mercoledì 11 gennaio 2012

Quant’è bella l’avventura - 04 ottobre 2009

Anche se poi non lo è tanto! Cioè, una settimana dedicata a libri di avventura, di cosiddetti “maestri di genere”, che nella mia voracità onnivora continuo a leggere ed a seguire, anche lì dove meno efficaci si fanno i loro mestieri. Da una parte, Cussler che tanti anni fa comincia a leggere con le avventure di Dirk Pitt, piacevole connubio di avventure, descrizione di luoghi ed intrecci di interesse. Dall’altro l’epigono italiano dei tempi greco-romani, quel Valerio Massimo Manfredi che mi incuriosì con quel bellissimo saggio sul Mare Greco, al tempo della mia passione braudeliana verso il Mediterraneo, ma che nel tempo si è incartato sempre più in momenti best-selleriani. Comunque ne ho letto e ve ne parlo. L’americano, intanto (più palesemente del nostro Camilleri) ormai non ce la fa a scrivere da solo e presta il suo nome a co-edizioni non sempre di livello. Questa volta mi sono letto due co-edizioni.
Clive Cussler e Paul Kemprecos “Morte bianca” TEA euro 8,60
Minore, ma di molto. Cussler, nella saga con protagonista Dirk Pitt, riesce quasi sempre a tirar fuori un prodotto abbastanza dignitoso. Un qualche problema (generalmente che affonda le radici nel passato, anche remoto) che porta a qualche situazione di crisi per il mondo attuale. Pitt, con la gente ormai collaudata della NUMA, risolve al meglio la questione, possibilmente con contorno di belle donne. Meno nelle ultime puntate, dove trova l’amore e due figli che ne proseguono le gesta. Qui siamo in una saga parallela, i personaggi della NUMA sono gli stessi, meno Pitt e Giordino. Però Kurt Austin lo fa rimpiangere alla grande: non ne ha la classe, ma solo il fascino sulle donne. La storia è classica: una caravella basca fugge l’inquisizione durante il 1500 e finisce nei ghiacci del Nord. I cattivoni al giorno d’oggi cercano di sabotare il mercato alimentare immettendo pesce geneticamente modificato (dopo averlo brevettato, e qui si potrebbe aprire una parentesi bella lunga, anche perché, stando alle ultime notizie, il pesce d’allevamento ormai domina il mercato, e indoviniamo chi ci sarà dietro…). Austin cerca di “salvare il mondo”, ma solo l’aiuto dei discendenti dei baschi di cui alla caravella permette di volgere in positivo la vicenda. Tutto però senza molto mordente. Forse si può portare al mare, ma quando si ha tanto ma tanto tempo e nessuna voglia di attivare i nostri due neuroni.
Clive Cussler e Craig Dirgo “L’oro dei Lama” TEA euro 8,90 (in realtà, scontato euro 7,12)
Minore, anch’esso, ma forse un po’ meno del precedente. Certo, anche qui manca Dirk Pitt, e si sente. Lo schema generale è più o meno quello precedente, solo che la NUMA qui viene rimpiazzata da una non meglio identificata Corporation (una NUMA tesa al profitto, ma con degli ideali, o almeno con delle punte). E questi scompensi (che imputo alla mano dell’aiutante Craig Dirgo) si sentono. L’episodio cubano è molto “appiccicato” e tutto è pervaso da un filo americanismo acritico non sempre presente nel Cussler classico. La storia di base è come detto classica: durante la fuga del Dalai Lama dal Tibet si perde un Buddha d’oro. Tra trafficanti di droga, magnati del software ed aste varie, salta fuori. Ma la Corporation è in agguato. Ed in accordo con la Cia inscena una sequenza degna del miglior James Bond nella cittadina di Macao. Non c’è un vero nemico, né forse un vero amico, ma gli “eroi” alla fine riescono nell’intento iniziale (che non svelo) facendo un buon profitto, ed adombrando scenari economicamente interessanti ma non approfonditi (la Cina rampante, il petrolio mancante, ed altre amenità). Forse qui i neuroni possono salire a quattro, anche perché, rispetto al precedente, almeno le scene movimentate hanno un po’ di mordente. Manca però del tutto il lato “glamour” alla Dirk Pitt. E me ne dispiace. (ma il Tibet….)
