Anche se poi non lo è tanto! Cioè, una settimana dedicata a
libri di avventura, di cosiddetti “maestri di genere”, che nella mia voracità
onnivora continuo a leggere ed a seguire, anche lì dove meno efficaci si fanno
i loro mestieri. Da una parte, Cussler che tanti anni fa comincia a leggere con
le avventure di Dirk Pitt, piacevole connubio di avventure, descrizione di
luoghi ed intrecci di interesse. Dall’altro l’epigono italiano dei tempi
greco-romani, quel Valerio Massimo Manfredi che mi incuriosì con quel
bellissimo saggio sul Mare Greco, al tempo della mia passione braudeliana verso
il Mediterraneo, ma che nel tempo si è incartato sempre più in momenti
best-selleriani. Comunque ne ho letto e ve ne parlo. L’americano, intanto (più
palesemente del nostro Camilleri) ormai non ce la fa a scrivere da solo e
presta il suo nome a co-edizioni non sempre di livello. Questa volta mi sono
letto due co-edizioni.
Clive Cussler e Paul Kemprecos “Morte
bianca” TEA euro 8,60
Minore, ma di molto. Cussler, nella saga con protagonista
Dirk Pitt, riesce quasi sempre a tirar fuori un prodotto abbastanza dignitoso.
Un qualche problema (generalmente che affonda le radici nel passato, anche
remoto) che porta a qualche situazione di crisi per il mondo attuale. Pitt, con
la gente ormai collaudata della NUMA, risolve al meglio la questione,
possibilmente con contorno di belle donne. Meno nelle ultime puntate, dove
trova l’amore e due figli che ne proseguono le gesta. Qui siamo in una saga
parallela, i personaggi della NUMA sono gli stessi, meno Pitt e Giordino. Però
Kurt Austin lo fa rimpiangere alla grande: non ne ha la classe, ma solo il
fascino sulle donne. La storia è classica: una caravella basca fugge
l’inquisizione durante il 1500 e finisce nei ghiacci del Nord. I cattivoni al
giorno d’oggi cercano di sabotare il mercato alimentare immettendo pesce
geneticamente modificato (dopo averlo brevettato, e qui si potrebbe aprire una
parentesi bella lunga, anche perché, stando alle ultime notizie, il pesce
d’allevamento ormai domina il mercato, e indoviniamo chi ci sarà dietro…).
Austin cerca di “salvare il mondo”, ma solo l’aiuto dei discendenti dei baschi
di cui alla caravella permette di volgere in positivo la vicenda. Tutto però
senza molto mordente. Forse si può portare al mare, ma quando si ha tanto ma
tanto tempo e nessuna voglia di attivare i nostri due neuroni.
Clive Cussler e Craig Dirgo “L’oro dei
Lama” TEA euro 8,90 (in realtà, scontato euro 7,12)
Minore,
anch’esso, ma forse un po’ meno del precedente. Certo, anche qui manca Dirk
Pitt, e si sente. Lo schema generale è più o meno quello precedente, solo che
la NUMA qui viene rimpiazzata da una non meglio identificata Corporation (una
NUMA tesa al profitto, ma con degli ideali, o almeno con delle punte). E questi
scompensi (che imputo alla mano dell’aiutante Craig Dirgo) si sentono.
L’episodio cubano è molto “appiccicato” e tutto è pervaso da un filo
americanismo acritico non sempre presente nel Cussler classico. La storia di
base è come detto classica: durante la fuga del Dalai Lama dal Tibet si perde
un Buddha d’oro. Tra trafficanti di droga, magnati del software ed aste varie,
salta fuori. Ma la Corporation è in agguato. Ed in accordo con la Cia inscena
una sequenza degna del miglior James Bond nella cittadina di Macao. Non c’è un
vero nemico, né forse un vero amico, ma gli “eroi” alla fine riescono
nell’intento iniziale (che non svelo) facendo un buon profitto, ed adombrando
scenari economicamente interessanti ma non approfonditi (la Cina rampante, il
petrolio mancante, ed altre amenità). Forse qui i neuroni possono salire a
quattro, anche perché, rispetto al precedente, almeno le scene movimentate
hanno un po’ di mordente. Manca però del tutto il lato “glamour” alla Dirk Pitt.
E me ne dispiace. (ma il Tibet….)
Passiamo
invece al nostro epigono.
