella con il marito anziano.
L’amante della bella. L’altra belloccia con il marito giovane ed un po’
“cretino”. Lo stesso amante dell’altra. La tragedia di una morte. Fino a
scoperchiare tutte le pentole (e non vi dirò quali). Perché l’amore, quello
vero, quello che tira fuori il bello di te, lo puoi far sopire, ma non lo
dimenticherai. Mai!
“un gruppo di persone in età matura emana un senso di imperturbabilità…
sono soddisfatti di sé… tra i quaranta e i sessanta queste persone godono di
un’effimera pace”
“non possiamo vivere al posto dei nostri figli (anche se a volte ci
accade di desiderarlo)”
“noi siamo morti… perché abbiamo cessato di amare”
“da Ezechiele: ‘I padri hanno mangiato uva acerba, e i denti dei figli
si sono allegati”
Irène Némirovsky “Come mosche d’autunno”
Adelphi euro 9 (in realtà, scontato 6,75 euro)
La
Némirovsky alle prese con uno dei suoi raccontini che sfornava a ritmi
industriali per poter sopravvivere nella Parigi di dopo la rivoluzione russa.
Qui poi con un tema che affronta con facilità. Infatti, si parla di una
famiglia russa colta nel momento della rivoluzione e del suo ripararsi a
Parigi, cercando di re-inventarsi una ragione di vivere. Forse trovandola, ma
prima girando per quasi tutto il tempo un po’ intontita come le mosche in
autunno. Il tutto visto dalla vecchia balia, la Tatiana Ivanovna che aveva
cresciuto il padre Nikolaj, e poi i di lui figli, Jurij, Kirill, Loulou,
Andrej. Con i suoi occhi vediamo l’incomprensibile, questi contadini che si
ribellano ai padroni, questi padroni che non sanno più che fare. Solo lei
riesce a dare un po’ di sostanza a questa famiglia che si sta disgregando.
Aspettando, là vicino alla Senna, che venga la sua neve, la neve dura, fredda e
ristoratrice della sua steppa. Si sente la partecipazione nella scrittura di
qualcosa che la Némirovsky ha visto ben da vicino. Ed immagino il piacere degli
allora emigrati russi, lì, intorno a Saint André des Arts a leggere delle
immense distese, delle case dai soffitti alti e via discorrendo. Un piccolo
quadretto, un 10x15 che fa vedere poche cose, ma se queste sono dipinte dalla
mano di un Rembrandt, molto hanno da comunicarci. Non segue certo la Némirovsky
nel voler sospendere i giudizi sulle cose del mondo, ma riconosco la capacità
di rappresentare mondi in poche pagine.
“come l’aveva amata… Ma almeno stavano
invecchiando insieme… Già questa era una bella cosa” (76)
Irène Némirovsky “Suite francese” Adelphi
s.p. (regalo)
Beh,
s’è fatta proprio una scorpacciata della cara immigrata russa dalla bella
scrittura. Questo lascia un sentimento ambiguo. Il duo-manzo (doppio romanzo)
ha degli alti e dei bassi. Quello che in ogni caso lo riscatta è la costruzione
generale ed il contesto. Fino alle dolorose lettere finali. Urla di rabbia ed
impotenza. La Suite veniva scritta nell’impeto dell’inizio della Seconda Guerra
Mondiale, anche sotto l’urgenza di narrare un po’ del se e di quello che come
persona di discendenza ebrea stava tuttavia soffrendo nella Francia occupata
dai tedeschi. Si parla quasi in presa diretta, narrando gli stessi avvenimenti
che si stanno vivendo, e trasfondendoli in forma di romanzo, per darne corpo,
quasi per esorcizzare le proprie paure. Paure che poi saranno vere e reali,
