domenica 22 gennaio 2012

Un po’ d’ambiente.- 13 dicembre 2009

Non ecologismo spicciolo ma alcune altre uscite della serie VerdeNero che leggo sempre con piacere. Certo rimane la perplessità di fondo sulle forzature che a volte si fanno, perché in fondo sono dei romanzi a tesi. Ma hanno comunque degli spunti, e nel nostro piccolo si continua a fare qualcosa, qui e là per ricordarsi che siamo ancora vivi e possiamo fare qualcosa. Tra l’altro il primo di Lucarelli è uscito prima che (ri-)scoppiasse lo scandalo delle navi affondate in Calabria, e va letto (anche se poi ne esprimo delle critiche). Dal punto di vista strettamente letterario poi, si va in calando, sia con il fenomeno fantasy delle nuove generazioni sia con il collettivo scrittori che altrove mi aveva più convinto. Ma continuiamo a dare un piccolo contributo a Lega Ambiente.
Carlo Lucarelli “Navi a perdere” VerdeNero euro 10
Non è un noir, né un giallo, né un thriller. È la solita lucarellata tipo “Misteri d’Italia”. Interessante, ben fatta, televisiva. Ma priva di mordente. Ne riparleremo. Qui in realtà si incide come dice il titolo della collana. Una grande carrellata sul problema delle carrette del mare, che trasportano sull’acqua rifiuti più o meno pericolosi. E che poi scompaiono, il più delle volte con i loro rifiuti, in fondo al nostro mare. Inquinandolo come non ci si sogna nemmeno. Ci sono poi tutti i soldi, dietro a questi naufragi, non solo delle assicurazioni sulle navi, ma dei rifiuti fatti scomparire per conto di qualche potentato. Tutto condito da due morti, una strana, del capitano Natale De Grazia, che stava indagando sull’affondamento di una di queste navi. Ed una lampante, anche se sfiorata soltanto, quella di Ilaria Alpi, che sullo stesso problema indagava in Africa, quando, prima di usare le navi, si usava corrompere qualche signore della guerra locale, per far sparire sotto terra rifiuti tossici, in cambio di soldi ed armi. Ma non è un romanzo, non c’è una trama. In fondo, c’è più materiale per un saggio. Ma un saggio dovrebbe poggiare su dati sicuri. Che non ci sono. Allora, camuffiamolo da finto noir, per dire quello che tutti sanno-pensano in forma finto - romanzata così da non poter essere accusati di diffamazione. Non sto provando quello che dico, sto facendo delle ipotesi da buon scrittore. Se poi non saranno provate (e succede sempre così, perché l’intreccio con il potere fa si che solo i pesci piccoli finiranno nelle reti) almeno si spera di aver messo delle pulci nell’orecchio di qualcuno. Al solito, Lucarelli scrive bene, in modo accattivante come quando ne parla in televisione. Quindi un giudizio positivo con riserva. Bene l’idea e la denuncia. Male come romanzo, perché non lo è. Lascia comunque un amaro in bocca, forte che mai.
“gli uomini che cercano, finché continuiamo a farci le loro domande, non muoiono mai” (102)
Licia Troisi “I dannati di Malva” VerdeNero euro 10 (in realtà, scontato 8 euro)
Non avevo ancora letto niente della coeva di Sara: scrittura molto semplice, ma in definitiva si legge. Un po’ atipico come libro della collana di ecomafia. Infatti, il sottotitolo della collana è VerdeNero – Noir di Ecomafia. Ora questo non è noir (si va bene, ci sono dei morti, ma non c’è una vera storia noir), né parla di ecomafia (sì, va bene, si parla di rifiuti e riciclaggio degli stessi, ma inserendoli in una storia futuribile e fantastica, che lascia poco impatto sull’oggi). Ben altro peso hanno altri titoli della collana, forse con minore o maggiore riuscita, ma tutti fino ad ora (salvo solo alcune eccezioni, tipo Macchiavelli) con un grande impatto, con una serie di problemi sollevati che lasciano il segno. Qui siamo in questa gentile città del futuro (gentile perché si chiama Malva ed è un bel fiore). Dove ci sono gli umani che vivono in superficie e cercano di costruire un mondo che sia tutto artificiale, senza più contatti con la madre terra. E ci sono gli schiavi, chiamati Drow (ricordo che è lo stesso nome degli elfi scuri, malvagi elfi dai capelli bianchi e dalla pelle nera come l'ebano del gioco di ruolo “Dungeons & Dragons”; un contrappasso?), che vivono sottoterra per alimentare i meccanismi che tengono in vita Malva, o vivono nelle foreste (che senso, a contatto con la natura….). E Malva avvelena i Drow, che tentano ribellioni isolate, uccidendo umani più o meno innocenti. Telkar/Zeno è un mezzosangue nato dallo stupro di un’umana da parte di un Drow. È una guardia, ma la sua figura scura lo fa circolare nel sottosuolo senza intoppi. Viene scelto per risolvere il problema delle uccisioni. Ed ovviamente comincerà a capire le ragioni dei Drow. Risolverà il mistero, ma la sua coscienza ne sarà cambiata. Infondo niente di nuovo, trametta esile, suono di tante altre orecchiate da H. G. Wells in poi. Ripeto, l’unica piacevolezza è una scrittura facile e veloce che scorre per la mole notevole delle pagine senza arrestarsi o arenarsi. Però leggerino.
Wu Ming “Previsioni del tempo” VerdeNero euro 10
In genere Wu Ming mi piace come scrive. Qui invece ho trovata una scrittura “asfittica”, di corto respiro, un po’ smozzicata. Al solito, molto deriva dallo scrivere a tesi, costretti dalla dimostrazione di qualcosa (nella fattispecie, del lucroso mondo del riciclaggio della spazzatura), ma altre prove di questa collana dimostrano come sia possibile coniugare i due aspetti in un connubio meno irritante. Qui forse si mette molta carne al fuoco: la parabola di Angelo, dagli studi in una Bologna post-pantera alla gestione di un commercio mondiale di rifiuti (dove uscirà sempre vittorioso), la storia del Conte Grande e del Conte piccolo, i fratelli di due opposte generazioni, ma di stampo antico, della malavita un po’ strapaesana del sud, che, arrivando a fare i conti con la modernità, non può, non potrà che soccombere, e quella di Mehmet, l’albanese emergente che si adegua alle regole di un mondo che cambia, e probabilmente ne farà di strada. Non si incide, se non di sfuggita, sulla materia da eco-mafia della spazzatura, del racket dei centri di smistamento e riciclaggio. Accenni, utili a chi ne sa, ma che sembrano messi un po’ come per dire, beh di questo dovevo parlare, anche se poi cerco di mettere su una storia poliziesca all’italiana. E quanto c’entrino in tutto ciò i due agenti gay, è da dimostrare (sembrano proprio messi lì a caso, come casuale è lo svolgersi della vicenda, quasi della vita). Wu Ming, sei capace di ben altre prove. Questo è un compitino un po’ svogliato. Rimandiamolo a settembre.
Meno di due settimane al Natale, tutti in giro a comperare regali, mentre il vostro lettore continua a leggere e scrivere. Ci sarà un motivo in tutto ciò? Forse se non escono le parole, almeno leggerne (e scriverne) può essere terapeutico. Ai postumi l’ardea sentenza (scritto dal mio amico architetto quando era ubriaco).

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