Valerio Massimo Manfredi “Le paludi di
Esperia” Mondadori euro 6
Un
Manfredi d’annata (1994) e quindi ancora piacevole da leggere (le ultime prove
non mi avevano convinto). Anche se… anche se qualcosa già si intoppa. Forse la
voglia di dire tanto e di affrontare grandi temi, quando il meglio (per me) era
nell’affrontare la storia dall’ottica del piccolo uomo che comunque partecipa
alle cose. Qui l’idea di base è anche carina: partire dalla fine della Guerra
di Troia, e seguire, in parallelo, le vicende dei principi Achei e le loro
sventure nel ritorno a casa. Dalla morte di Agamennone, al rifugiarsi di
Menelao in Egitto, alla lotta mortale tra il figlio ed il padre di Achille,
dalle peripezie in Adriatico e nella penisola italica del buon Diomede alla
catarsi di Oreste ed Elettra. Con accenni di comparsa di qualche buon troiano
(Andromaca in Epiro ed anche Enea nel Lazio). Dal punto di vista storico, mi
sembra un po’ spinto il grande periplo di Diomede, che sembra arrivare sino al
Po, risalirlo, e scendere la penisola fino ad incontrare Enea. Bella la catarsi
della lotta tra i due, finalmente risolta in un reciproco riconoscimento. Mi
sembrava ricordare Diomede arrivasse in Puglia e lì rimanesse. Ma in questo
modo si da conto di bande di barbari che scendono dal Nord, portando le loro
spade di ferro con cui tranceranno i fili dell’età del bronzo. Bella anche se
di facile e scontato esito la lotta tra Oreste e Pirro. Infine, di interesse
gossip-storico l’annodarsi dei fili per trovare i veri motivi dei 10 anni di
guerra. Una donna? Sembra puerile. Forse poteri economici è meglio. Ed ancor
meglio, poteri magici e talismani per combattere i nemici. Rimane irrisolto
cosa ci sia nelle paludi del delta del Po (un po’ di fanta-storia non guasta).
Poco infine mi piace il modo finto - omerico di narrare la storia. Meglio come
detto un basso profilo. Omero è Omero e non è Manfredi.
Infine, essendo la prima trama del mese di ottobre, vi
riporto i libri letti in luglio (ancora un mese di intense letture).
#
|
Autore
|
Titolo
|
Editore
|
Euro
|
1
|
Valerio Massimo Manfredi
|
Le paludi di Hesperia
|
Mondadori
|
6
|
2
|
João Paolo Cuenca
|
Una giornata Mastroianni
|
Cavallo di Ferro
|
12,50
|
3
|
Nagib Mahfuz
|
Karnak Café
|
Newton Compton
|
9,90
|
4
|
A cura di Alberto Prunetti
|
L’arte della fuga
|
Stampa Alternativa
|
10
|
5
|
Giuseppe Cederna
|
Il grande viaggio
|
Feltrinelli
|
7,50
|
6
|
Mignon Good Eberhart
|
Breve ritorno
|
Repubblica/CSGM
|
3,90
|
7
|
Jean-Pierre
Bastid & Jean-Patrick Manchette
|
Laissez bronzer
les cadavres
|
Folio Policier
|
5,80
|
8
|
Chuck
Palahniuk
|
Fight Club
|
Mondadori
|
s.p.
|
9
|
Clive Cussler & Craig Dirgo
|
L’oro dei Lama
|
TEA
|
8,90
|
10
|
Andrea
Vitali
|
Olive comprese
|
RL libri
|
5,90
|
11
|
Aharon Appelfeld
|
Badenheim 1939
|
Guanda
|
13,50
|
12
|
Stefano Malatesta
|
Il cammello
battriano
|
Neri Pozza
|
13,50
|
13
|
J.M.G. Le Clézio
|
Le procés-verbal
|
Folio
|
s.p.
|
14
|
Efraim Medina Reyes
|
C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo
|
Feltrinelli
|
s.p.
|
15
|
Maj Sjowall & Per Wahloo
|
L’uomo che andò in fumo
|
Sellerio
|
13
|
Cominciato
è anche il mese di ottobre, si corre sempre più velocemente verso la fine di
questo anno piacevolmente sette - ripartito, per arrivare al prossimo doppio
(qualcuno spiega l’arcano?). Non si riesce ad organizzare praticamente nulla di
concreto e si continua ad essere sospesi. Su messanger ho detto che si ritorna
sulla terra. Ma non ci si può rimanere a lungo.
daccordissimo su L'oro dei lama, poi la serie si è un po ripresa, per nulla su Morte bianca, a me è piaciuto.. e molto
RispondiEliminaandrea