quando, dopo la fine del secondo dei tre - quattro romanzi di cui voleva comporre la suite, viene arrestata, deportata
ed uccisa ad Auschwitz. I due romanzi in sé, a parte questa vicinanza con il
reale, non sono compiuti completamente. Forse è una prima stesura da raffinare,
ma lasciano qua e là sentimenti di irrisolutezza, di necessità di ulteriori
approfondimenti della scrittura, o anche (alla Flaubert) di tagli. Nel primo,
corale, si assiste all’inopinata caduta della Francia di fronte al tedesco
avanzante, con tutte le piccole glorie e le grandi miserie di chi vive tempi
difficili. Il secondo è più centrato sull’impossibile storia d’amore tra la signora
francese con il marito deportato e l’ufficiale tedesco invasore, di bei modi e
di belle lettere. Poi si passa alla parte finale, alle lettere ed alle vicende
reali. Lì sì che la realtà supera il narrato. Da un lato Irène ci fa parte
delle sue idee narrative, di come avrebbe voluto proseguire le storie, di come
andranno a finire i vari personaggi (e questo è piacevole, come un backstage di
un sequel cinematografico). Dall’altro si seguono le sue vicende private,
l’ottusità del potere conquistatore e l’asservimento del potere conquistato. Si
assiste al tutto con un senso di angoscia e di impotenza. E se ne beve l’amore
fiele, sino all’ultima goccia. Alla fine, sono contento di avere avuto la
fortuna di leggerlo, anche se ne esco con un senso di amarezza difficilmente
eliminabile.
Infine, essendo la prima trama
del mese di agosto, vi riporto i libri di maggio e della scorpacciata
letteraria che ho fatto.
#
|
Autore
|
Titolo
|
Editore
|
Euro
|
1
|
Cornell Woolrich
|
La sposa era in nero
|
Repubblica/CSGM
|
3,90
|
2
|
Andrea Camilleri
|
La paura di Montalbano
|
Mondadori
|
s.p.
|
3
|
AA.VV.
|
Dovevo andarci
|
Mondadori
|
8,40
|
4
|
Marc Augé
|
Casablanca
|
Bollati Boringhieri
|
9
|
5
|
Asne Seierstad
|
Il libraio di Kabul
|
BUR
|
8,60
|
6
|
Silvano Agosti
|
Lettere dalla Kirghisia
|
L’immagine
|
10
|
7
|
Giuseppe Ferrandino
|
Pericle il Nero
|
Adelphi
|
7
|
8
|
Rosa Matteucci
|
Libera la Karenina che è in te
|
Adelphi
|
s.p.
|
9
|
Carmine Abate
|
La moto di Scanderberg
|
Mondadori
|
8,80
|
10
|
Peter Cheyney
|
È arrivato Lemmy Caution
|
Repubblica/CSGM
|
3,90
|
11
|
Hafez Haidar
|
Come sigillo sul tuo cuore
|
Piemme
|
12,90
|
12
|
William Trevor
|
Morte d’estate
|
Guanda
|
7,23
|
13
|
Loriano Macchiavelli
|
Sequenze di memoria
|
VerdeNero
|
12
|
14
|
Stefano Pigozzi
|
Rosso come il sangue
|
Mondadori
|
3,90
|
15
|
Irene Némirovsky
|
Come mosche d’autunno
|
Adelphi
|
9
|
16
|
Diego De Silva
|
Certi bambini
|
Einaudi
|
9
|
17
|
Irène Némirovsky
|
David Golder
|
Le Livre de Poche
|
5,50
|
18
|
Cormac McCarthy
|
Figlio di Dio
|
Einaudi
|
9,50
|
19
|
Agatha Christie
|
Assassinio sull’Orient-Express
|
Repubblica/CSGM
|
3,90
|
Benché come detto siamo alla
prima trama del mese, questa sarà anche l’ultima, visto che il medio - oriente
ed i suoi misteri mi aspetta in questo infuocato agosto ’09. Speriamo di
tornare belli, abbronzati e magri. Speriamo di tornare belli e abbronzati.
Speriamo di tornare belli. Speriamo di tornare.
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