Passiamo invece al nostro epigono.
Valerio Massimo Manfredi “Le paludi di Esperia” Mondadori euro 6
Un Manfredi d’annata (1994) e quindi ancora piacevole da leggere (le ultime prove non mi avevano convinto). Anche se… anche se qualcosa già si intoppa. Forse la voglia di dire tanto e di affrontare grandi temi, quando il meglio (per me) era nell’affrontare la storia dall’ottica del piccolo uomo che comunque partecipa alle cose. Qui l’idea di base è anche carina: partire dalla fine della Guerra di Troia, e seguire, in parallelo, le vicende dei principi Achei e le loro sventure nel ritorno a casa. Dalla morte di Agamennone, al rifugiarsi di Menelao in Egitto, alla lotta mortale tra il figlio ed il padre di Achille, dalle peripezie in Adriatico e nella penisola italica del buon Diomede alla catarsi di Oreste ed Elettra. Con accenni di comparsa di qualche buon troiano (Andromaca in Epiro ed anche Enea nel Lazio). Dal punto di vista storico, mi sembra un po’ spinto il grande periplo di Diomede, che sembra arrivare sino al Po, risalirlo, e scendere la penisola fino ad incontrare Enea. Bella la catarsi della lotta tra i due, finalmente risolta in un reciproco riconoscimento. Mi sembrava ricordare Diomede arrivasse in Puglia e lì rimanesse. Ma in questo modo si da conto di bande di barbari che scendono dal Nord, portando le loro spade di ferro con cui tranceranno i fili dell’età del bronzo. Bella anche se di facile e scontato esito la lotta tra Oreste e Pirro. Infine, di interesse gossip-storico l’annodarsi dei fili per trovare i veri motivi dei 10 anni di guerra. Una donna? Sembra puerile. Forse poteri economici è meglio. Ed ancor meglio, poteri magici e talismani per combattere i nemici. Rimane irrisolto cosa ci sia nelle paludi del delta del Po (un po’ di fanta-storia non guasta). Poco infine mi piace il modo finto - omerico di narrare la storia. Meglio come detto un basso profilo. Omero è Omero e non è Manfredi.
Infine, essendo la prima trama del mese di ottobre, vi riporto i libri letti in luglio (ancora un mese di intense letture).
#
Autore
Titolo
Editore
Euro
1
Valerio Massimo Manfredi
Le paludi di Hesperia
Mondadori
6
2
João Paolo Cuenca
Una giornata Mastroianni
Cavallo di Ferro
12,50
3
Nagib Mahfuz
Karnak Café
Newton Compton
9,90
4
A cura di Alberto Prunetti
L’arte della fuga
Stampa Alternativa
10
5
Giuseppe Cederna
Il grande viaggio
Feltrinelli
7,50
6
Mignon Good Eberhart
Breve ritorno
Repubblica/CSGM
3,90
7
Jean-Pierre Bastid & Jean-Patrick Manchette
Laissez bronzer les cadavres
Folio Policier
5,80
8
Chuck Palahniuk
Fight Club
Mondadori
s.p.
9
Clive Cussler & Craig Dirgo
L’oro dei Lama
TEA
8,90
10
Andrea Vitali
Olive comprese
RL libri
5,90
11
Aharon Appelfeld
Badenheim 1939
Guanda
13,50
12
Stefano Malatesta
Il cammello battriano
Neri Pozza
13,50
13
J.M.G. Le Clézio
Le procés-verbal
Folio
s.p.
14
Efraim Medina Reyes
C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo
Feltrinelli
s.p.
15
Maj Sjowall & Per Wahloo
L’uomo che andò in fumo
Sellerio
13
Cominciato è anche il mese di ottobre, si corre sempre più velocemente verso la fine di questo anno piacevolmente sette - ripartito, per arrivare al prossimo doppio (qualcuno spiega l’arcano?). Non si riesce ad organizzare praticamente nulla di concreto e si continua ad essere sospesi. Su messanger ho detto che si ritorna sulla terra. Ma non ci si può rimanere a lungo.

1 commento:

  1. daccordissimo su L'oro dei lama, poi la serie si è un po ripresa, per nulla su Morte bianca, a me è piaciuto.. e molto

    andrea

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